Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'interno, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:
il trasporto pubblico locale (Tpl) assolve a una funzione fondamentale per garantire l'esercizio del diritto alla mobilità di tutti i cittadini;
in questo contesto è rilevante il tema della sicurezza dei cittadini e del personale durante il servizio, in particolare per quel che riguarda gli autisti degli autobus e dei tram, il personale addetto alla verifica dei titoli di viaggio e, in generale, a tutto il personale di front line;
purtroppo si assiste quasi quotidianamente a gravi episodi di violenza perpetrati contro il personale viaggiante, sottoposto ad atti di violenza sia verbale sia fisica;
notizie di stampa riferiscono, infatti, di numerose aggressioni: ad esempio, alla fine di maggio 2023 a Roma un autista è stato picchiato da una cosiddetta «baby gang», a Trieste un autista è stato accoltellato. Inoltre, ulteriori notizie di agenzia riportano che anche una conducente di bus sempre a Ronchi sarebbe stata picchiata;
si tratta solo di alcuni esempi di una situazione grave e diffusa in tutta Italia che vede vittima il personale viaggiante e che nel contempo mette a rischio anche la sicurezza dei cittadini, e il loro diritto a una mobilità in tutta sicurezza;
nel marzo del 2022 è stato firmato un protocollo per la promozione della sicurezza nel processo di sviluppo del trasporto pubblico urbano tra i Ministeri delle infrastrutture e dei trasporti e dell'interno, la conferenza Stato-regioni, l'Anci, le associazioni delle aziende e i sindacati firmatari del Ccnl volto a monitorare e migliorare la sicurezza dei conducenti dei mezzi del Tpl al fine di contrastare le aggressioni;
si è trattato di un atto molto importante che avrebbe dovuto portare all'istituzione di tavoli di lavoro su singole aree tematiche al fine, non solo di raccogliere dati e segnalazioni di aggressioni che si verificano nei diversi ambiti territoriali, ma anche a individuare innovazioni tecnologiche e buone pratiche che orientino lo sviluppo di politiche sulla sicurezza, quali, a esempio, la diffusione del cosiddetto «panic button», già presente in alcune realtà locali, e in grado di dare l'allarme in caso di aggressione essendo collegato con la questura –:
se i Ministri interrogati, per quanto di competenza, non intendano fare in modo che il citato protocollo venga concretamente messo in atto in tempi brevi;
quali iniziative di competenza intendano intraprendere i Ministri interrogati per affrontare un fenomeno come quello delle aggressioni al personale dei mezzi del Tpl che è sempre più preoccupante e che non può rimanere ignorato.