Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
a fronte di una forte ripresa internazionale di merci scambiate e di lavoro nei terminali portuali presso il porto di Gioia Tauro (RC) permane una situazione di palese criticità già sollevata dalla regione Calabria in maniera ufficiale mediante lettera inviata alle competenti autorità istituzionali di Governo nel mese di novembre 2018;
in questi mesi il quadro generale della situazione del terminal portuale di Gioia Tauro è purtroppo ulteriormente peggiorato;
da quanto riportato anche dagli organi di stampa la società che gestisce il terminal di Gioia Tauro è in una condizione di stallo a causa delle divergenze strategiche sugli investimenti tra i due soci che detengono il 50 per cento ciascuno;
il punto critico di questa divergenza riguarda, in particolare, la gestione delle banchine infrastruttura strategica, la cui concessione è governata per mezzo dell'Autorità portuale;
la rottura dell'integrità dell'Autorità portuale di Gioia Tauro, avvenuta sulla base della legge n. 136 del 17 dicembre 2018, ha comportato gravi conseguenze come denunciato anche dalle istituzioni territoriali che rimangono in attesa di un incontro richiesto e mai avuto con il Governo;
il blocco di circa 150 milioni di euro relativi a impianti ferroviari, potenziamento di assi stradali e potenziamento delle banchine, rende ancora più critica la situazione di un terminal che necessita di infrastrutture per rafforzare la propria capacità di funzionamento;
la Calabria è stata la prima regione ad avanzare una proposta definita ai sensi dell'articolo 4 del decreto-legge 20 giugno 2017, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2017, n. 123, e solo nel dicembre 2018, ad avviso dell'interrogante, con colpevole ritardo da parte del Governo è stato completato il Comitato con l'ultima nomina governativa;
si evidenzia come ad oggi nessun incontro risulti essersi ancora svolto da parte del nominato Comitato di indirizzo, rallentando l'impegno forte profuso dalla regione a partire dal Suap unificato per tutta l'area di Gioia Tauro;
il combinato disposto di tutte queste criticità rischia di pregiudicare l'esistenza di 500 posti di lavoro –:
quali iniziative il Governo intenda assumere con la massima urgenza al fine di convocare un tavolo istituzionale con la regione Calabria e le organizzazioni economiche e sindacali territoriali per affrontare le richiamate criticità che interessano il porto di Gioia Tauro e addivenire a un accordo complessivo di rilancio che riguardi la gestione delle banchine, la ricostituzione dell'integrità dell'Autorità portuale, l'attivazione immediata degli investimenti Pon reti, la piena operatività delle misure relative alla zona economica speciale (Zes), con l'obiettivo di salvaguardare i livelli occupazionali e pianificare un'azione di rilancio di un terminal portuale strategico per il Paese.