Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
in data 26 giugno 2025 si è svolta a Venezia, in Piazza San Marco, una manifestazione pacifica promossa dal movimento Extinction Rebellion, con modalità simboliche e nonviolente, in occasione delle celebrazioni per il matrimonio del magnate Jeff Bezos;
secondo quanto documentato dalla stampa e dalle dichiarazioni degli organizzatori, le forze dell'ordine sono intervenute immediatamente per sgomberare la manifestazione, nonostante l'assenza di qualunque pericolo per la sicurezza pubblica o intralcio alla libera fruizione della piazza;
a giudizio degli interroganti l'intervento delle forze dell'ordine avrebbe, di fatto, impedito l'esercizio del diritto costituzionale alla libertà di manifestazione del pensiero, configurando un uso sproporzionato della forza pubblica rispetto al contesto e alle finalità della manifestazione, e secondo la ricostruzione fornita dai promotori, analoghi episodi di intervento repressivo si sono verificati anche nei giorni precedenti, in occasione di una protesta pacifica davanti all'Hotel Danieli. Inoltre i manifestanti dichiarano di aver subito delle lievi lesioni personali nel corso dello sgombero;
sempre a giudizio degli interroganti, tali interventi sembrano riflettere una prassi crescente di gestione dell'ordine pubblico ispirata a criteri di repressione del dissenso, architrave del cosiddetto «Decreto Sicurezza», che continua a produrre conseguenze lesive del diritto a manifestare, soprattutto quando si tratta di attivismo ecologista, sociale e giovanile –:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti sopra esposti e quale sia stata la catena di comando e le motivazioni che hanno giustificato l'intervento delle forze dell'ordine in occasione della manifestazione pacifica del 26 giugno 2025 in Piazza San Marco a Venezia;
se non ritenga che tale intervento abbia violato il diritto alla libera manifestazione del pensiero, in assenza di concreti rischi per l'ordine pubblico o la sicurezza dei cittadini;
se non intenda infine valutare l'opportunità di adottare iniziative di carattere normativo volte ad una revisione delle disposizioni del cosiddetto «Decreto Sicurezza» che, anche in contesti analoghi, continuano a parere degli interroganti a costituire base normativa per limitazioni sproporzionate delle libertà civili fondamentali.