Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
la tragica notizia, del 21 gennaio 2022, della morte, a Udine, dello studente di 18 anni Lorenzo Parelli, deceduto durante l'ultimo giorno di stage, previsto, nel suo percorso formativo a carattere duale, ha sconvolto l'opinione pubblica e, in particolare, il mondo studentesco;
gli studenti di diverse città italiane, angosciati dalla notizia e desiderosi di ricordare una giovane vita spezzata, sono scesi in piazza il 28 gennaio 2022 per chiedere alle istituzioni maggiore attenzione e tutela per la vita degli studenti, rivendicando giustamente che «non si può morire a scuola»;
le manifestazioni di Napoli, Roma, Torino e Milano, per quanto si è appreso dai media, si sono caratterizzate per le ripetute tensioni tra studenti-manifestanti e forze dell'ordine;
l'uso repressivo della forza da parte delle forze dell'ordine è apparso evidentemente eccessivo e sovradimensionato, quand'anche l'obiettivo del contenimento dei cortei fosse da considerarsi il compito principale assegnato alle forze dell'ordine;
le immagini di giovani e giovanissimi colpiti in volto da manganellate segna in maniera assolutamente negativa l'operato delle nostre forze dell'ordine, che in più d'una circostanza (si considerino i casi Cucchi, Aldrovandi, per non tornare ai fatti della Scuola Diaz durante il G8 di Genova) –:
se ritenga proporzionato l'uso delle cariche di alleggerimento e della forza repressiva da parte delle forze dell'ordine nei confronti di studenti evidentemente disarmati;
quali iniziative di competenza intenda adottare per una verifica della legittimità dell'uso della forza nei confronti degli studenti, operata dalle forze dell'ordine.