23/03/2021
Michele Nitti
3-02119

Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della cultura, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   all'articolo 97-bis del decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 ottobre 2020, n. 126, è stato previsto che, per l'anno 2021, con riferimento al periodo di imposta precedente, i contribuenti possano decidere di destinare una quota del 2 per mille della propria Irpef a favore di un'associazione culturale che sia iscritta nell'apposito elenco istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri;

   l'articolo 97-bis precisa come tale destinazione possa essere esercitata dai contribuenti indicandola nella dichiarazione annuale dei redditi, per i contribuenti obbligati alla presentazione di tale dichiarazione, o mediante la compilazione di una specifica scheda, approvata dalla Agenzia delle entrate e allegata ai modelli di dichiarazione, per i contribuenti esonerati dall'obbligo di presentazione della dichiarazione dei redditi;

   la corresponsione delle somme destinabili per l'anno 2021 alle associazioni culturali opera nel limite massimo di 12 milioni di euro;

   la possibilità di devolvere il due per mille alle associazioni culturali riconosce l'importante funzione in termini di coesione sociale e di senso di appartenenza che la cultura dal basso può garantire alla vita collettiva;

   in un momento storico in cui l'intero mondo della cultura è in estrema sofferenza, la misura in questione può contribuire, anche solo in minima parte, a risollevare le condizioni delle associazioni culturali, le cui attività rivestono un ruolo sociale fondamentale, specie a livello locale;

   la possibilità di far destinare ai cittadini il due per mille alle associazioni culturali era già stata introdotta dall'articolo 1, comma 985, della legge 28 dicembre 2015 n. 208 (legge di stabilità 2016), era stata accolta come segnale di attenzione verso la cultura;

   nonostante lo strumento introdotto nel 2016 avesse avuto un positivo riscontro da parte dei contribuenti, con la distribuzione di 11.469.955 euro a 1.130 enti culturali, si era deciso di sopprimere questa formula di finanziamento per le associazioni culturali già nella dichiarazione dei redditi 2017;

   secondo quanto disciplinato dall'articolo 97-bis del decreto «Agosto» un apposito decreto di natura non regolamentare del Presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm), su proposta del Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, da adottare entro trenta giorni decorrenti dal 14 ottobre 2020 avrebbe dovuto stabilire, ai fini dell'assegnazione del menzionato beneficio, i requisiti e i criteri per l'iscrizione o la cancellazione delle associazioni nell'elenco istituito ai sensi del Dpcm del 21 marzo 2016, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 95 del 23 aprile 2016, nonché le cause e le modalità di revoca o di decadenza;

   ad oggi il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri non risulta ancora emanato, nonostante i termini statuiti dall'articolo 97-bis del decreto n. 104 del 2020 siano stati già ampiamente superati –:

   se non intendano adottare le iniziative di competenza per emanare quanto prima il decreto disciplinante i criteri per la destinazione del due per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche a favore di associazioni culturali, necessario affinché la misura introdotta con il decreto-legge n. 104 del 2020 possa diventare operativa a tutti gli effetti.