25/02/2019
Nicola Pellicani
3-00552

 Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

le ultime inchieste della direzione distrettuale antimafia di Venezia sulla criminalità organizzata in Veneto hanno messo in luce un sistema malavitoso organizzato e strutturato sul territorio, con la presenza di diversi esponenti della ’ndrangheta e della camorra, affiliati ai clan dei Casalesi, con l'arresto, in meno di una settimana, di più di 50 persone, coinvolte in diversi reati tra cui estorsione, usura, riciclaggio, rapina, spaccio di droga, sfruttamento della prostituzione, scommesse e subappalti illegali;

si tratta di un'organizzazione criminale penetrata nel sistema economico, bancario, imprenditoriale e sociale del territorio, attraverso la collaborazione con imprese, società, professionisti, avvocati, commercialisti;

come emerso durante l'inaugurazione dell'anno giudiziario 2019 della corte d'appello di Venezia, il problema preminente è quello relativo alla dotazione di personale, notevolmente sottodimensionato, che non è stato aumentato dalla revisione delle piante organiche disposta nell'agosto 2017 e, conseguentemente, non è adeguato a svolgere l'attività operativa. Si stima, infatti, che vi siano oltre 4 mila procedimenti da smaltire, ma la carenza di personale, in particolare magistrati e amministrativi, rende impossibile l'efficientamento della macchina giudiziaria Veneta –:

quali iniziative di competenza intenda adottare per risolvere le criticità riportate in premessa e consentire un funzionamento ottimale ed efficiente della corte d'appello di Venezia e del sistema giudiziario Veneto attraverso il potenziamento degli organici a garanzia dello stato di diritto e della sicurezza dei cittadini. 

Seduta del 28 maggio 2019

Risposta del governo di Michele Dell'Orco, Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e i trasporti, replica di Nicola Pellicani.

Risposta del governo

Presidente, intanto merita di essere segnalato l'impegno profuso dall'amministrazione per compensare il progressivo depauperamento del personale che si è determinato a seguito dell'interruzione dei concorsi per quasi un ventennio.

Le linee d'azione intraprese sul punto dalla direzione generale del personale e della formazione del Ministero della giustizia sono state indirizzate a migliorare la funzionalità degli uffici giudiziari mediante il ricorso, in forza delle normative intervenute, a tutte le soluzioni disponibili per incrementare le risorse umane.

Va ricordato che la corte d'appello di Venezia si è giovata di nuove assunzioni attuate sia con le procedure di mobilità obbligatoria e volontaria che si sono succedute negli ultimi anni sia mediante concorso pubblico.

Non va taciuto che, a seguito del decreto ministeriale del 14 febbraio 2018, la dotazione organica delle cancellerie e segreterie giudiziarie degli uffici del distretto di Venezia è stata incrementata di 110 posti di assistente giudiziario, che è dunque passata da 342 unita a 452.

Pur tuttavia, essendo convinzione del Ministero della giustizia che necessiti di assicurare a tutti gli uffici giudiziari risorse di personale adeguate a fronteggiare gli onerosi carichi di lavoro anche sotto il profilo della suddivisione delle qualifiche rivestite, l'occasione è grata per comunicare che con la legge 30 dicembre 2018, n. 145, il Ministero della giustizia è stato autorizzato, in aggiunta alle capacità di assunzione previste a legislazione vigente, ad assumere con contratto a tempo indeterminato personale amministrativo non dirigenziale, nell'arco del triennio 2019-2021, per un contingente di circa 3 mila unità. Nell'ambito di tali misure saranno tenute in debita considerazione le esigenze degli uffici del distretto della corte d'appello di Venezia.

Inoltre, con specifico riguardo al personale di magistratura, va sottolineato che l'aumento della dotazione organica della magistratura si pone come momento essenziale nel perseguimento dell'obiettivo politico-istituzionale del Ministero per rendere più efficiente ed efficace il servizio di giustizia. La convinzione che tale obiettivo non possa trovare compiuta azione senza adeguate risorse umane comporta, come conseguenza, la necessità di dotare l'ordine giudiziario di ulteriori consistenti professionalità, che, distribuite tra merito e legittimità, garantiscano un'azione più efficace e confacente alle esigenze di sviluppo del Paese.

Va dunque rappresentato che l'articolo 1, comma 379 della legge 30 dicembre 2018, n. 145 (legge di bilancio per l'anno 2019), ha previsto l'aumento del ruolo organico del personale della magistratura ordinaria di 600 unità, disponendo che la Tabella B allegata, da ultimo modificata dall'articolo 6 del decreto-legge 31 agosto 2016, n. 168, convertito con modificazioni, è sostituita dalla Tabella 2 allegata alla citata legge.

Il medesimo articolo ha stabilito inoltre che, con uno o più decreti del Ministero della giustizia, da emanare entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge sentito il Consiglio superiore della magistratura, sono rideterminate le piante organiche degli uffici giudiziari.

Orbene, trasmesso nel mese di febbraio lo schema di decreto ministeriale per la rideterminazione della pianta organica degli uffici di legittimità al Consiglio superiore della magistratura per il dovuto parere, è stato istituito il 27 febbraio 2019 un tavolo tecnico per la rideterminazione delle piante organiche degli uffici di merito, il cui lavoro sta procedendo speditamente.

Pertanto, vi è l'impegno, nell'ambito della già avviata procedura di revisione delle piante organiche dei magistrati, a dare il giusto riconoscimento alle esigenze rappresentate da tutti gli uffici giudiziari, non ultimi quelli del distretto giudiziario di Venezia.

Replica

Presidente, l'emergenza del personale degli uffici giudiziari di Venezia non sono io che la scopro: bastava assistere all'inaugurazione dell'anno giudiziario per rendersi conto della difficoltà e del grido d'allarme che è arrivato proprio in quella sede e quanto mai sia urgente - tanto più in un periodo in cui gli uffici giudiziari di Venezia sono impegnati, in particolare, nelle inchieste relative alla DDA, che hanno portato in pochi mesi all'arresto, in Veneto, di oltre cento persone per reati connessi alla criminalità organizzata - provvedere con un adeguato numero di personale da affiancare a quelli che già operano nel tribunale.

È emerso con chiarezza, proprio nel corso dell'inaugurazione dell'anno giudiziario della corte d'appello, come vi sia un grosso problema relativo alla carenza di personale negli uffici giudiziari, come dicevo, in particolare per quanto riguarda magistrati e amministrativi: una vera e propria emergenza di personale che ho potuto constatare anche nel corso dei vari incontri che io e altri parlamentari del mio gruppo abbiamo avuto in questo periodo.

Dai dati risulta come al momento vi sia un assistente ogni due magistrati e le figure amministrative siano 70 su una pianta organica di 120, tra l'altro molti lavoratori precari, addirittura tirocinanti. Mancano tre funzionari su sette e due cancellieri sui quattro previsti, con la conseguenza che vi sono arretrati da smaltire per circa 4 mila procedimenti in attesa di giudizio. Credo che in questo quadro ci sia la necessità di intervenire in modo tempestivo. Ho ascoltato la sua relazione, però credo che sia insufficiente, nel senso che sarà tenuta in debita considerazione anche Venezia. Beh, lo credo bene, in questo contesto, che sia tenuta in dovuta considerazione, ma mi aspettavo che il Governo ci desse delle buone notizie in questa sede, ovvero che potesse trasferire o assumere nuovo personale in grado di supportare gli uffici in questo momento; ripeto, in un momento particolarmente impegnativo soprattutto alla luce delle inchieste della DDA che hanno portato, come dicevo prima, a oltre 100 arresti e hanno accertato la presenza radicata di organizzazioni criminali nel Veneto, a partire dalla 'ndrangheta, dalla camorra, affiliati dei clan dei Casalesi. E, per la prima volta, nel Veneto è stato sciolto un comune per ragioni di mafia, con un sindaco che è tuttora in carcere. Allora, credo che in questo quadro il Governo debba intervenire e sia suo dovere intervenire in modo tempestivo per dar manforte e supportare concretamente questi magistrati, perché poi non si può andare in giro a esprimere una generica solidarietà alla magistratura per le sue attività, di riconoscimento per i risultati che ottengono, senza poi supportarli concretamente in modo adeguato, come in questo caso sarebbe necessario, in quanto, ripeto e concludo, mi faccio portavoce del grido d'allarme che tutti coloro che erano presenti hanno potuto sentire all'inaugurazione dell'anno giudiziario 2019.