06/03/2023
Antonella Forattini
Serracchiani, Manzi
3-00220

Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere – premesso che:

   è del 17 febbraio 2023 lo sciopero indetto dalle redazioni dei giornali del gruppo Gedi a seguito delle voci di trattative, non smentite, di vendita delle storiche testate del nord-est, il Mattino di Padova, La Nuova di Venezia, la Tribuna di Treviso, il Corriere delle Alpi, il Messaggero Veneto e Il Piccolo – più la Gazzetta di Mantova;

   due mesi fa l'amministratore delegato del gruppo Gedi sottolineava che: (...) l'assetto dei giornali del gruppo, dai locali ai nazionali, rappresentasse il «perimetro di riferimento dell'azienda», è stato comunicato che (...) si valutano proposte di vendita di singole testate o gruppi di esse, confermando che sono in corso contatti con gruppi interessati all'acquisizione;

   si ricorda che il gruppo editoriale, tra i più grandi in Italia, ha già venduto, in tre anni, testate storiche come la Nuova Sardegna e Il Tirreno, le Gazzette, La Nuova Ferrara, L'Espresso e chiuso Micromega;

   il ruolo assolto dalle testate radicate in Veneto e Friuli Venezia Giulia è storico e questi quotidiani rimangono un punto di riferimento che non può venire meno per i cittadini e le categorie;

   eventuali passaggi di proprietà non possono essere sottomessi solo a logiche finanziarie e devono tenere conto dell'interesse pubblico dei mezzi d'informazione e anche dei benefìci goduti attraverso l'erogazione di risorse pubbliche;

   il settore dell'editoria attraversa una fase molto difficile con un oggettivo ridimensionamento delle copie vendute, una rarefazione delle edicole e un aumento dei costi della carta che incidono fortemente ad accentuare la crisi che dura da tempo e senza una adeguata risposta da parte del Governo;

   l'eventuale vendita, oltre a disperdere l'eredità di un gruppo editoriale, metterebbe a rischio le tante professionalità di tutte le giornaliste e i giornalisti che hanno lavorato in questi anni, affrontando le sfide di una non facile transizione digitale, a tutela e garanzia dei presìdi informativi presenti sul territorio e per il valore sociale dell'informazione locale che rappresentano –:

   se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e se e quali iniziative di competenza intenda adottare al fine di monitorare la vertenza in oggetto con l'obiettivo di preservare i livelli occupazionali, nonché a garanzia del pluralismo informativo, e quali iniziative intenda porre in essere per sostenere il settore dell'editoria in particolare quella più ancorata ai territori.

Seduta del 7 marzo 2023

Risposta del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Alberto Barachini, replica di Antonella Forattini

ALBERTO BARACHINI, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Grazie, Presidente. Gentile onorevole Forattini, questa interrogazione mi offre l'occasione di confermare in sede parlamentare l'attenzione del Governo nei confronti della vicenda che riguarda alcuni storici quotidiani locali di Veneto e Friuli-Venezia Giulia, nonché la Gazzetta di Mantova, facenti parte del gruppo editoriale Gedi. Ero presente al congresso della Federazione nazionale della stampa italiana, tenutosi il 16 febbraio scorso a Riccione, quando il coordinamento dei comitati di redazione del gruppo Gedi ha dato lettura, dal palco, del comunicato che proclamava lo sciopero per il giorno successivo, a seguito delle notizie circostanziate, e non smentite, in base alle quali la proprietà starebbe valutando la cessione dei quotidiani locali del Nord-Est. Prendendo la parola subito dopo, ho immediatamente dichiarato l'intenzione di seguire attentamente il caso e la mia disponibilità a incontrare i giornalisti, cosa che ho fatto il successivo 28 febbraio. Durante l'incontro ho ascoltato le forti preoccupazioni espresse dalla delegazione dei giornalisti e dalla segretaria generale della FNSI, legate in particolare al rischio di una frammentazione di una porzione importante dell'informazione locale in un territorio vasto e densamente popolato, nonché alla possibilità che non vengano mantenuti gli attuali livelli occupazionali, con inevitabili ricadute sulla qualità del prodotto informativo.

Accogliendo tali preoccupazioni e nella convinzione che, nel caso di specie, il rispetto della libertà di iniziativa economica privata debba essere contemperato con gli interessi, di pari rilevanza costituzionale, del diritto all'informazione, dell'indipendenza editoriale e del pluralismo informativo, ho ritenuto di avviare un tempestivo confronto con la proprietà. A tal fine, ho preso contatti con un delegato del consiglio di amministrazione del gruppo Gedi, il quale ha confermato l'intenzione della società di approfondire le recenti manifestazioni di interesse all'acquisto delle testate locali del Nord-Est, precisando, però, che ad oggi non è stata presentata alcuna offerta formale. Ho, quindi, chiesto espressamente alla società di effettuare un'attenta valutazione delle offerte, in modo che siano garantite la stabilità di risorse economiche, la continuità editoriale dei quotidiani e la difesa dei livelli occupazionali.

Per quanto riguarda la continuità editoriale, ho evidenziato che nell'informazione locale assume un rilievo centrale il rapporto di fiducia che lega le comunità del territorio, dai lettori, agli inserzionisti, alle testate, specie quando, come in questo caso, si tratta di testate storiche.

In relazione alle altre richieste, ho sottolineato la necessità di mantenere la qualità del prodotto e di scongiurare un'ulteriore precarizzazione del settore giornalistico. Sotto questo aspetto, il mio Dipartimento, peraltro, ha già messo in campo misure ad hoc.

A fronte delle mie richieste, il gruppo Gedi mi ha assicurato che, nella valutazione delle offerte d'acquisto, saranno presi in considerazione fattori quali la solidità dell'acquirente e il suo impegno in un progetto editoriale serio e di lungo termine. Infine, mi è stato garantito che ogni decisione verrà prontamente comunicata al Governo.

Questo per quanto riguarda l'oggetto dell'interrogazione. Desidero, tuttavia, replicare altresì all'affermazione contenuta nell'interrogazione medesima, in base alla quale il Governo non darebbe adeguata risposta alla crisi in atto nel settore dell'editoria. Il Dipartimento per l'informazione e l'editoria, infatti, dispone di un sistema di misure vario e articolato, che interessa l'intera filiera editoriale, dalle imprese editrici, alla catena della distribuzione, fino ai rivenditori di giornali, che rappresentano l'ultimo anello della filiera. Con l'aggravarsi della crisi del settore, a seguito di eventi quali la pandemia e la guerra, da un lato, sono state introdotte nuove misure e, dall'altro, si è agito rimodulando le misure strutturali, con un intervento sui requisiti di ammissione o un incremento degli stanziamenti.

Per ragioni di brevità mi limiterò a prendere spunto dalle criticità evidenziate nell'interrogazione, ossia la rarefazione delle edicole e l'aumento dei costi della carta. Per quanto riguarda le edicole, è stato istituito, per l'anno 2022, un contributo una tantum, orientato, tra l'altro, a favorirne la trasformazione digitale e a incoraggiare progetti di delivery. Tale misura fa seguito ad altre agevolazioni previste a sostegno delle edicole negli anni precedenti, quali il credito d'imposta, il bonus una tantum edicole 2020-2021.

Per far fronte, invece, all'aumento dei costi della carta, esistono diverse misure, alternative fra loro. Anzitutto, vi è la misura di sostegno indiretto del credito d'imposta per l'acquisto della carta, che, per il biennio 2022-2023, ha visto un incremento rispetto al biennio precedente sia del finanziamento, da 30 a 60 milioni di euro per anno, che della percentuale di credito riconosciuto ai beneficiari, dal 10 al 30 per cento. L'acquisto della carta costituisce, altresì, una delle voci di costo parzialmente rimborsate nell'ambito dei contributi diretti. Infine, è stato introdotto per il 2022 un contributo straordinario in favore delle imprese editrici di giornali e periodici pari a 5 centesimi per ogni copia cartacea venduta, anche mediante abbonamento, nel corso dell'anno 2021, in edicola o presso punti vendita non esclusivi. Questa misura è attualmente al vaglio della Commissione europea, in base alla normativa sugli aiuti di Stato.

Sia il bonus edicole che il contributo straordinario per le copie vendute sono disposte a valere sul Fondo straordinario per gli interventi di sostegno all'editoria, che per il 2023 è stato incrementato fino a 140 milioni di euro, rispetto ai 90 previsti per il 2022. Proprio in queste settimane sto finalizzando il decreto di ripartizione del Fondo e la mia intenzione è confermare tali misure, oltre a quelle sugli investimenti tecnologici e sulle assunzioni di giovani giornalisti e professionisti con competenze digitali e dei precari, cercando anche di estenderle e potenziarle.

ANTONELLA FORATTINI, Grazie Presidente e grazie Sottosegretario. Devo dire che non sono soddisfatta, poiché non sono date garanzie, ma solo assicurazioni.

L'informazione - come ha detto lei, ma come abbiamo anche scritto nella nostra interrogazione - sta vivendo una fase storica estremamente complicata, a causa di tanti fattori che ben conosciamo. A questo punto si aggiungono difficoltà, ancora maggiori, dell'informazione locale. Pur nel rispetto della libera iniziativa imprenditoriale, ci sono settori e realtà che rappresentano ben più di un investimento remunerativo, un'occasione per far cassa.

Il comparto della stampa locale è uno di questi settori, che va considerato per il suo valore di patrimonio collettivo, strumento insostituibile per il cittadino per ricevere un'informazione completa e non mediata sull'ambiente in cui vive, sull'amministrazione dello stesso, sui problemi e sulle iniziative del territorio. Rappresenta, quindi, il primo strumento che decine di migliaia di cittadini hanno a disposizione per formare il proprio pensiero e il proprio interesse per ciò che li circonda, la base imprescindibile per essere cittadini consapevoli, informati, interessati e, infine, attivi nella comunità.

Nel caso specifico de La Gazzetta di Mantova, poi c'è un ulteriore valore da preservare: questa realtà è la più storica rispetto a tutte le altre. Si tratta del primo giornale italiano stampato, quindi, parliamo di un giornale antico - come attestato da diversi documenti -, di una realtà che fa parte della nostra storia e che va preservata. Il pericolo che stanno correndo i quotidiani locali del gruppo Gedi è reale. Dalle precedenti operazioni, sappiamo già dello smembramento e della vendita di pezzi del gruppo da parte della proprietà di Gedi e che il mantenimento della qualità dell'informazione e degli organici non sono negli interessi di chi vende. Le precedenti operazioni concluse dalla stessa proprietà hanno determinato un forte impoverimento dei giornali interessati e nette riduzioni degli organici. Sappiamo già cosa accadrà, anche per i quotidiani messi in vendita ora, se non ci sarà l'attenzione del Governo.

Quello che chiediamo è un impegno serio, innanzitutto alla massima trasparenza e al coinvolgimento dei rappresentanti dei lavoratori del gruppo. È fondamentale che ci sia una supervisione sulle proposte d'acquisto. L'informazione non è una merce di scambio, né uno strumento su cui fare pura speculazione ai danni dei cittadini, perché ciò che è distrutto ora non potrà essere ricostruito.

Chiediamo garanzie solide, affinché l'eventuale acquirente o gli acquirenti dei giornali del gruppo Gedi siano realtà imprenditoriali affidabili e strutturate, che pongano il massimo interesse nel mantenimento della qualità dell'informazione e dei livelli occupazionali, se non nel loro potenziamento, necessità, quest'ultima, che dovrebbe essere fortemente stimolata in tempi in cui l'informazione ha bisogno di essere sostenuta e rafforzata, non di certo indebolita.

Confidiamo nell'impegno del Governo, perché questi obiettivi vengano raggiunti. Chiediamo non solo garanzie, ma proprio la massima attenzione, perché non accadano tutte queste criticità che ho enunciato.

La ringrazio, comunque, Sottosegretario, per aver voluto illustrare le misure che sono state messe in campo a sostegno dell'editoria; avremo modo poi di leggerle nella sua risposta, che resterà agli atti, ma intanto le chiedo la massima attenzione.