25/07/2019
Alberto Losacco
3-00904

Al Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. — Per sapere – premesso che:

secondo quanto ha reso noto la Coldiretti continua la preoccupante avanzata della Xylella fastidiosa in territorio di Puglia;

risultano essere stati trovati altri 366 ulivi infetti nelle province di Brindisi e Taranto, con il virus che sembrerebbe andare in direzione di Matera, con 45 nuovi casi accertati a Taranto, 35 a Montemesola e 10 a Monteiasi;

sulla base del VII aggiornamento del monitoraggio 2018/2019 il numero di piante infette sale a 885, dopo campionamenti e analisi;

le organizzazioni di categoria del mondo agricolo sono preoccupate e chiedono alle competenti istituzioni di conoscere strategie e modalità di azione per intensificare le attività di monitoraggio e abbattimento, in modo da salvare il patrimonio degli ulivi già gravemente compromesso;

preoccupa questo avanzamento in direzione di Matera e in particolare sono in allarme i territori a maggiore vocazione di tale coltura a partire dal comune di Ferrandina;

in questo territorio è nota la coltivazione della «majatica» per la quale è in corso il riconoscimento Dop;

lo stesso discorso vale per tutta la fascia jonica metapontina –:

quali iniziative il Governo intenda assumere, in particolare in relazione al territorio materano, al fine di contrastare efficacemente l'avanzata della Xylella e preservare pregiate coltivazioni olivicole, a partire da quelle presenti in territorio di Ferrandina.

 

Seduta dell'8 ottobre 2019

Risponde il sottosegretario di Stato per le Politiche agricole, alimentari e forestali, Giuseppe L'Abbate, replica Alberto Losacco

 

GIUSEPPE L'ABBATE, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole, alimentari e forestali. Signor Presidente, onorevoli deputati, rilevo in premessa che l'emergenza Xylella è una delle priorità che abbiamo inteso affrontare tempestivamente per arginare le ripercussioni di carattere ambientale, economico e sociale causate dall'epidemia. In tal senso si è reso necessario identificare in tempi stretti le azioni prioritarie da attuare, per arrestare l'avanzata verso nord delle contaminazioni, in linea con le disposizioni dell'Unione europea. Ricordo, infatti, che l'esigenza di una rimozione immediata delle piante infette, per evitare l'espansione della contaminazione, è stata confermata dalla recente sentenza della Corte di giustizia del 5 luglio scorso, che ha condannato l'Italia per la mancata applicazione delle misure obbligatorie, previste dalla decisione (UE) 2015/789 contro la Xylella fastidiosa.

Un'emergenza come questa va affrontata con serietà e determinazione. Le risorse ci sono, dobbiamo spenderle bene ed efficacemente e dobbiamo essere in grado di farlo dal prossimo 1° gennaio. Le priorità sono evidenti: salvaguardare e rigenerare il paesaggio olivicolo; sostenere e investire nella ricerca; salvaguardare il reddito di imprese e lavoratori.

In tale direzione l'incontro che abbiamo avuto lo scorso 19 settembre con la regione Puglia, Agea, il Crea, le associazioni nazionali di categoria e i rappresentanti del mondo produttivo, è stato finalizzato alla condivisione delle misure da attuare per fronteggiare l'emergenza e da inserire nel Piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia, previsto dal decreto-legge cosiddetto emergenze agricole, con un plafond a disposizione di oltre 300 milioni di euro nei prossimi due anni.

In tale contesto, oltre all'evidente necessità di proseguire nel monitoraggio del territorio per contenere al massimo l'avanzata del batterio, è emersa l'esigenza di attivare con tempestività tutte le misure volte al rilancio dell'economia agricola del territorio colpito dalla Xylella, a compensare le imprese che hanno subito danni a seguito dell'emergenza, a potenziare gli interventi volti a contrastare l'avanzata del batterio, a semplificare le procedure di utilizzazione degli impianti e a mantenere sul territorio il valore aggiunto connesso allo smaltimento del legname. È stata, altresì, sottolineata l'esigenza di disporre di efficaci strumenti di informazione, per rendere ufficiale ed oggettiva la comunicazione sulla presenza del batterio.

Per affrontare la complessa gestione dell'emergenza è indispensabile adottare un duplice approccio, per difendere i territori indenni e convivere con la batteriosi nelle aree contaminate del Salento. Mi riferisco, in particolare, all'applicazione puntuale delle misure di quarantena, abbattimenti immediati delle piante infette e lotta contro i vettori, nell'area di confine con le aree indenni, e al ricorso di idonee pratiche tecniche, agronomiche, chimiche e biologiche, al fine di recuperare il potenziale produttivo delle piante infette, nei territori ove la batteriosi è insediata e l'abbattimento di tutte le piante non è attuabile a causa dell'estensione del focolaio.

In tale ambito il ruolo dei monitoraggi, tuttora in corso, è fondamentale. Preciso al riguardo che, al 13 settembre scorso, nei primi venti chilometri di zona infetta, ove è obbligatorio il taglio immediato di tutte le piante positive alla Xylella, sono state identificate 233 piante contaminate, di cui 133 già abbattute dal servizio fitosanitario regionale o dai proprietari. Restano, quindi, da abbattere cento alberi di olivo, che ricadono nella zona di sei comuni delle province di Brindisi e Taranto. Nella zona infetta più a sud, ove non vige l'obbligo di eradicazione, la regione Puglia ha condotto un monitoraggio nella Piana degli ulivi monumentali e lungo la costa adriatica, individuando complessivamente 886 piante infette, di cui 301 abbattute.

Con riferimento al territorio della provincia di Matera, ove insiste il comune di Ferrandina, è evidente che, essendo prossimo al confine dell'area demarcata per Xylella fastidiosa in Puglia, esso è a forte rischio di contaminazione, nel caso non si adottino tutte le misure previste dalle disposizioni unionali. Assicuro all'interrogante che prestiamo massima attenzione alle legittime preoccupazioni relative al territorio del materano ed evidenzio che i servizi fitosanitari regionali effettuano indagini annuali, i cui risultati sono periodicamente trasmessi al Ministero e alla Commissione europea, per ricerca di Xylella nelle aree verdi, coltivate e nei vivai, e che nessuna contaminazione è stata ad oggi riscontrata in Basilicata.

 

ALBERTO LOSACCO: Grazie Presidente. Io ringrazio il Governo e ringrazio il sottosegretario L'Abbate per la risposta. È noto che la Xylella continua ad essere una pericolosa emergenza, non solo per la Puglia, ma per l'intero Paese. Poco tempo fa la Coldiretti ha denunciato, dati alla mano, la preoccupante avanzata della Xylella fastidiosa in territorio di Puglia, con un'estensione in risalita e, appunto, un orientamento verso Matera. Da qui la ragione di questo atto di sindacato ispettivo. Anche sulla base del richiamato VII aggiornamento del monitoraggio 2018/2019, il numero di piante infette sale a 885, dopo campionamenti e analisi. C'è preoccupazione, siamo per entrare nel vivo della campagna olivicola. Coltivatori e frantoi sono in allarme da tempo, viene legittimamente chiesto di intensificare le attività di monitoraggio e abbattimento per preservare il patrimonio arboreo.

Ferrandina, che è a 35 chilometri da Matera, è uno dei centri a maggiore vocazione, con una coltivazione particolare conosciuta come “Majatica”. È in corso il riconoscimento per la Dop e vi sono alberi monumentali, come il famoso “Patriarca”, che costituisce un patrimonio nazionale. La notizia che la Xylella possa sconfinare determina, quindi, molta apprensione per salvaguardare migliaia di alberi in questi territori. Anche qui l'olio verde rappresenta una vera eccellenza.

Chiediamo, quindi, al Governo di intensificare, d'intesa con le regioni e, quindi, anche con la regione Basilicata, un'azione di capillare monitoraggio, per contrastare l'avanzata del virus e preservare anche la “Majatica”, e di velocizzare l'iter per il riconoscimento del Dop.

Siamo certi che il nuovo Governo saprà far tesoro degli errori del passato e non sottovalutare gli allarmi in essere. Vanno contrastate forme di pseudoscienza, che hanno rallentato il contrasto e che hanno fatto condannare l'Italia dalla Corte di giustizia europea, per non aver rispettato le misure prescritte per il contrasto. Sottosegretario, lo sa benissimo anche lei: in Puglia e in Basilicata, ovunque vi sia un albero di ulivo, troviamo anche pressante la richiesta di far presto, per mettere in sicurezza un patrimonio inestimabile.