29/09/2020
Piero De Luca
3-01775

Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   con il decreto legislativo n. 155 del 2012 è stata decisa la soppressione del tribunale di Sala Consilina (Salerno) con il conseguente accorpamento con il tribunale di Lagonegro (Potenza): tale decisione – ad avviso dell'interrogante irragionevole – contrasta con l'applicazione di quei criteri oggettivi ed omogenei indicati e tipizzati dallo stesso legislatore nelle legge-delega n. 148 del 2011 e ha determinato una situazione grave e preoccupante;

   in particolare, la suddetta riorganizzazione contrasta, secondo l'interrogante, con i criteri e i princìpi direttivi specificati nelle lettera b) ed e) del comma 2 dell'articolo 1 della citata legge n. 148 del 2011;

   la riorganizzazione degli uffici giudiziari si è basata, infatti, su parametri obiettivi, quali il numero di abitanti, i carichi di lavoro, l'indice delle sopravvenienze degli uffici giudiziari; la lettura attenta di tutti questi criteri evidenziava come il tribunale di Sala Consilina – che serviva le popolazioni del Vallo di Diano, del Tanagro e del Bussento – versasse in una situazione più rilevante e consistente rispetto a quella, pur degna di attenzione, del tribunale di Lagonegro; al tribunale di Sala Consilina erano addetti 11 magistrati, mentre a Lagonegro ne erano assegnati 8. Alla luce dei dati Istat 2011, la popolazione residente nel circondario di Sala Consilina era di 89.648 unità, a fronte delle 79.374 del circondario di Lagonegro;

   i carichi di lavoro medio ammontavano, per il tribunale di Sala Consilina, a 11.830 affari a cui andavano aggiunti 1.300 affari per la sede distaccata di Sapri, per un totale di più di 13.000 affari; l'indice delle sopravvenienze medie, nel periodo 2006-2010, era pari per il tribunale di Sala Consilina a 4.147, mentre nel caso del tribunale di Lagonegro si fermava a 3.751;

   il tribunale di Sala Consilina, nel rispetto della complessa e articolata situazione geografica della provincia di Salerno, era altresì naturalmente preposto ad assicurare il riequilibrio fra gli uffici giudiziari salernitani e, in particolare, l'indispensabile alleggerimento del carico e del volume di affari e di contenzioso;

   tale riequilibrio delle competenze dei diversi uffici giudiziari è ancor più necessario in provincia di Salerno, nella quale insiste una popolazione di ben oltre 1 milione di abitanti, secondo i dati Istat al 31 dicembre 2019: una popolazione così consistente da richiedere la conservazione dei previgenti 4 tribunali salernitani, fra i quali quello di Sala Consilina;

   del resto, l'accorpamento con il tribunale di Lagonegro è – secondo l'interrogante – irragionevole. Basti considerare, accanto ai dati già menzionati, che la popolazione della provincia di Potenza raggiunge 383.791 abitanti, appena 1/3 di quella della provincia di Salerno;

   il Vallo di Diano e il Golfo di Policastro, dunque, sono stati portati – immotivatamente – fuori regione e fuori corte di appello, in una struttura inadeguata e molto meno capiente di quella di Sala Consilina inaugurata nel 1991. Sala Consilina, infatti, è l'unico caso in Italia in cui il tribunale accorpante è più piccolo del tribunale accorpato, atteso che Sala Consilina disponeva di circa 5.500 metri quadrati di spazio mentre l'edificio a Lagonegro è di soli 3.800 metri quadrati;

   l'attuale emergenza sanitaria ha imposto la necessità di una differente organizzazione dei lavori che sta arrecando delle evidenti difficoltà funzionali all'interno dello stesso tribunale di Lagonegro, con rischi di notevoli ritardi nella trattazione delle cause assegnate –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza di quanto esposto in premessa e quali iniziative di competenza intenda assumere per riesaminare, alla luce dei dati obiettivi sopra evidenziati e di una nuova attenta istruttoria, la possibilità di ripristinare le funzioni del tribunale di Sala Consilina, ad avviso dell'interrogante ingiustificatamente soppresso ed accorpato con il tribunale di Lagonegro.

 

Seduta del 29 settembre 2020

Risposta della Sottosegretaria di Stato per lo Sviluppo economico Alessia Morani, replica di Piero De Luca

ALESSIA MORANI, Sottosegretaria di Stato per lo Sviluppo economico. Grazie, Presidente.Con l'atto di sindacato ispettivo in oggetto, l'interrogante chiede di sapere se il Ministro della Giustizia sia a conoscenza della situazione determinata dalla soppressione del Tribunale di Sala Consilina, accorpato al Tribunale di Lagonegro a seguito della riforma della geografia giudiziaria, e quali iniziative intenda adottare in proposito.

Si rappresenta innanzitutto che la riforma della geografia giudiziaria è stata prevista dalla legge n. 148 del 2011 ed attuata dai decreti legislativi n. 155 e n. 156 del 2012, recanti rispettivamente “disposizioni sulla nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero, a norma dell'articolo 1, comma 2, della legge 14 settembre 2011, n. 148”, nonché la “revisione delle circoscrizioni giudiziarie-uffici dei giudici di pace”.

Con tale riforma, sono stati chiusi circa 1.000 uffici di piccole dimensioni (31 tribunali minori, 37 procure, 220 sezioni distaccate e 667 uffici del giudice di pace, poi recuperati a carico dei comuni), al fine di rendere i tribunali più efficienti e di ottimizzarne le risorse.

L'opera di revisione della geografia giudiziaria (realizzata con i suddetti decreti e le successive variazioni) è stata condotta perseguendo l'obiettivo di realizzare una distribuzione sul territorio degli uffici di primo grado, con l'intento di garantire la maggiore omogeneità possibile per numero di abitanti, estensione territoriale, carichi di lavoro e indice delle sopravvenienze, tenuto conto di elementi specifici quali la situazione infrastrutturale o il tasso d'impatto della criminalità organizzata nei singoli territori interessati dall'intervento nonché, per le grandi aree metropolitane, dell'esigenza di razionalizzare il servizio giustizia anche mediante il decongestionamento dei presidi esistenti. Il modello ideale è stato individuato tenendo in considerazione i valori medi dei 103 tribunali provinciali, intangibili per legge, depurati dal dato relativo ai 5 circondari provinciali metropolitani di Roma, Milano, Napoli, Torino e Palermo.

Pertanto, le medie relative ai cosiddetti uffici intangibili hanno costituito i parametri di base per procedere all'individuazione dei tribunali da sopprimere e degli accorpamenti territoriali necessari per consentire ad alcuni circondari di conseguire dimensioni compatibili con il modello ideale di ufficio giudiziario individuato. Con decreto del 12 agosto 2015 è stata inoltre istituita una Commissione di studio nell'ottica di un incremento dell'efficienza degli uffici giudiziari e di realizzazione di risparmi di spesa, allo scopo di rivedere la geografia delle corti di appello.

Ciò premesso, deve evidenziarsi che, in epoca anteriore alla riforma della geografia giudiziaria, il distretto di Salerno era caratterizzato dalla presenza di quattro tribunali (Salerno, Nocera Inferiore, Vallo della Lucania e Sala Consilina), di cui solo la sede distrettuale risultava di dimensioni conformi agli standard. Pertanto, in occasione dell'esercizio della delega conferita al Governo dalla legge delega n. 148 del 2011, il numero e l'assetto territoriale dei circondari del distretto di Salerno sono stati oggetto di valutazione alla luce dei limiti imposti dalla medesima norma in ordine alla permanenza dei tribunali provinciali e di almeno tre tribunali in ciascuna sede di corte di appello (cosiddetta regola del tre). La regola citata imponeva, infatti, di mantenere almeno due dei tre tribunali subprovinciali astrattamente sopprimibili (Nocera Inferiore, Vallo della Lucania e Sala Consilina). Nello specifico, i tribunali di Vallo della Lucania e Sala Consilina si collocavano sotto i 130 mila abitanti e Sala Consilina risultava al di sotto della media.

 

PIERO DE LUCA: Grazie, Presidente. Ringrazio la sottosegretaria Morani. Ovviamente la situazione è rimasta sostanzialmente invariata negli anni e la risposta, per quanto precisa e puntuale, non può purtroppo soddisfarci. Ricordiamo la vicenda: con il decreto legislativo n. 155 del 2012 è stata decisa la soppressione del tribunale di Sala Consilina e il conseguente accorpamento - è questo il tema che si contesta - con il tribunale di Lagonegro (Potenza).

Tale decisione, ad avviso dell'interrogante, ma anche di tutta la comunità della provincia interessata, appare irragionevole, e ha determinato situazioni di grave inefficienza e grave difficoltà nell'amministrazione della giustizia nella nostra provincia.

In particolare, la suddetta riorganizzazione contrasta con i principi e i criteri direttivi oggettivi ed omogenei specificati nel comma 2 dell'articolo 1 della citata legge n. 148 del 2011, in quanto la riorganizzazione degli uffici giudiziari non si è basata sull'analisi seria, a nostro avviso, dei parametri obiettivi, di alcuni parametri obiettivi che sarebbero stati decisivi, quali il numero di abitanti, il carico di lavoro, l'indice delle sopravvenienze degli uffici giudiziari. La lettura attenta di tutti questi criteri avrebbe evidenziato, infatti, ed evidenziava come il tribunale di Sala Consilina, che serviva all'epoca le popolazioni del Vallo di Diano, del Tanagro e del Bussento, versava in una situazione più rilevante e consistente rispetto a quella, pur degna di attenzione ovviamente, del tribunale di Lagonegro.

Ricordiamo alcuni dati che sono significativi: al tribunale di Sala Consilina erano addetti 11 magistrati, mentre a Lagonegro erano addetti, assegnati 8. Alla luce dei dati Istat del 2011, all'epoca del provvedimento contestato e controverso, la popolazione residente nel circondario di Sala Consilina era pari a 89 mila unità circa, a fronte delle 79 mila di quelle abitanti nel circondario di Lagonegro, e il tribunale di Sala Consilina serviva nel circondario ben 28 comuni della provincia di Salerno. I carichi di lavoro medio ammontavano, sempre per il tribunale di Sala Consilina, considerata anche la sede distaccata di Sapri, a un totale di più di 13 mila affari, mentre, invece, l'indice delle sopravvenienze medie era pari per il tribunale di Sala Consilina a 4.100 casi, mentre nel caso del tribunale di Lagonegro si fermava a 3.700. Per di più, la articolata e complessa situazione geografica della provincia di Salerno ha portato a una situazione di grave difficoltà, perché ovviamente gli operatori del mondo della giustizia e i cittadini sono costretti ad andare fuori regione per avere accesso all'amministrazione della giustizia nel loro territorio.

Del resto, l'accorpamento del tribunale di Lagonegro è ancor più irragionevole proprio per il dato territoriale e demografico: la popolazione della provincia di Potenza raggiungeva 383 mila abitanti, e si eleva a circa un terzo appena di quella della provincia di Salerno. Il Vallo di Diano e il Golfo di Policastro sono stati portati peraltro in una struttura meno capiente di quella della stessa infrastruttura del tribunale che ospitava appunto Sala Consilina, e che era stata inaugurata nel 1991; ed è l'unico caso in Italia in cui un tribunale, appunto quello di Sala Consilina, viene accorpato in uno più piccolo, quello di Lagonegro, atteso che la struttura di quello originario era di addirittura 5.500 metri quadrati, mentre l'edificio che ospitava quello di Lagonegro era di 3.800.

In tale contesto, un ultimo dato che ovviamente andrebbe ulteriormente valutato è quello legato al tema dei costi. Ad avviso dell'interrogante, l'attuale situazione e l'accorpamento dell'epoca avevano determinato anche una violazione dell'articolo 10 del decreto legislativo n. 155 del 2012, che riguarda la clausola di invarianza finanziaria. Infatti, la sede del tribunale di Sala Consilina è una sede in proprietà dello Stato, e i costi di gestione ammontavano a circa 130 mila euro, mentre, invece, solo 570 mila euro era il costo del finanziamento iniziale necessario ad adeguare la struttura del tribunale di Lagonegro all'accorpamento con quello di Sala Consilina.

Insomma, tutta una serie di dati, numeri e indicazioni tecniche che, a nostro avviso, continuano a far apparire irragionevole questa decisione, e che allo stato attuale, in tutto questo contesto di drammatica emergenza pandemica appunto legata al COVID-19, contribuisce ad aggravare l'inefficienza dell'amministrazione della giustizia in questo territorio: perché sappiamo bene che anche nei mesi scorsi erano state adottate alcune ordinanze restrittive della circolazione delle persone, che hanno ovviamente creato delle difficoltà enormi a potersi recare fuori regione per gli abitanti della città di Sala Consilina o dei 28 comuni che prima afferivano allo stesso tribunale.

Per tutte queste ragioni ovviamente noi continuiamo a chiedere un'attenzione, un supplemento di attenzione e di approfondimento da parte del Governo, perché riteniamo assolutamente decisivo ripristinare la sede del tribunale di Sala Consilina lì dove era presente prima della legge n. 148 del 2011 e del citato decreto legislativo n. 155 del 2012, che ne ha previsto la sostanziale chiusura e accorpamento al tribunale di Lagonegro. Sarebbe davvero decisivo per migliorare l'efficienza e la funzionalità dell'amministrazione della giustizia e dare servizi più rapidi e più immediati ai nostri concittadini, in un territorio e in una provincia, quella di Salerno, che fa più di 1 milione 100 mila abitanti. La ringrazio per l'attenzione, e speriamo davvero che il Governo possa recepire queste indicazioni e rivalutare l'opportunità di una riapertura del tribunale di Sala Consilina.