01/04/2019
Andrea De Maria
3-00659

Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   il 1° marzo 2019 si è svolta davanti a Montecitorio una manifestazione nazionale promossa dal Comitato permanente dei cittadini sordi che si occupa dei diritti umani e civili sull'accessibilità in tutti i contesti e nel caso dell'offerta complessiva di servizio pubblico della Rai;

   durante la manifestazione, i cittadini presenti hanno sottolineato che sono utenti sordi paganti per intero il canone Rai e non vogliono sconti ma piena accessibilità al servizio televisivo pubblico;

   l'articolo 3 della Costituzione e la Convenzione dell'Onu sui diritti delle persone con disabilità del 13 dicembre 2006, recepita dal Governo italiano con legge del 3 marzo 2009, impegnano le nostre istituzioni a promuovere la piena uguaglianza e opportunità per tutti i cittadini, a maggior ragione per i portatori di disabilità nell'accesso ai servizi;

   il contratto di servizio Rai, per il quadriennio 2018/2022, sottoscritto dal Ministero dello sviluppo economico e dalla Rai, all'articolo 2, comma 3) lettere b, d, e, i, m, contempla che, nell'adempimento della sua mission, la Rai è tenuta a promuovere la crescita della qualità della propria offerta complessiva;

   all'articolo 10 del medesimo contratto di servizio, la Rai è tenuta ad assicurare l'adozione di idonee misure di tutela delle persone portatrici di disabilità sensoriali in attuazione dell'articolo 32, comma 6, del Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici (Tusmar) e dell'articolo 30, comma 1, lettera b), della convenzione-Onu sui diritti delle persone con disabilità ratificata dal Governo italiano con legge 3 marzo 2009, n. 18;

   il Comitato permanente dei cittadini sordi denuncia da tempo la scarsa qualità dei sottotitoli e l'insufficiente utilizzo degli stessi nei programmi televisivi in tutte le reti generaliste e nei canali digitali ivi compresi i telegiornali e i programmi per i bambini e ragazzi, nonché l'informazione politica culturale e didattica e gli insufficienti servizi in lingua dei segni italiana –:

   quali iniziative di competenza si intendano assumere per favorire e migliorare l'accessibilità delle persone sorde ai programmi televisivi, in considerazione del vigente contratto di servizio con la Rai, relativamente al servizio pubblico.

 

Seduta dell'8 ottobre 2019

Risponde la sottosegretaria di Stato per lo Sviluppo economico, Mirella Liuzzi, replica Andrea De Maria

MIRELLA LIUZZI, Sottosegretaria di Stato per lo Sviluppo economico. Presidente, in primo luogo vorrei ringraziare l'onorevole interrogante per l'interrogazione presentata, perché mi consente di affrontare una tematica spesso ignorata, quella dell'accessibilità. In accordo con l'interrogante, infatti, ritengo che il tema dell'offerta dedicata alle persone con disabilità deve rappresentare uno degli elementi centrali della missione del servizio pubblico svolto dalla RAI, ed è quello che negli ultimi mesi il Governo si è impegnato a sostenere. In proposito, va in primis ricordato che il contratto di servizio tra Ministero dello sviluppo economico e RAI riferibile al quinquennio 2018-2022 prevede specifici articoli dedicati a tale tema: l'articolo 10 disciplina l'offerta dedicata alle persone con disabilità; l'articolo 23 ha previsto l'istituzione di un apposito comitato di confronto; l'articolo 25, comma 1, lettera h), sancisce gli obblighi specifici per l'espletamento del servizio pubblico. Attualmente, sulla base della citata normativa, la RAI ha il compito di sottotitolare almeno l'85 per cento della programmazione delle reti generaliste tra le ore 6 e le ore 24, al netto dei messaggi pubblicitari e di servizio (annunzi, sigle, eccetera), nonché tutte le edizioni al giorno di TG1, TG2 e TG3 nelle fasce orarie meridiane e serali, garantendo la massima qualità della sottotitolazione. Nel 2018 la sottotitolazione ha coperto 16.040 ore, 1.500 in più rispetto al 2017, pari all'88 per cento, a fronte di un obbligo dell'85, dato quest'ultimo che si inserisce in un trend pluriennale in continua crescita. Inoltre la RAI deve estendere progressivamente la sottotitolazione e le audiodescrizioni anche alla programmazione dei canali tematici, con particolare riguardo all'offerta specificatamente rivolta ai minori. In proposito informo che l'attività è già stata avviata in forma sperimentale su alcuni canali tematici dedicati a tale offerta e verrà progressivamente estesa in forma più strutturata anche negli altri. Per quanto riguarda i sottotitoli, sono invece in fase di completamento le necessarie attività di verifica di carattere tecnico-operativo per elevare la qualità dei programmi sottotitolati e migliorarne sempre di più la quantità.

Alla luce dell'attuale contratto di servizio è stato, altresì, previsto che sia tradotta in lingua dei segni LIS almeno un'edizione al giorno di TG1, TG2 e TG3, assicurando la copertura di tutte le fasce orarie. Al riguardo, la Rai ha informato che il TG1 è tradotto nella LIS tutti i giorni, alle ore 7,30 del mattino, mentre il sabato e la domenica viene trasmesso alle ore 9,30; il TG2 trasmette nella lingua dei segni tutti i giorni alle ore 18,10, il sabato alle 18,05 e la domenica alle 19,30; il TG3 ha la propria edizione per i portatori di disabilità sensoriale tutti i giorni alle ore 15,10, mentre il sabato alle ore 14,50 e la domenica alle 12,55; infine, Rai News ha la propria programmazione tradotta tutti i giorni alle ore 21,30.

Per favorire l'accesso al servizio alle persone con disabilità visiva si specifica, inoltre, che già nel 2018, a fronte di un obbligo temporalmente collocato nel 2020, la RAI ha audio-descritto il 76 per cento dei prodotti audiovisivi in prima serata. È attualmente in fase di implementazione a Torino, con il Centro Ricerche, un progetto finalizzato a verificare sul campo le potenzialità delle nuove tecnologie speech to text, supportato dai servizi di intelligenza artificiale, come ausilio alla sottotitolazione, al fine di estendere progressivamente la fruibilità anche dell'informazione regionale.

La RAI ha inoltre segnalato che sta lavorando per assicurare l'accesso delle persone con disabilità e con ridotte capacità sensoriali e cognitive all'offerta multimediale, ai contenuti del sito RAI, del portale RaiPlay e dell'applicazione multimediale di Radio Rai, in collaborazione con enti, istituzioni e associazioni che operano a favore delle persone con disabilità, nonché sta predisponendo tutti gli strumenti idonei per la raccolta di segnalazioni relative al cattivo funzionamento dei servizi di sottotitolazione e audio-descrizione, ai fini della tempestiva risoluzione dei problemi segnalati.

Preme evidenziare, infine, che con decreto del 31 gennaio 2019 è stato costituito il Comitato di Confronto, previsto dall'articolo 23 del contratto di servizio, che ha carattere consultivo ed esprime pareri e proposte sulla programmazione sociale, con particolare attenzione all'offerta dedicata alle persone con disabilità. Dunque, per la prima volta, dopo decenni, abbiamo una sede di confronto continuo tra le associazioni dei disabili, la RAI e il Ministero dello sviluppo economico, proprio al fine di garantire la migliore accessibilità possibile.

Con riferimento alla specifica domanda dell'interrogante, vorrei ricordare che una delle ultime attività del citato Comitato riguarda la costituzione di alcuni gruppi di lavoro, proprio finalizzati a migliorare il monitoraggio della sottotitolazione e della lingua dei segni LIS. Inoltre, per quanto riguarda il tema della sottotitolazione delle edizioni principali dei TG ad oggi non sottotitolate, vale a dire quelle del TG1 delle 13,30, del TG3 delle 19 e del TG2 delle 20,30, è stato richiesto alla RAI di avviare le attività necessarie e la RAI ha prontamente risposto alla richiesta, avviando, ad esempio, l'allestimento di un secondo studio, l'acquisizione di risorse umane e così via. In conclusione, dunque, ritengo che questo Governo stia ponendo in campo tutte le forze affinché nessuno rimanga indietro.

 

ANDREA DE MARIA: Grazie, Presidente. Ringrazio il sottosegretario; sono soddisfatto delle parole che ho sentito, certamente per il report del lavoro che è già stato fatto, ma, soprattutto, per gli impegni molto significativi e anche per l'attenzione che ho sentito nell'intervento; si tratta, appunto, di impegni che riguardano ulteriori azioni della RAI con un ruolo di monitoraggio evidente del Governo, come il sottosegretario ha riferito, qui.

La scelta di fare questa interrogazione l'ho presa il 1° marzo di quest'anno, perché, proprio qui, di fronte a Montecitorio, ci fu una manifestazione molto bella dei cittadini e del Comitato permanente cittadini sordi che proprio era dedicata al tema dell'accessibilità dei servizi televisivi, in particolare della tv pubblica; poi, c'è anche un tema che riguarda ovviamente le tv private su cui bisognerebbe cercare di agire nel modo migliore possibile, ma, certamente, la nostra possibilità di azione è diversa, è molto maggiore nei confronti della RAI che è la tv pubblica e rispetto alla quale c'è un ruolo del Governo e anche un ruolo della Commissione di vigilanza parlamentare. Mi colpì molto il fatto che i cittadini presenti a quella manifestazione non chiedessero sconti o non chiedessero di non pagare il canone, anzi, chiedevano di fare fino in fondo il loro dovere di utenti, di cittadini, ma, appunto, anche, di vedere pienamente riconosciuto il loro diritto di accedere ai programmi televisivi e, quindi, in particolare, ai programmi della RAI nelle modalità che sono state qui ricordate. Ciò riferendosi a due grandi punti di riferimento: la Costituzione della Repubblica, e, quindi, il principio di uguaglianza dei diritti e delle opportunità tra tutti i cittadini, e la Convenzione dell'ONU che riguarda i diritti delle persone portatrici di disabilità, che è stata sottoscritta anche dal nostro Paese e che, appunto, indica la necessità di garantire pari opportunità ai portatori di disabilità.

Il tema dell'accesso ai programmi televisivi è un tema di grande rilievo da questo punto di vista, riguarda, appunto, l'uso dei sottotitoli e riguarda l'uso della lingua italiana dei segni che, peraltro, è un tema su cui, secondo me, dovremmo ragionare in modo anche più generale. Io, ad esempio, ho presentato una proposta di legge rispetto ai concorsi pubblici per favorire la presenza di dipendenti pubblici che sappiano utilizzare la lingua italiana dei segni e possano essere un riferimento per i cittadini che utilizzano questo strumento di comunicazione, pensiamo, ad esempio, quanto possa essere importante in un pronto soccorso.

Tornando all'argomento oggetto dell'interrogazione, l'accessibilità ai programmi televisivi è una grande occasione di pari opportunità e credo che il livello di civiltà, di democrazia e di qualità democratica di un Paese si misuri tantissimo rispetto a come vengono garantite pari opportunità alle differenze e alle persone portatrici di disabilità. È un modo di far crescere i diritti di tutti ed è un modo, appunto, di adempiere anche a un'idea della società, della nostra Repubblica, che è quella scritta nella nostra Carta costituzionale.

Questo dei programmi televisivi può sembrare un argomento di nicchia, ma, ovviamente, invece, è un tema di grandissimo rilievo; bene che il Governo se ne faccia carico nel modo in cui è stato detto oggi, bene che si implementino le iniziative della RAI e si mettano in campo ulteriori opportunità. Per quanto mi riguarda, e credo di poter dire col sostegno del mio gruppo parlamentare, intendo seguire lo sviluppo degli eventi, seguire quello che accadrà e verificare che gli impegni molto importanti che la RAI ha preso e che sono stati ricordati qui siano rispettati e che davvero vi sia l'attenzione che ho sentito, anche qui, da parte del Governo che ritengo importante e positiva.