Al Ministro delle imprese e del made in Italy, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:
dopo l'Unione europea nei giorni scorsi anche l'Antitrust del Regno Unito ha approvato la fusione della attività di Whirlpool in Europa con quelle di Arçelik in Beko Europe;
secondo indiscrezioni di stampa il nuovo gruppo verrebbe a sviluppare un giro d'affari da 6 miliardi di euro. Arçelik acquisirà infatti, tramite una nuova società di cui deterrà il 75 per cento, tutti gli stabilimenti Whirlpool dell'area Emea (Europa, Medio Oriente e Africa). Il restante 25 per cento resterà in capo a Whirlpool. La multinazionale americana sottolinea come «la transazione avrà un impatto positivo sulla concorrenza e che l'entità combinata sarà in una buona posizione per offrire valore ai consumatori attraverso marchi attraenti, produzione sostenibile, innovazione del prodotto e servizi ai consumatori». La finalizzazione della transazione è attesa per il primo aprile mentre Beko Europe inizierà a operare dal 2 aprile;
dalla Whirlpool non sono arrivati commenti ufficiali, anche se è stata inviata una comunicazione interna (riportano i media), con la quale si evidenzia che tutta l'operazione rappresenta «una pietra miliare fondamentale» e che «la combinazione delle due attività porterà vantaggi significativi a clienti e consumatori, attraverso marchi attraenti, produzione sostenibile, innovazione di prodotto e servizi ai consumatori»;
in Italia sono coinvolti dall'operazione gli stabilimenti di Siena (congelatori), Comunanza (Ascoli Piceno, lavatrici e lavasciuga), Melano (Ancona, piani cottura), Cassinetta (Varese, frigoriferi, forni a microonde da incasso) mentre nel sito di Carinaro (Caserta) Whirlpool ha un magazzino logistico e un centro di ricondizionamento dei prodotti danneggiati. In tutto sono oltre 5.000 i dipendenti coinvolti in Italia;
i sindacati chiedono da tempo rassicurazioni circa le prospettive future del sito di Siena, anche perché il gruppo Arçelik non investe in maniera significativa su stabilimento da ormai 10 anni, mentre possiede stabilimenti in Polonia e Romania dove vengono prodotti frigoriferi. A Siena sono infatti oltre quindici anni che sono stati attivati gli ammortizzatori sociali e ad oggi sono 9 i giorni lavorativi di stop al mese;
«Apprendiamo positivamente del parere dell'Antitrust inglese, uscito con 20 giorni di anticipo. Ma questa accelerazione, non tanto della fusione che richiede tempi tecnici, ci fa ben sperare per l'incontro con il gruppo sul nuovo piano industriale e con il Governo rispetto alla vertenza Whirlpool per conoscere eventuali strategie alternative da mettere in campo. La priorità è salvaguardare il sito senese e i livelli occupazionali. Si parla infatti di 300 lavoratori: faremo di tutto affinché siano traghettati tutti nella newco»: ha commentato Daniela Miniero, Fiom Cgil Siena;
«Attendiamo di conoscere il piano industriale dei turchi. Solo da lì si potranno conoscere le prospettive future del sito di Siena. Resta fondamentale anche l'incontro con il Governo, che dovrà avere un ruolo di garante»: ha affermato Giuseppe Cesarano, Fim Cisl Siena;
per Massimo Martini, Uilm Siena, «il via libera alla newco determina il fatto che Whirlpool chiuderà la propria attività entro il primo aprile. Come Uilm siamo pronti ad andare al Ministero per capire il piano industriale della nuova proprietà, perché questo significa il futuro dello stabilimento di Siena. Ormai i giochi sono fatti. Ora ci sono le condizioni per aprire una discussione sul piano industriale. Siena ha bisogno di continuare a lavorare e crescere con investimenti reali»;
un tavolo istituzionale presso il Ministero delle imprese e del made in Italy sulla vicenda è stato richiesto da mesi da regione Toscana, istituzioni locali e sindacati –:
se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei progetti di Beko Europe sul futuro dello stabilimento di Siena e conseguentemente quali iniziative di competenza intendano assumere al fine di sostenere il rilancio del sito produttivo e la sua piena continuità occupazionale, a partire dalla convocazione di un tavolo nazionale già richiesto da enti locali, sindacati e regione Toscana.
Seduta del 21 maggio 2024
Risposta del Sottosegretaria di Stato per le Imprese e il made in Italy, replica di Emiliano Fossi
FAUSTA BERGAMOTTO, Sottosegretaria di Stato per le Imprese e il made in Italy. Grazie, Presidente. Grazie, onorevoli interroganti. Con l'atto in discussione si fa riferimento al complesso percorso che ha interessato la multinazionale Whirlpool Corporation, che ha portato alla decisione di cedere il proprio segmento operativo Whirlpool EMEA (Europe, Middle East & Africa) al gruppo turco Arçelik. Per l'Italia, gli stabilimenti interessati sono ubicati in diverse regioni del Paese e interessano oltre 4.000 dipendenti.
Il raggiungimento dell'accordo tra le due multinazionali ha visto la nascita della nuova società Beko Europe, partecipata con una quota del 75 per cento dal gruppo turco Arçelik e il restante 25 per cento dalla stessa multinazionale americana.
In questo contesto si delineano probabilmente le preoccupazioni degli onorevoli interroganti, che chiedono l'apertura di un tavolo istituzionale.
A tal riguardo, si vuole preliminarmente ricordare che, presso il Ministero delle Imprese e del made in Italy, è stato già aperto un apposito tavolo per tutti gli stabilimenti produttivi della Whirlpool EMEA e che coinvolge anche il Ministero del Lavoro, i rappresentanti delle regioni e i comuni dei diversi siti produttivi, l'azienda stessa, nonché le parti sociali e datoriali.
Ricordo, altresì, che il Consiglio dei ministri del 1° maggio 2023, su proposta del Ministro delle Imprese e del made in Italy, ha autorizzato l'esercizio dei poteri speciali (golden power), ponendo specifiche prescrizioni a salvaguardia del patrimonio tecnologico, della produzione e dei livelli occupazionali di tutti gli stabilimenti coinvolti.
Della riferita operazione di concentrazione è stata data l'approvazione dall'Antitrust europea e da quella britannica.
A seguito di dette approvazioni, lo scorso 19 aprile, il Ministro senatore Adolfo Urso ha incontrato a palazzo Piacentini i rappresentanti di Beko Europe. In quella sede l'azienda ha manifestato l'intenzione di voler riesaminare tutti gli aspetti dell'attività europea e di condividere con il Ministero i piani industriali per l'Europa, non appena questi sarebbero stati pronti. Il Ministero, da parte sua, ha evidenziato la necessità di valorizzare la produzione nazionale e ha dato la disponibilità a supportare i prossimi step di sviluppo, ribadendo nel contempo che il piano industriale sarebbe dovuto essere in sintonia con il citato provvedimento del 1° maggio 2023, con cui il Governo ha utilizzato la golden power, vincolando le società notificanti “a porre in essere qualsiasi impegno finalizzato a evitare sovrapposizioni di produzioni tra gli stabilimenti italiani e quelli europei coinvolti che possano far sorgere l'esigenza di un ridimensionamento della produzione nazionale, con conseguenti effetti sui livelli occupazionali”.
Infine, il 30 aprile abbiamo nuovamente incontrato i rappresentanti delle segreterie nazionali di CISL, CGIL, UIL e UGL di settore, per un aggiornamento sui programmi industriali della Beko Europe in Italia. In quella sede ci siamo impegnati di proporre alla nuova proprietà un ulteriore incontro con i sindacati, per dare loro la possibilità di confrontarsi sullo stato produttivo degli impianti e del mercato. L'incontro avverrà a breve.
EMILIANO FOSSI, Grazie, Presidente. Grazie alla Sottosegretaria. Come sappiamo, dopo l'Unione europea, come è stato detto poco fa dalla Sottosegretaria, anche l'Antitrust del Regno Unito ha approvato la fusione delle attività di Whirlpool in Europa con quelle di Arçelik, in Beko Europe. In Italia sono coinvolti più stabilimenti: c'è quello di Siena, citato in questa interrogazione, che produce congelatori e frigoriferi, ma ci sono anche quelli di Ascoli Piceno, di Ancona, di Varese e di Caserta. Quindi sono quasi 5.000 i dipendenti coinvolti da questa vicenda.
Per quanto riguarda lo stabilimento di Siena, i sindacati chiedevano, chiedono e continuano a chiedere da tempo rassicurazioni sulle prospettive future del sito senese, perché ci sono più motivi. Infatti, sono già 10 anni che in quel sito produttivo non vengono fatti investimenti significativi. Faccio notare che il gruppo Arçelik possiede stabilimenti in Polonia e Romania, che producono frigoriferi e congelatori, proprio gli stessi prodotti che vengono realizzati nel sito di Siena. A Siena, tra l'altro, da 15 anni, sono stati attivati ammortizzatori sociali a più riprese e, ad oggi, sono 9 i giorni lavorativi di stop al mese. Quindi, una situazione già di grande difficoltà per le lavoratrici e i lavoratori di quello stabilimento. È dunque assolutamente necessario salvaguardare quel sito produttivo e i livelli occupazionali (si parla di circa 300 lavoratori).
Come dicevo poco fa, i sindacati chiedono al gruppo un nuovo piano industriale e, con il Governo, di conoscere gli eventuali sviluppi e strategie future. Un tavolo presso il MISE è chiesto, con riferimento alla vicenda di Siena, anche dalla regione Toscana e dalle istituzioni locali.
Con questa interrogazione, si vuole proprio chiedere questo al Governo, cioè se i Ministri competenti siano a conoscenza di tutto ciò che riguarda anche i progetti futuri dello stabilimento di Siena da parte di Beko Europe e quali iniziative in questo senso si vogliano e ci sia intenzione di intraprendere per il rilancio del sito produttivo e per la continuità occupazionale, nonché per stimolare la convocazione di quel tavolo che per quanto ci riguarda deve avere una declinazione, naturalmente generale, ma anche relativa al sito di Siena, che ha le caratteristiche specifiche che dicevo poco fa.
Sono mesi che, come PD, interroghiamo il Governo su Whirlpool, Beko e sul futuro dello stabilimento di Siena. Un impegno più forte e un'attenzione maggiore vengono chiesti da noi al Governo, anche perché sappiamo, come diceva poco fa la Sottosegretaria, che il Ministro Urso ha incontrato i dirigenti apicali di Beko Europe in aprile, e filtrano notizie - filtravano e quindi viene confermata dei vertici di Beko - sulla possibilità che ci possa essere una riunione tra il Ministero e i sindacati entro giugno.
Però, noi lamentiamo un ritardo su questa vicenda. È necessario avere un'attenzione maggiore rispetto a quella che c'è stata fino a oggi. Inoltre, chiediamo il coinvolgimento anche delle istituzioni locali - non è possibile dover aspettare mesi per conoscere lo sviluppo – e, quindi, anche un nuovo piano industriale.
È necessario poter entrare nel merito delle questioni per capire come Beko vuole organizzare gli stabilimenti, compreso lo stabilimento di Siena. I lavoratori dello stabilimento senese di viale Toselli sono in mobilitazione, è stata convocata un'ulteriore assemblea per il prossimo 22 maggio – quindi, a giorni - per tenere forte l'attenzione su questa vicenda.
Chiediamo, allora, un impegno più forte a questo Governo. Mi spiace dirlo, ma posso testimoniare che, a più riprese, la destra, prima all'opposizione e ora anche al Governo, a parole si è spesa contro le delocalizzazioni, ma nei fatti non ha fatto niente, respingendo sempre e comunque anche le nostre proposte in proposito, nel corso dell'esame del provvedimento in Parlamento.
Quindi, non siamo soddisfatti, raccogliamo lo sforzo che il Governo vuol mettere, ma non siamo soddisfatti perché crediamo ci siano ritardi e auspichiamo un impegno e una presenza più continui e più decisi.