Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per la protezione civile e le politiche del mare. — Per sapere – premesso che:
con due distinte deliberazioni la Regione Siciliana ha provveduto in data 21 marzo 2023 a richiedere la deliberazione dello stato di emergenza di rilievo nazionale per gli eventi meteo che hanno interessato il territorio regionale nei giorni 25, 26, 30 settembre 2022, 1° ottobre 2022 e nei giorni fra il 9 e il 13 ottobre 2022, nonché ha provveduto a dichiarare lo stato di crisi e di emergenza regionale per gli eventi meteo avversi che hanno interessato il territorio della Regione Siciliana nei giorni dal 9 al 12 gennaio 2023 e dal 20 al 22 gennaio 2023;
per quanto concerne la prima richiesta è evidente che giunge dopo sei mesi dai primi rilevanti eventi calamitosi che hanno messo in ginocchio interi comprensori sia in termini di infrastrutture che di attività economiche in particolare per quel che concerne il settore agricolo;
e del tutto evidente che i tempi istituzionali sono palesemente più lenti e farraginosi di quelli della quotidianità e che le amministrazioni locali, le attività economiche e commerciali hanno dovuto da sole fronteggiare le conseguenze di quegli eventi e rimettersi in piedi con non poche difficoltà;
le risorse stanziate dalla Regione Siciliana per gli eventi di cui in premessa sono stati, ad avviso degli interrogati, assolutamente insufficienti e non adeguati rispetto ai danni che gli eventi meteo avversi hanno provocato;
il riconoscimento dello stato di emergenza di rilievo nazionale diventa pertanto fondamentale per sostenere le comunità colpite –:
quali iniziative intenda assumere il Governo, per quanto di propria competenza, al fine di velocizzare le procedure di riconoscimento dello stato di emergenza di rilievo nazionale per i territori di cui in premessa con l'obiettivo di supportarli con adeguate risorse in relazione ai danni subiti.
Seduta del 12 marzo 2024
Risposta del Ministro per la Protezione civile e le politiche del mare, replica di Giovanna Iacono
NELLO MUSUMECI, Ministro per la Protezione civile e le politiche del mare. Grazie, signor Presidente. L'interrogazione fa riferimento sia agli eventi meteorologici che hanno interessato il territorio siciliano nei giorni 25, 26, 30 settembre e 1° ottobre 2022 e nei giorni fra il 9 e il 13 ottobre di quello stesso anno, sia agli eventi meteorologici avversi che hanno interessato il territorio della regione siciliana nei giorni dal 9 al 12 gennaio 2023 e dal 20 al 22 gennaio dello stesso anno.
Quanto ai primi eventi, a seguito dei quali il presidente della regione ha trasmesso - nel marzo 2023 - la richiesta di deliberazione dello stato di emergenza nazionale, si rappresenta che il Dipartimento della Protezione civile ha chiesto alla stessa regione - con nota del 10 maggio - l'invio di ulteriori elementi tecnici necessari al fine di poter dare seguito alla prescritta istruttoria per la valutazione speditiva. Non essendo pervenuto riscontro e in considerazione del lasso di tempo intercorso dagli eventi, il Dipartimento della Protezione civile ha comunicato al presidente della regione, il 28 luglio 2023, di non potere procedere all'avvio dell'istruttoria finalizzata alla dichiarazione dello stato di emergenza, con la conseguenza che gli eventi in parola avrebbero dovuto essere fronteggiati nell'ambito dei poteri e delle competenze attribuite dalla normativa vigente alle amministrazioni e agli enti ordinariamente preposti.
Successivamente, la regione siciliana, il 30 agosto 2023, ha trasmesso la documentazione integrativa, che tuttavia, all'esito dell'ulteriore esame condotto, non è stata ritenuta esaustiva dal Dipartimento della Protezione civile, risultando anche inefficaci eventuali sopralluoghi, stante il notevole tempo trascorso.
Riguardo agli eventi meteorologici verificatisi dal 9 al 12 gennaio e dal 20 al 22 gennaio del 2023, a seguito dei sopralluoghi eseguiti dai tecnici del Dipartimento della Protezione civile, assieme al personale regionale, nei giorni 31 gennaio, 1° e 2 febbraio 2023, con nota dell'11 maggio successiva, il medesimo Dipartimento ha ritenuto che gli eventi non fossero tali da giustificare l'estensione dello stato di emergenza di rilievo nazionale, già deliberato dal Consiglio dei ministri nel febbraio 2023 per gli eccezionali eventi meteorologici che avevano colpito, durante il periodo novembre-dicembre 2022, il territorio della città metropolitana di Messina.
Il Dipartimento regionale della Protezione Civile, con una nota del 13 giugno sempre del 2023, ha trasmesso la richiesta di riesame al Dipartimento. Anche in questo caso, a seguito dell'ulteriore attività istruttoria condotta, il Dipartimento di Protezione civile non ha ravvisato i necessari caratteri di gravità ed estensione per la deliberazione dello stato di emergenza nazionale.
GIOVANNA IACONO, Grazie, signor Presidente. Signor Ministro Musumeci, la ringrazio per la sua presenza in Aula stamattina che per me è un fatto positivo, visto che in quest'Aula ormai siamo abituati a vedervi molto poco e, addirittura, a vedere la presenza di vostri delegati che si occupano di tutt'altro rispetto alle materie delle interrogazioni. Lo dico perché questo è accaduto il 6 febbraio scorso, giusto qualche settimana fa, sempre in sede di sindacato ispettivo, quando su una mia interrogazione in materia di agricoltura è venuto a rispondermi il Sottosegretario Molteni che, come noto, si occupa di tutt'altro. Quindi, da questo punto di vista posso dichiarare di ritenermi soddisfatta.
Oggi, signor Ministro, è il 12 marzo del 2024. La mia interrogazione risale al 30 marzo 2023. Lei viene a rispondere dopo un anno, quindi, assai tardivamente, e mi tocca segnalare che anche questa cosa sia ormai per voi una prassi consolidata. Si discute di una interrogazione con cui - lo ricordava lei prima - ho chiesto quali iniziative intendesse assumere, il Governo, proprio per velocizzare il riconoscimento dello stato di emergenza di rilievo nazionale per tantissimi territori della regione Sicilia che sono stati interessati da eventi meteo estremi e che risalgono alla fine del 2022 e all'inizio del 2023. Eventi che, come noto, dalle cronache e non solo, hanno messo in ginocchio interi comprensori, sia in termini di infrastrutture che di attività economiche e, in particolar modo, ancora una volta, purtroppo, il comparto agricolo. Io mi devo dichiarare insoddisfatta della sua risposta.
Lei diceva, prima, che non avete ravvisato un sufficiente carattere di gravità per la dichiarazione dello stato di emergenza di rilievo nazionale. Io la penso in maniera diversa e ritengo anche che le risorse che sono state già stanziate dal Governo regionale siano insufficienti rispetto ai danni ingenti che, come si sa, questi eventi hanno provocato.
Bisogna tenere conto - e approfitto del minuto che mi rimane - di un altro rischio cui va incontro la Sicilia: penso che lei lo sappia bene, essendo siciliano come me e avendola anche governata per 5 anni. La Sicilia oggi vive anche un altro rischio, un rischio enorme, quello dell'emergenza siccità (stiamo andando incontro a questo, purtroppo) ed è la regione più esposta ai rischi connessi ai cambiamenti climatici, che ormai stanno avendo impatti devastanti. Allora, io ritengo che ormai sia necessario prendere coscienza di questo problema e pensare molto di più a politiche di prevenzione e non più a iniziative periodiche ed episodiche, a interventi ormai alla bisogna e a questi continui tentativi, spesso mal riusciti (come quelli relativi ai danni di cui parliamo), di riparare danni che ormai sono irreparabili rispetto a eventi che ormai sono incontrollabili .