30/01/2020
Walter Verini
3-01273

Al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:

   il Polo di mantenimento delle armi leggere (Pmal) di Terni ha il compito – come definito sul sito del Ministero della difesa – di assicurare l'efficienza di materiali, mezzi ed equipaggiamenti in dotazione alle Forze armate e ai Corpi armati dello Stato, con particolare riferimento alle armi leggere, alle protezioni balistiche individuali e veicolari, agli strumenti verificatori e alle attrezzature balistiche in genere;

   recenti articoli di stampa riportano la notizia che si sta aggravando la situazione al Pmal. Le rappresentanze sindacali unitarie (Rsu) e le organizzazioni sindacali del Polo, in un recente incontro con il generale di corpo d'armata, comandante logistico dell'esercito, Francesco Paolo Figliuolo, in visita allo stabilimento hanno rappresentato che nel giro di meno di due anni il Pmal potrebbe sprofondare in un collasso produttivo e occupazionale grave. Già oggi il Pmal è costretto a rinunciare a importanti commesse di lavoro (Arma dei carabinieri) a seguito della gravissima carenza di personale valutabile fin da ora in oltre 100 persone;

   secondo le rappresentanze sindacali, infatti, senza adeguate e immediate misure volte ad assicurare in tempi brevissimi un corposo e straordinario piano di assunzioni (almeno 200 persone per il triennio 2020-2022), comprendente anche la possibilità di ricorrere a contratti a tempo determinato o in somministrazione, in pochi mesi verranno vanificate le potenzialità tecnico-industriali di un ente che ha caratterizzato da quasi 150 anni lo sviluppo demografico sociale ed economico dell'intero territorio ternano;

   non solo – aggiungono i sindacati – l'inesorabile perdita di know how del polo, cui è attribuita la manutenzione a livello nazionale delle armi leggere, individuali e di squadra dell'Esercito, produrrà pericolosi effetti e gravi ricadute, in termini strategici ed economici, sul «sistema difesa» del Paese e sulla sicurezza delle migliaia di militari che operano nelle varie missioni militari, di polizia e peacekeeping, in Italia e all'estero;

   in questo contesto, le richieste sindacali riguardano: lo sblocco del turnover e l'avvio dei bandi di concorso per il personale civile in deroga alla legge n. 244 del 2012; la riapertura delle ex scuole allievi operai e assunzioni a tempo determinato al fine di superare il gap generazionale e consentire la trasmissione delle conoscenze; la ricerca e consolidamento delle commesse di lavoro a favore dell'Esercito e delle altre Forze armate e Corpi armati dello Stato; un piano di investimenti nella manutenzione e ammodernamento degli impianti e attrezzature; la riqualificazione del personale militare verso profili tecnici da impiegare nei reparti produttivi –:

   quali iniziative intenda intraprendere il Ministro interrogato per rispondere alle richieste dei lavoratori del polo, in considerazione del fatto che il Polo di mantenimento delle armi leggere costituisce una realtà strategica per il territorio umbro e si inserisce a pieno titolo nell'odierno panorama logistico/produttivo relativo all'armamento leggero, confrontandosi con le più importanti realtà produttive italiane e straniere.

 

Seduta del 4 agosto 2020

Risposta del Sottosegretario di Stato per la Difesa Angelo Tofalo, replica di Walter Verini

ANGELO TOFALO, Sottosegretario di Stato per la Difesa. Grazie, Presidente. Il polo di mantenimento delle armi leggere di Terni è un ente appartenente all'area tecnico-operativa del Ministero della Difesa posto alle dipendenze del comando logistico dell'esercito per il tramite del comando dell'arma trasporti e materiali, che svolge l'importante compito del mantenimento in efficienza di materiali, mezzi e relativi equipaggiamenti in dotazione alle unità dell'esercito dislocate sul territorio nazionale e nei teatri operativi.

Nel merito dei quesiti posti e finalizzati a conoscere “quali iniziative intenda intraprendere il Ministro interrogato per rispondere alle richieste dei lavoratori del polo”, si specifica che nell'ambito della procedura concorsuale tesa ad assumere, per l'intera amministrazione Difesa, dieci unità di assistente tecnico per la motoristica, la meccanica e le armi, area funzionale seconda, fascia retributiva F2, nei ruoli del personale civile del Ministero della Difesa, sei unità erano destinate presso il polo di mantenimento armi leggere di Terni. A conclusione di detta procedura, quattro vincitori hanno assunto servizio presso l'ente in parola. Conseguentemente, si sta procedendo, mediante apposita richiesta di rimodulazione al Dipartimento della funzione pubblica, all'assunzione di tutti gli idonei non vincitori della suddetta procedura concorsuale, al fine di esaurire la relativa graduatoria (parliamo di tre unità per il polo di Terni).

Con riferimento, invece, alle assunzioni straordinarie, di cui alla legge 30 dicembre 2018, n. 145, articolo 1, comma 305, volte al reclutamento, nel triennio 2019-2021, di complessive 294 unità tra assistenti e funzionari tecnici, la competente direzione generale per il personale civile ha trasmesso al Dipartimento della funzione pubblica un prospetto riepilogativo delle unità di personale da assumere mediante concorso unico tramite la commissione per l'attuazione del progetto di riqualificazione delle pubbliche amministrazioni (RIPAM). In particolare, il citato prospetto, riferito alle unità da assumere, per l'intera amministrazione Difesa, per l'anno 2019, include cinque unità complessive da destinare al polo in parola, come di seguito elencate: un funzionario tecnico per la motoristica e la meccanica; un assistente tecnico per le lavorazioni; un assistente tecnico per la motoristica, la meccanica e le armi; due assistenti tecnici per le lavorazioni e la meccanica.

Per l'anno 2020, sempre con riferimento alle assunzioni straordinarie (98 unità del profilo tecnico, di cui 88 di seconda area e 10 di terza area), al fine di assicurare la funzionalità e l'efficienza dell'area produttiva industriale, in particolare degli arsenali e degli stabilimenti militari, la relativa esigenza è stata comunicata al Dipartimento della funzione pubblica.

Per quanto riguarda, invece, il piano di fabbisogno ordinario di personale civile per il triennio 2018-2020, si rende noto che sono previste 561 assunzioni, anche se, al momento, non sono state definite numericamente le unità da destinare al polo.

Si rappresenta, infine, che, in considerazione della prioritaria importanza che l'area tecnico-industriale riveste per la Difesa e tenuto conto dei rilevanti numeri di pensionamenti previsti fra il personale civile del dicastero, è stato dato mandato agli organi tecnici di predisporre, con proiezione fino al 31 dicembre 2024, una programmazione strategica delle esigenze funzionali di personale civile, già comprensiva delle assegnazioni suddivise per aree e per profilo, agli enti in carenza di organico.

 

WALTER VERINI: Grazie, Presidente. Noi prendiamo atto e siamo abbastanza soddisfatti dell'attenzione con la quale il Governo sta seguendo la questione del polo delle armi di Terni.

Il sottosegretario ha mostrato, con la sua risposta, questa attenzione, che, del resto, si era anche concretizzata, qualche tempo fa, con una visita dello stesso Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini. Vede, questo polo non ha solo una grande storia ormai di quasi 150 anni, ma ha il compito e quindi, come scritto nel sito stesso del Ministero della Difesa, di assicurare l'efficienza di materiali, mezzi ed equipaggiamenti in dotazione alle Forze armate e ai corpi armati dello Stato, con particolare riferimento alle armi leggere, alle protezioni balistiche individuali e veicolari, agli strumenti verificatori e alle attrezzature balistiche in genere. Questo è il compito, questa è la missione e, tuttavia, c'è stato, negli anni, un deperimento derivante soprattutto dalla mancanza di organico e dal fatto che non c'è stato turnover. I sindacati e i lavoratori hanno più volte rappresentato al Ministero questa situazione e già oggi vengono meno alcune importanti commesse, sottosegretario, che soprattutto potrebbero rilanciare la produzione, produzione di qualità, e, quindi, anche l'occupazione del sito. Penso a commesse che soprattutto l'Arma dei carabinieri potrebbe assolutamente assegnare allo stabilimento.

Quindi, è urgente capire, nel prendere atto della risposta, quante unità saranno effettivamente impiegate e assegnate a Terni rispetto al piano del fabbisogno ordinario di personale per il triennio 2018-2020, ovvero anche quante delle 561 assunzioni saranno impiegate nel polo ternano. C'è, quindi, un'urgenza di quantificare anche numericamente, oltre che per qualifiche funzionali, le unità. Io credo che ce ne sia bisogno non soltanto per dare delle risposte a una realtà produttiva di grande storia e di grande qualità, ma sarebbe un danno non invertire la tendenza di questo deperimento produttivo e occupazionale e sarebbe un danno anche al sistema della difesa del Paese, oltre che a una realtà - ed è l'ultimo concetto che voglio esprimere - come quella di Terni.

La fabbrica delle armi, il polo di mantenimento delle armi leggere è una realtà, come dicevo, molto importante che ha fatto l'identità di quella città, una città che si trova, in questo momento, ad affrontare due situazioni di grande incertezza e di seria crisi: penso alla crisi del polo chimico, ed è di queste ore la vertenza dei lavoratori del gruppo Treofan, di cui il Governo si sta occupando, in un quadro di forte crisi del polo chimico, ed è molto pesante l'incertezza per il futuro delle acciaierie che ThyssenKrupp ha deciso di mettere sul mercato. Due vicende che riguardano settori strategici del Paese e soprattutto di quella realtà. Anche se si tratta, quella della fabbrica d'armi, di una vicenda quantitativamente, dal punto di vista occupazionale, minore, però rappresenterebbe e dovrà rappresentare anche un segnale, in qualche modo, di inversione di una rotta di fiducia per quella città, che in questi anni è stata colpita, particolarmente per le caratteristiche produttive e occupazionali, dalla crisi soprattutto di questi settori strategici.

Quindi, concludendo, vorrei davvero raccomandare al Governo di far seguire non solo i fatti alle parole, perché questo è un Governo che i fatti li sta facendo, tuttavia di farli, questi fatti, nel minor tempo possibile