04/08/2025
Gian Antono Girelli
Furfaro, Scotto, Filippin, Iacono, Stefanazzi, Romeo, Manzi, Orfini, Ubaldo Pagano, Sarracino, Simiani, Fassino, Marino, Malavasi, Forattini, Ghio, Cuperlo, Andrea Rossi, De Luca, Laus, Di Biase, Graziano, Berruto, Bonafè, Lacarra, Evi, Lai, Ferrari, De Maria, Porta, Pandolfo, Serracchiani, Ciani, Stumpo
3-02137)

Al Ministro della salute, al Ministro per la protezione civile e le politiche del mare. — Per sapere – premesso che:

   il virus West Nile, trasmesso all'uomo tramite la puntura di zanzare del genere Culex, è una zoonosi endemica in diverse aree d'Italia e può provocare nei casi più gravi forme neuro-invasive come encefaliti e meningiti, soprattutto nei soggetti immunocompromessi o anziani, causando in alcuni casi esiti invalidanti o letali;

   nell'estate 2025 la circolazione del virus si è manifestata con un incremento preoccupante di casi umani, con un andamento particolarmente anticipato e aggressivo rispetto agli anni precedenti, come confermato dal bollettino dell'istituto superiore di sanità aggiornato al 23 luglio 2025, che riportava già 32 casi confermati, di cui 23 con sintomatologia neuro-invasiva, e due decessi ufficiali, uno in Piemonte e uno nel Lazio;

   nelle settimane successive si è assistito a un rapido aggravamento del quadro, con un bilancio aggiornato che indica almeno 89 infezioni confermate e un numero di decessi che avrebbe già raggiunto le 8 unità, secondo quanto riportato dall'Istituto superiore di sanità con particolare incidenza nelle regioni del Centro-Sud, in particolare nel Lazio e in Campania;

   l'istituto per le malattie tropicali di Verona stima, attraverso modelli epidemiologici, che i contagi reali siano in realtà significativamente più alti, nell'ordine di 10.000 casi, tenendo conto che nella maggior parte dei soggetti l'infezione decorre in forma asintomatica o simil-influenzale e non viene intercettata dal sistema di sorveglianza;

   il Ministero della salute, in data 21 luglio 2025, ha diffuso una circolare operativa per rafforzare le attività previste dal Piano nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle arbovirosi 2020-2025, attivando il numero verde 1500 e invitando regioni, Asl e comuni a intensificare la sorveglianza entomologica, la segnalazione dei casi e le attività di disinfestazione e informazione rivolta alla popolazione;

   nonostante l'indicazione di tali misure, diverse amministrazioni locali segnalano criticità operative, dovute all'assenza di fondi dedicati, alla difficoltà di attuare tempestivamente le bonifiche ambientali in assenza di un coordinamento centrale e alla carenza di campagne informative coordinate, lasciando di fatto le singole regioni e i comuni a gestire in autonomia la risposta sanitaria e ambientale all'epidemia;

   appare evidente come l'andamento climatico estivo, con temperature elevate e piogge irregolari, abbia creato condizioni ideali per la proliferazione delle zanzare e reso più rapida la diffusione del virus in territori anche non precedentemente interessati, coinvolgendo a oggi 31 province in almeno 10 regioni del Paese –:

   quali ulteriori iniziative urgenti il Governo intenda assumere, per quanto di competenza, per garantire un coordinamento nazionale più efficace delle attività di prevenzione, bonifica e comunicazione pubblica, anche con lo stanziamento di risorse straordinarie dedicate ai territori più colpiti, e se non ritenga necessario potenziare la rete di sorveglianza clinica e veterinaria per intercettare precocemente nuovi focolai e monitorare la circolazione del virus valutando di avviare in queste settimane una campagna informativa unitaria a livello nazionale rivolta in particolare alle fasce di popolazione più fragili.