03/07/2023
Andrea Orlando
3-00503

Al Ministro della cultura. — Per sapere – premesso che:

   la sede attuale dell'Archivio di Stato di La Spezia fin dal 1977 è situato al piano terra di un condominio di proprietà del comune di La Spezia nel quartiere periferico di Valdellora e sin da subito sono emersi limiti strutturali;

   l'inadeguata collocazione nella periferia della città, ne rende, inoltre, difficile la raggiungibilità;

   la mancanza di depositi adeguati non consente da decenni di raccogliere la documentazione storica degli Uffici statali presenti sul territorio, pregiudicando di fatto la missione principale dell'Istituto di conservare la storia governativa dell'intero territorio spezzino;

   a riprova di queste criticità vi sono anche le prescrizioni da parte dei vigili del fuoco che prevedono di non far accedere scolaresche ed organizzare eventi all'interno della struttura, dato che è consentito l'accesso solo ad un numero esiguo di persone;

   per la nuova sede, individuata da almeno 20 anni, in una palazzina di inizio Novecento in via Roma, 111, dopo varie traversie sono iniziati i lavori di ristrutturazione dell'immobile da parte del Segretariato regionale del Ministero della cultura della Liguria con il termine di consegna dell'immobile previsto per maggio 2023;

   l'attuale andamento dei lavori fa sorgere dubbi circa il rispetto della citata data prevista di consegna;

   consta all'interrogante che non sono ancora state determinate le risorse per l'acquisto degli arredi, l'apparato informatico e le scaffalature necessarie all'Archivio per collocare il patrimonio documentale;

   l'individuato immobile, per quanto abbia il pregio di trovarsi in una posizione eccellente per svolgere la funzione di sede di rappresentanza del Ministero della cultura, continua a non disporre degli spazi necessari per archiviare la documentazione anche a causa di problemi strutturali –:

   se il Ministero stia monitorando l'andamento dei lavori di restauro della palazzina di via Roma 111 al fine di assicurare la fine lavori per maggio 2023 e se non ravvisi la necessità di individuare un'ulteriore struttura che possa conservare tutta la documentazione dell'Archivio e che permetta all'Archivio di Stato di La Spezia di svolgere tutte le sue funzioni e di essere per quanto è più possibile aperto al suo utilizzo anche verso l'esterno.

Seduta del 4 luglio 2023

Risposta del Sottosegretario di Stato per la Cultura, Vittorio Sgarbi, replica di Andrea Orlando

VITTORIO SGARBI, Sottosegretario di Stato per la Cultura. Rispondo sulla fiducia, caro Presidente, in mancanza della domanda espressa, ma che abbiamo visto agli atti. Con il precedente atto di sindacato ispettivo l'interrogante ha richiesto al Ministero della Cultura informazioni sullo stato dei lavori della nuova sede dell'Archivio di Stato di La Spezia, e in particolare se si ravvisi la necessità di individuare un'ulteriore struttura che possa conservare tutta la documentazione dell'Archivio.

Per quanto concerne lo stato dei lavori di ristrutturazione della nuova sede di via Roma, si rappresenta che il progetto di adeguamento ha tenuto conto delle particolari esigenze dell'Archivio di Stato, in special modo per quanto riguarda gli aspetti strutturali e impiantistici, e al tempo stesso della necessità di elaborare soluzioni compatibili con le caratteristiche di pregio storico-artistico e architettonico dell'edificio stesso. L'appalto dei lavori è stato aggiudicato, nel dicembre del 2021, alla ditta Italkores Srl per un importo contrattuale di un milione e 500.000 euro, a valere su un finanziamento complessivo di 2 milioni di euro.

La consegna dei lavori ha avuto luogo il 25 gennaio 2022 e la loro durata era stata stabilita in 480 giorni naturali e consecutivi, e pertanto da concludersi entro il 20 maggio 2023. Tuttavia l'andamento delle opere in appalto ha subito rallentamenti per il manifestarsi di alcuni imprevisti, tra cui maggiormente rilevanti quelli a livello di substrato fondazionale, ragione per la quale si è reso necessario sospendere i lavori e provvedere ad attuare una variante al progetto strutturale.

I lavori relativi alle fondazioni sono potuti riprendere solo nel mese di novembre 2022 con rallentamenti dovuti alle effettive difficoltà riscontrate nella realizzazione delle palificate. Nonostante gli imprevisti dovuti alle ragioni sopra evidenziate, i lavori procedono regolarmente, e a oggi si ritiene che la conclusione delle opere appaltate potrà avvenire entro il primo trimestre del 2024, non compromettendo le tempistiche di trasferimento già determinate dal quadro dei finanziamenti stanziati.

Per quanto attiene le ulteriori risorse per l'acquisto degli arredi, l'apparato informatico e le scaffalature necessarie, l'Archivio di Stato di La Spezia ha richiesto e ottenuto l'approvazione di un finanziamento di complessivi 450.000 euro per opere indispensabili al completamento, allestimento e trasferimento dall'attuale sede in locazione.

Attraverso tale finanziamento sarà possibile far fronte anche alle spese per la fornitura di attrezzatura informatica e mobilio. Con riguardo, infine, all'asserita carenza di spazi, si evidenzia che la nuova sede potrà ospitare 4.500 metri lineari di documentazione, sufficienti sia a contenere il patrimonio attualmente conservato nell'istituto, pari a circa 2.000 metri lineari, sia gli eventuali versamenti. Ciò trova ulteriore conferma nel riscontro fornito dall'Archivio di Stato di La Spezia alla circolare n. 60 del 4 novembre 2021 della Direzione generale archivi inerente ai fabbisogni allocativi degli istituti ai fini dell'eventuale acquisizione e locazione di immobili da destinare a sede degli Archivi. L'Istituto ha infatti rappresentato di non necessitare di ulteriori immobili in ragione della disponibilità di spazi offerta della nuova sede in fase di adeguamento. Tanto basta.

ANDREA ORLANDO, Grazie, Presidente. Voglio dire con franchezza che sono parzialmente soddisfatto perché, per quanto attiene la questione dei lavori in essere e dei tempi previsti, credo che il Sottosegretario abbia dato dei riferimenti assolutamente positivi, che rassicurano, dando un tempo ragionevole in ordine alla conclusione di questo tipo di attività. È una buona notizia il fatto che si vada verso un'implementazione delle risorse necessarie che attengono agli interventi sull'informatica e sugli arredi. Mantengo, invece, una perplessità in ordine alla questione della prospettiva, perché la palazzina che verrà messa a disposizione dell'Archivio di Stato, per quanto di pregio, ha dimensioni relativamente contenute. Da questo punto di vista vorrei segnalare, ma credo che al Sottosegretario non sia affatto necessaria la mia segnalazione, che spesso gli Archivi di Stato vengono associati a un'idea di cumulo di scartoffie, di materiale burocratico di scarsa rilevanza. In verità, anche soltanto in una realtà di provincia, com'è oggettivamente la città di La Spezia, nella disponibilità dell'Archivio di Stato ci sono elementi di grande pregio storico e addirittura artistico.

Vorrei ricordare come ci sia nella disponibilità dell'Archivio di Stato spezzino un atto di grande importanza storica come la mediazione che fu siglata da Dante Alighieri tra il vescovo di Luni e la famiglia Malaspina, e più in generale come nell'archivio storico di La Spezia sia collocato forse il più grande fondo inerente i tribunali militari, quindi uno spaccato interessante per ricostruire la storia militare del nostro Paese, e in particolar modo quella della Marina militare, e poi l'insieme dell'attività di progettazione e di organizzazione dell'Arsenale militare, che forse è stato uno dei più importanti interventi di politica industriale militare realizzati all'interno del nostro Paese.

La città di La Spezia presenta grandi disponibilità in ordine a strutture non più utilizzate dalla Marina militare. Penso che sarebbe interessante riflettere sulla possibilità di realizzare un vero e proprio Museo della Marina, dando anche una collocazione migliore al Museo navale che attualmente è presente nella città in un ambito abbastanza angusto. Si potrebbe utilizzare una parte della disponibilità dell'Archivio di Stato per un progetto più ambizioso. In ogni caso, anche se questo progetto non fosse condiviso, è certo che la realizzazione della nuova sede dell'Archivio di Stato non consentirebbe l'accesso a questo materiale, che, secondo me, potrebbe avere - non secondo me, anche secondo studiosi del settore - un interesse anche di carattere più generale, al di là degli studiosi che intendono consultare questo tipo di materiale.

Ecco perché, seppur ringrazio e apprezzo le risposte puntuali sulla realizzazione delle opere che erano già state previste, mi permetto di insistere sull'esigenza di una riflessione più generale in ordine agli spazi che, in prospettiva, possono essere resi e messi nella disponibilità dell'Archivio di Stato, anche a fronte di un progressivo disuso di molte delle strutture che in passato erano state utilizzate dalla Marina militare in una città che ne dispone di molte. Grazie ancora per l'attenzione e per la risposta.