Al Ministro delle imprese e del made in Italy, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:
nel nucleo industriale della Val di Sangro insiste lo stabilimento Sevel, oggi FCA Italy, facente parte del gruppo Stellantis. Lo stabilimento ex Sevel è specializzato nella produzione dei seguenti veicoli commerciali leggeri: Ducato, Citroen Jumper, Peugeot Boxer e Opel/Vauxhall Movano;
il settore dell'automotive rappresenta uno dei settori maggiormente strategici per l'economia nazionale e abruzzese, oltre che per l'area industriale della Val di Sangro con il relativo indotto produttivo. Sono presenti nel territorio sia aziende dell'indotto che aziende di trasformazione del Ducato come la Trigano Van;
lo stabilimento nel 2021 ospitava oltre 6.000 dipendenti. Lo scorso anno circa 1.000 lavoratori somministrati non sono stati confermati alla scadenza del contratto di lavoro. Ulteriori dipendenti stanno, inoltre, ricevendo offerte da parte dell'azienda come incentivo all'esodo;
il gruppo Stellantis dal 2019 ha avviato la produzione degli stessi veicoli prodotti nello stabilimento ex Sevel anche nell'ex stabilimento Opel di Gliwice in Polonia. Quest'ultimo è stato ristrutturato per la nuova produzione ed è altamente automatizzato con una capacità produttiva di circa 107.000 furgoni l'anno. Lo stabilimento polacco, oltre a sottrarre la produzione dello stabilimento della Val di Sangro, apre un processo di competizione sia per gli aiuti dello Stato polacco sia per il basso costo di produzione favorito dall'utilizzo di tecnologie di ultima generazione. Nessuna ristrutturazione, al contrario, è stata finora prevista per lo stabilimento ex Sevel, i cui impianti risalgono al 2000;
la fornitura di semiconduttori è stata rallentata durante il periodo della pandemia e ciò non ha consentito una produzione completa sia dello stabilimento ex Sevel così come nello stabilimento polacco facendo attestare la produzione dei due stabilimenti poco al di sotto dei 250.000 furgoni rispetto ad una capacità produttiva di circa 350.000 furgoni;
la produzione dello stabilimento ex Sevel, prima della pandemia, si attestava intorno ai 300.000 furgoni di cui il 55 per cento a marchio FCA e il 45 per cento a marchio PSA. Ora la produzione prevista si dovrebbe attestare intorno ai 250.000 furgoni anche se l'anno scorso si sono prodotti 206.000 furgoni;
nello stabilimento polacco la produzione prevista era di 41.000 furgoni e ne sono stati realizzati meno di 30.000;
nonostante l'accordo fatto con la Toyota per la produzione di nuovi furgoni, la situazione produttiva per il 2023 sembra essere simile a quella del 2022 per lo stabilimento di Atessa, mentre per lo stabilimento di Gliwice sembrerebbe profilarsi un aumento i volumi produttivi. I volumi Toyota non garantiranno un sensibile aumento delle produzioni, pertanto, sembra che anche per il 2023 i volumi si attesteranno sotto i 250.000 furgoni previsti;
Stellantis per far fronte a questa situazione produttiva sta pensando di internalizzare alcune attività, spostando il problema occupazionale verso le imprese dell'indotto, che risultano essere una realtà di fondamentale importanza per il territorio della Val di Sangro –:
quali iniziative i Ministri interrogati, per quanto di competenza, intendano adottare affinché sia garantita la competitività, la produzione e il mantenimento dei livelli occupazionali nello stabilimento ex Sevel di Atessa, di fondamentale importanza per il territorio della regione Abruzzo, e se, a tal fine, non si ritenga indispensabile richiedere alla Stellantis delucidazioni in merito al piano industriale, agli investimenti e alle produzioni che intende porre in essere con riferimento a tale stabilimento;
se si intenda istituire, presso il Ministero delle imprese e del made in Italy, un tavolo di confronto permanente, con il coinvolgimento di Stellantis, delle rappresentanze sindacali, delle imprese dell'indotto e delle istituzioni locali, che affronti e risolva le problematiche dello stabilimento ex Sevel e delle imprese dell'indotto presenti nel territorio;
se, in raccordo con la regione Abruzzo, si intenda attivare percorsi di ammodernamento delle imprese dell'indotto legate al settore dell'automotive con l'obiettivo di valorizzare le professionalità acquisite, favorire la riconversione delle produzioni verso la transizione ecologica e una maggiore apertura al mercato delle forniture in luogo della mono-committenza.
Seduta del 21 marzo 2023
Risponde la Sottosegretaria di Stato per le Imprese e il made in Italy, Fausta Bergamotto, replica Luciano D'Alfonso
FAUSTA BERGAMOTTO, Sottosegretaria di Stato per le Imprese e il made in Italy. Grazie Presidente, grazie onorevole interrogante. Con l'atto in parola si chiede di conoscere quali iniziative il Governo intenda adottare a presidio della competitività, della produzione e del mantenimento dei livelli occupazionali dello stabilimento ex Sevel di Atessa, di fondamentale importanza per il territorio della regione Abruzzo. In proposito, sottolineo che in data 14 febbraio scorso si è tenuto, presso la sede del Ministero delle Imprese e del made in Italy un tavolo di confronto tra il Governo, Stellantis e le organizzazioni sindacali. I lavori del citato incontro hanno riguardato, come auspicato anche dall'onorevole interrogante, la verifica del piano industriale Dare Forward 2030 di Stellantis, in Italia e all'estero, e i temi dello sviluppo, del rilancio e della salvaguardia dei livelli occupazionali dello stabilimento Sevel di Atessa.
I temi in discussione sono numerosi, complessi e di grande portata. Essi si innestano su uno scenario in cui il comparto automotive registra ancora difficoltà nell'approvvigionamento delle materie prime, microchip e semiconduttori, e una domanda ancora debole di auto elettriche sul mercato italiano. Come è stato ribadito in quella sede dal Ministro Urso, il Governo mira, da una parte, alla rinegoziazione presso le istituzioni europee di condizioni migliori e funzionali ad accompagnare la riconversione industriale in tempi e modalità che consentano di garantire la sostenibilità occupazionale e sociale in modo progressivo e che non strangoli il comparto produttivo; dall'altra, questo Governo si sta preoccupando di creare le migliori condizioni infrastrutturali, strutturali e di mercato adatte a stimolare la ricerca, lo sviluppo e l'attrazione degli investimenti, per mantenere la produzione in Italia.
A questo proposito, occorre garantire il principio di neutralità tecnologica e riformulare gli incentivi a sostegno della domanda in questo settore. Gli incentivi, infatti, devono aiutare soprattutto a salvaguardare la produzione italiana e contribuire a creare un volano per l'economia, con effetti positivi sul territorio nazionale in termini di sviluppo, ricadute produttive e occupazionali. È altresì necessario che, a monte della filiera automotive, si implementino gli investimenti nella rete infrastrutturale di ricarica in Italia e si incentivi lo sviluppo di aziende per l'autoproduzione di energia.
Da parte sua, Stellantis ha confermato il ruolo di leadership della Sevel di Atessa nella Business Unit dei veicoli commerciali con la piattaforma del Ducato, ampliando la produzione con il brand Opel e con l'accordo per la produzione di veicoli commerciali Toyota. Il Ministro Urso, in occasione del tavolo, ha dunque confermato la piena attenzione che il Governo riserva al settore automotive e il ruolo centrale delle aziende italiane per la filiera nazionale.
Obiettivi prioritari dell'Esecutivo sono il rilancio della produzione nazionale, l'innovazione tecnologica e la tutela dell'occupazione. Per questo motivo, presso il Ministero delle Imprese e del made in Italy, è stato altresì istituito un tavolo permanente sull'automotive - con aggiornamento periodico - che coinvolge tutti gli operatori del settore.
Per affrontare la difficile congiuntura, si ribadisce anche in questa sede che un confronto continuo tra le parti coinvolte e i loro rappresentanti sarà utile a tutti per verificare gli sviluppi degli investimenti e le ricadute sul sistema industriale ed in questo contesto verrà sicuramente avviato un raccordo con la regione Abruzzo per le imprese dell'indotto legate al territorio. L'impegno del Governo avverrà, dunque, con continuità operativa e temporale, con la più stretta condivisione degli obiettivi con le parti coinvolte e in modo coordinato, in ciascuno dei comparti e dei tavoli sopramenzionati.
LUCIANO D'ALFONSO. Grazie, Presidente. Do contezza della consapevolezza del Sottosegretario che ha risposto, perché ne conosco il radicamento territoriale, è abruzzese come me, quindi, ho visto uno sforzo di volontà nel descrivere fotograficamente la situazione. Il punto che manca, per il quale intervengo e utilizzo questo tempo, è mettere proprio i termini all'interno di un'agenda che precisi le cose da fare.
Voglio ricordare all'Aula, allo spirito anche deliberativo di quest'Aula, che il sito industriale di Atessa è grande parte del PIL della regione Abruzzo, parliamo di una capacità di assorbimento di forza lavoro tra diretti ed indiretti sulle 30 mila unità. La maggior parte della ricchezza economica, della capacità di attrattiva, dell'affidabilità economica dell'Abruzzo e di questo rettangolo che vede l'Abruzzo al centro deriva e coincide proprio con il sito produttivo di Atessa, ex FIAT, attuale Stellantis.
Quali sono gli elementi negativi che noi dobbiamo fronteggiare con adeguatezza e appropriatezza? Abbiamo perso 1.000 unità di lavoro, tra prima della pandemia e dopo, e questo fa riferimento alla perdita di un certo numero di unità produttive, dal punto di vista del tempo annuo. Noi avevamo circa 300.000 furgoni l'anno, siamo scesi, dopo la pandemia, a meno di 250.000 furgoni annui. Noi sappiamo che c'è una competizione anche nello scenario internazionale con la Polonia.
Allora, quali sono le misure che noi dobbiamo mettere in esercizio? Il tavolo permanente che chiami a sé il Ministero delle Imprese e del made in Italy, le rappresentanze sindacali, le rappresentanze delle imprese e dell'indotto, che tanta ricchezza attrattiva hanno rappresentato, gli enti locali e negli enti locali noi dobbiamo metterci potentemente, oltre alla regione, anche i comuni, e dobbiamo concepire, riconcepire e ricoltivare quello che si chiama lo strumento del Contratto istituzionale di sviluppo, che faciliti l'adeguatezza infrastrutturale tradizionale, la viabilità, che riesca a cucire il mare Adriatico con il Tirreno, che va a servire proprio Atessa. Ci sono 190 milioni di euro in giacenza che devono produrre il completamento del cantiere. Lo chiese anche Marchionne, quando ricevette il riconoscimento dalla regione Abruzzo.
Ancora, la copertura digitale 4G, la copertura dell'energia elettrica industriale, come chiede il fabbisogno produttivo di quell'azienda, e, poi, l'autosufficienza energetica, in maniera tale che ci possa essere, in un tempo dato, la neutralità energetica, l'investimento tecnologico, per farle recuperare terreno rispetto agli sfidanti del circuito internazionale.
Allora, mettiamo in agenda le intenzioni, le preoccupazioni, la consapevolezza, ma anche le date degli investimenti, le risorse. Facciamo in modo che nei piani riguardanti il potenziamento produttivo ci siano le risorse finanziarie.
Cara Sottosegretaria, io conosco, come ho detto prima, la sua appartenenza territoriale, noi dovremmo immaginare un documento impegnativo a valenza istituzionale, a valenza normativa, amministrativa, che abbia dentro di sé anche le risorse finanziarie. Siamo nei pressi del tempo nel quale stabiliremo il DEF e gli obiettivi del DEF: sull'automotive facciamo in modo che ci sia appropriatezza di strumenti. Non siamo chiamati a fare convegnistica, siamo chiamati ad essere decisori e decisione vuol dire collocazione di risorse. Io su questo faccio affidamento anche sulla sua “abruzzesità” istituzionale.