08/04/2024
Emiliano Fossi e Vinicio Peluffo
3-01126

Al Ministro delle imprese e del made in Italy, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:

   il settore industriale della pelletteria di lusso rappresenta uno dei comparti di maggior importanza del business dell'alta moda finalizzato soprattutto all'esportazione in tutti i continenti ed alla promozione del made in Italy;

   i dati relativi al comparto parlano infatti di esportazioni complessive annue per 80 miliardi di euro. Di questi, sono 10 i miliardi generati proprio dalla pelletteria, con una crescita del 6 per cento anche nei primi sei mesi del 2023, con export per 5,6 miliardi di euro;

   si tratta di lavorazioni, progettate e commissionate dalle grandi imprese sia italiane che multinazionali, che vengono vengono realizzate da artigiani di altissima specializzazione;

   uno dei distretti più significativi di questi settore di contoterzisti è situato nella provincia di Firenze ed in particolar modo nella realtà industriale di Scandicci, caratterizzato da centinaia di piccole e medie imprese con migliaia di lavoratori;

   da alcuni mesi, a causa di una crisi generata da contrazione della domanda, anche a seguito delle criticità del contesto geo-politico globale, sono state avviate procedure di cassa integrazione guadagni per circa 4.000 lavoratori solo nella provincia di Firenze e non si intravede a breve alcun superamento di tale fase problematica;

   le associazioni toscane di categoria hanno dichiarato di «essere molto preoccupate dai segnali di crisi nel distretto fiorentino della pelletteria, perché moda, pelletteria e meccanica sono tre comparti trainanti dell'economia regionale e anche nazionale»;

   è evidente come questa crisi possa avere ripercussioni gravissime non solo sulla continuità produttiva delle imprese interessate ma sui livelli occupazionali coinvolti –:

   se il Governo sia a conoscenza delle problematiche esposte in premessa relative al settore delle imprese contoterziste della pelletteria di lusso in provincia di Firenze;

   se non si ritenga conseguentemente necessario adottare iniziative urgenti – a partire dalla convocazione di un tavolo interministeriale di confronto con le associazioni sindacali, le istituzioni locali e le stesse aziende committenti – con l'obiettivo di risolvere la crisi delle piccole e medie imprese contoterziste e tutelare un settore di altissima qualità, da sempre vanto mondiale del made in Italy;

   se non si ritenga altresì di dover assicurare risorse ai processi di innovazione del settore della pelletteria di lusso e della moda, anche valorizzando l'attività di formazione svolte dalle alte scuole di pelletteria e promuovendo l'istituzione di corsi appositi nelle università toscane, al fine di promuoverne competitività e sostenibilità.

Seduta del 9 aprile 2024

Risposta del Sottosegretario di Stato per le Imprese e il made in Italy, Massimo Bitonci, replica di Federico Gianassi

 

MASSIMO BITONCI, Sottosegretario di Stato per le Imprese e il made in Italy. Grazie, Presidente. Grazie agli onorevoli interroganti, questo segue, come risposta, le interrogazioni precedenti, però entriamo qui nel dettaglio del settore pelle/conciario.

Il settore pelle/conciario è articolato, a livello nazionale, in 3 distretti: quello veneto, quello campano e quello toscano. In particolare, la realtà territoriale di Firenze è caratterizzata da eccellenze qualitative per la concia delle pelli destinate alla moda.

L'onorevole interrogante chiede risorse ai processi di innovazione del settore della pelletteria di lusso e della moda. Rispondono a tale richiesta le “Misure per la transizione verde e digitale nella moda”, disciplinate dall'articolo 11 della legge Made in Italy, già richiamata nella risposta all'onorevole Barabotti. Come riferito, il MIMIT sta lavorando al decreto attuativo, come ho richiamato prima.

Oltre alle misure di sostegno alla moda nella legge Made in Italy, si riportano i seguenti interventi specifici di cui possono fruire le imprese del settore conciario.

Il 31 ottobre, è stato emanato il provvedimento di concessione delle agevolazioni a valere sul Fondo a sostegno all'industria conciaria e la tutela della filiera del settore conciario. L'erogazione delle prime agevolazioni da parte del soggetto gestore è prevista nel corso del 2024 in forma di contributo a fondo perduto. Con riferimento specifico al territorio toscano, si stanno attuando le misure per il recupero della capacità produttiva dei territori per i quali è stato dichiarato lo stato di emergenza dopo le alluvioni del 2023.

Il MIMIT ha sottoscritto un accordo di programma con le regioni Emilia-Romagna, Toscana e Marche, che disciplina gli interventi di riconversione e riqualificazione produttiva nei territori interessati dagli eventi alluvionali che ho richiamato prima. Inoltre, è stato avviato l'iter per la sottoscrizione di un analogo accordo di programma con la regione Toscana per gli interventi di riconversione e riqualificazione produttiva nei territori interessati dagli eventi meteorologici avversi di ottobre e novembre scorsi, per complessivi 50 milioni di euro, mediante il ricorso al regime di aiuto previsto dalla legge n. 181 del 1989.

Queste misure speciali si vanno a sommare a quelle disposte per la tutela e il rilancio della filiera produttiva del distretto industriale pratese, particolarmente colpito dalla crisi pandemica. Si condivide, altresì, l'importanza rivestita dall'attività di formazione dei giovani, come dimostra anche realizzazione del Liceo del made in Italy. Inoltre, ferma restando la competenza del Ministero dell'Università e della ricerca circa la possibile istituzione di corsi appositi nelle università italiane, nonché la formazione svolta dalle alte scuole di pelletteria, il Ministero, proprio in questi giorni, sta promuovendo eventi relativi alla Giornata nazionale del made in Italy, che sono volti a promuovere il trasferimento di competenze e conoscenze ai giovani.

Ricordo, infine, che il Piano Transizione 5.0, oltre alle misure già citate nelle risposte agli atti precedenti, prevede anche misure di incentivazione della formazione per l'utilizzo delle nuove tecnologie.

In conclusione, si conferma che il MIMIT continuerà a collaborare con gli attori del settore tessile, moda e pelletteria, per raccogliere le esigenze delle imprese, mettendole a sistema, per tradurle in azioni a sostegno dell'intero settore ed assicurare così la competitività di questo comparto fondamentale per il made in Italy.

 

FEDERICO GIANASSI. Nella risposta del Governo e del Sottosegretario si coglie l'esigenza di affermare una visione complessiva sul comparto che possa produrre effetti nel medio e lungo periodo. Ci potremo confrontare su aspetti settoriali che compongono questo quadro. Certamente, da parte nostra, c'è la consapevolezza che questo sia un settore di assoluta eccellenza, e, dunque, meritevole delle attenzioni del Governo, da tutelare, proteggere e, possibilmente, anche rilanciare con protagonismo.

Manca una seconda parte, che è più di competenza del Ministero del Lavoro, ma sta insieme alla visione complessiva che il Governo deve avere. Qui c'è una situazione di crisi enorme. Le visioni di lungo periodo devono essere accompagnate da azioni urgenti di brevissimo periodo. Lei ha citato, Sottosegretario, il disastro dell'alluvione in Toscana. Le misure governative sono radicalmente insufficienti rispetto a quanto serve alla Toscana per ripartire, lo sa anche il Governo.

C'è una crisi importante, rispetto al livello degli ordini, che può essere anche conseguenza dello sviluppo importantissimo degli ultimi anni e della ripartenza post-COVID, ma c'è questo elemento di crisi. Le ho citato prima i dati delle persone che sono in cassa integrazione: parliamo di 4.000 persone. Si parla di numeri enormemente importanti. Servono, dunque, misure di sostegno immediato per garantire di traguardare le imprese oltre la crisi, di difendere l'occupazione, di evitare un disastro sociale e di garantire al Governo di realizzare anche una visione di lungo periodo.

Senza queste misure estremamente urgenti rischiamo di disperdere un patrimonio poi non recuperabile. Su questo, vi chiediamo uno sforzo maggiore e di assumere, come Governo nel suo complesso, queste misure urgenti e assolutamente necessarie, che auspico, anche dall'incontro di domani, possano avere evoluzioni positive.