Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:
il Ministero della giustizia ha avviato da molti anni un processo di digitalizzazione del processo penale telematico che si svolge tramite servizi forniti da aziende esterne che concorrono a gare pubbliche periodicamente bandite dal suddetto Ministero;
in data 10 agosto 2023 il Ministero della giustizia ha determinato di indire una nuova procedura aperta, suddivisa in 5 lotti, per l'affidamento del servizio di digitalizzazione dei fascicoli giudiziari di Procure della Repubblica, Tribunali ordinari – sezioni penali, Corti d'appello – sezioni penali per la durata di 30 mesi;
nel giugno 2024 è proceduto con l'affidamento dei lotti: i primi 4 lotti sono stati affidati ad una medesima azienda, il quinto, riguardante le regioni di Lazio, Umbria, Toscana e Abruzzo, affidato ad una seconda azienda. In merito all'assegnazione i sindacati confederali, in particolare la CGIL Roma e Lazio, assieme alla Fiom CGIL, Fp CGIL e Nidil CGIL Roma e Lazio, denunciano una ricerca del massimo ribasso nell'assegnazione del quinto lotto;
in particolare, le organizzazioni sindacali denunciano una scarsa attenzione ai lavoratori già operanti da diversi anni nell'ambito dei servizi di digitalizzazione, al servigio, delle diverse aziende che si sono susseguite nell'aggiudicarsi l'appalto. In genere, nel rispetto del Ccnl metalmeccanici, si prevede un periodo di 15 giorni di contrattazione con i sindacati per concordare le nuove condizioni di assunzione dei lavoratori, a tutela della loro dignità e professionalità, nonché anzianità. Tuttavia la proposta incorsa per la reintegrazione dei lavoratori da parte della nuova azienda che si è aggiudicata l'appalto prevede il passaggio ad un altro inquadramento contrattuale, implicando un peggioramento delle condizioni di lavoro e una discontinuità contrattuale che penalizzerebbe i benefici acquisiti per anzianità di servizio. Inoltre, verrebbero assunti con un contratto a tempo determinato, e con un compenso eroso rispetto a quello percepito fino al mese di giugno 2024;
molti lavoratori, attualmente a tempo indeterminato, svolgono attività connesse alle operazioni di digitalizzazione da oltre 20 anni e, accanto ad essi, si affiancano molteplici lavoratori a tempo determinato e in somministrazione, che sarebbe auspicabile stabilizzare. Non è peraltro trascurabile che i suddetti lavoratori operano nella gestione di attività estremamente delicate e con accesso ad informazioni estremamente sensibili e che una successione di lavoratori precari rendono quindi molto vulnerabile il sistema di garanzia della segretezza degli atti che vengono giornalmente lavorati in quelle attività;
è evidente che vi sia un tentativo di risparmio di risorse che va a danno dei lavoratori, che non hanno intenzione di accettare delle condizioni peggiorative, per loro e per le loro famiglie, e che per questo negli scorsi giorni hanno manifestato il loro dissenso. Ciò che risulta particolarmente grave è ad avviso degli interroganti che questo risparmio a scapito della dignità dei lavoratori è ad opera della pubblica amministrazione, che sacrifica decine di famiglie sull'altare del massimo ribasso;
a partire dal primo luglio 2024 i servizi di digitalizzazione, fondamentali per lo svolgimento di istruttorie e processi, sono fermi, causando di fatto un rallentamento e inceppamento dell'intera macchina giudiziaria e un conseguente disservizio. La situazione deteriore che si è venuta a creare ha generato, di fatto, un'interruzione di pubblico servizio, a scapito di lavoratori e cittadini, su cui le responsabilità vanno accertate –:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza della situazione incresciosa che la procedura di gara illustrata nelle premesse ha generato nell'ordinaria attività della macchina giudiziaria e cosa intenda fare per favorire la ripresa di un pubblico servizio, nonché se abbia intenzione di accertare le responsabilità a livello amministrativo che hanno condotto di fatto alla predetta interruzione del servizio e che ad avviso degli interroganti hanno portato il suo dicastero a girare le spalle a decine di lavoratori e famiglie, proponendo loro condizioni peggiorative, poco dignitose e precarie.
Seduta del 24 settembre 2024
Risposta del Vice Ministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, replica di Rachele Scarpa
FRANCESCO PAOLO SISTO, Vice Ministro della Giustizia. Grazie, Presidente. Con riferimento all'atto di sindacato ispettivo segnalo che, per quanto di stretta competenza del Ministero della Giustizia, in seguito alla cessazione degli effetti dei contratti di digitalizzazione dei fascicoli negli uffici giudiziari italiani, la competente articolazione del Ministero, per il tramite dei preposti uffici, ha indetto una nuova gara. Il servizio è stato suddiviso in cinque lotti e precisamente: CISIA Milano, CISIA Bologna, CISIA Roma, CISIA Napoli e CISIA Palermo. La suddivisione è stata effettuata seguendo l'articolazione degli uffici dirigenziali non generali di coordinamento interdistrettuale. Per l'espletamento della gara, trattandosi di contratti con valore superiore alla soglia europea, si è ritenuto di utilizzare il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, con una remunerazione del personale ancorata al criterio delle pagine scansionate. Ribadisco, si tratta di contratti che sono cessati come effetti.
Elenco, di seguito, lo stato attuale delle gare relative ai cinque lotti: (1) CISIA di Bologna, la gara è stata aggiudicata al fornitore Datamanagement Italia Spa. Il contratto è stato firmato, i controlli riservati agli organi contabili hanno avuto esito positivo ed è stata avviata l'esecuzione; (2) CISIA di Milano, la gara è stata aggiudicata al fornitore Datamanagement Italia Spa. Il contratto è stato firmato, i controlli riservati agli organi contabili hanno avuto esito positivo ed è stata avviata l'esecuzione; (3) CISIA di Napoli, la gara è stata aggiudicata al fornitore Datamanagement Italia Spa. Il contratto non è stato ancora sottoscritto. Pende infatti un ricorso dinanzi al TAR Campania ed è stata fissata l'udienza per la discussione dell'istanza cautelare per il 9 ottobre 2024; (4) CISIA di Palermo, la gara è stata aggiudicata al fornitore Datamanagement Italia Spa. Il contratto è stato firmato, i controlli riservati agli organi contabili hanno avuto esito positivo ed è stata avviata l'esecuzione; (5) CISIA di Roma, la gara è stata aggiudicata al fornitore ISPAR s.r.l. Il contratto non è stato ancora sottoscritto. Pende dinanzi al TAR Lazio un'impugnativa dell'esito della gara pubblica.
Tengo a sottolineare che, su tutti i soggetti aggiudicatari, sono stati eseguiti i controlli prescritti dagli articoli 94 e 95 del decreto legislativo n. 36 del 2023 (il codice degli appalti pubblici). Lo scorso 5 agosto 2024, la competente Direzione del Ministero della Giustizia, ha disposto, a prescindere dall'impugnazione degli esiti delle gare pubbliche, l'esecuzione anticipata di tutte le attività contrattuali, ai sensi dell'articolo 17 del codice degli appalti, per rispettare le scadenze imposte dalla milestone M1C1-153 del PNRR in tema di digitalizzazione degli atti processuali e per evitare una sospensione prolungata del servizio di digitalizzazione degli stessi negli uffici giudiziari italiani.
RACHELE SCARPA. Grazie, Presidente. Vice Ministro, io la ringrazio per la risposta, ma non posso dichiararmi soddisfatta. Quello che mi sembra che non emerga in modo chiaro dalla sua risposta è il travagliato processo che ha portato alla situazione che, in questo momento, si sta consumando per quanto riguarda i lavoratori in appalto del tribunale e della procura, ad esempio, di Roma e del Lazio e i problemi che c'erano a monte. Faccio un esempio: nel bando indetto dal Ministero, non c'era la clausola sociale e non era specificato in modo adeguato che tipo di contratto si sarebbe dovuto applicare nel cambio appalto, il che ha consentito di andare al ribasso dal contratto dei metalmeccanici al contratto multiservizi.
Questo bando contravveniva, di fatto, al nuovo codice degli appalti che la maggioranza ha voluto con così tanta forza e io credo che sia significativo notare come è stato un ente pubblico a promuovere una procedura di cambio appalto, senza rispettare il codice degli appalti che la maggioranza ha tanto voluto. Entrambi i contratti, sia quello precedentemente in uso sia quello adottato dall'azienda subentrante, prevedevano ad esempio una clausola di cambio appalto, per cui si sarebbe dovuto aprire un tavolo di trattative con le forze sindacali per contrattare giustamente le nuove condizioni di lavoro. Questa cosa sembra essere completamente mancata.
Ma parliamo anche delle persone: 18 persone che, in questo momento, rimangono a casa e che, da questo cambio di appalto, rimangono sostanzialmente fuori. Sono persone di estrema professionalità che lavoravano all'interno del processo di digitalizzazione dei processi da 20-25 anni, che portavano con sé un grande bagaglio di esperienza e che, con grande sensibilità, trattavano dati sensibilissimi, dall'inizio di un'indagine alla sua chiusura e li digitalizzavano per intero.
Queste sono le persone che, con il cambio di appalto, si sta andando a sostituire, senza rispettare la clausola di anzianità di un anno che era contenuta all'interno del bando. Stiamo affidando questo processo molto complesso e di grande delicatezza, anche nell'interesse pubblico dei cittadini che del sistema della giustizia devono fare uso, a persone senza l'esperienza richiesta dal bando.
In generale, stiamo trascurando l'esigenza di continuità, di esperienza e di professionalità, che in questo ambito serve. Siamo in una situazione per cui il licenziamento del vecchio personale e la precarietà del nuovo personale assunto, che ha contratti a tempo determinato a condizioni al ribasso rispetto alla situazione precedente, determinano il fatto che venga minata la sicurezza delle operazioni di digitalizzazione.
Credo che questo sia emblematico di come il Ministero della Giustizia abbia lavorato, stia lavorando e, soprattutto, di come abbia cura dei lavoratori che impiega. Penso che ci sia ancora modo di cambiare questa situazione, di correre ai ripari e di rimediare. Credo sia molto importante decidere al più presto di riaprire il tavolo di trattativa con le organizzazioni sindacali, che è completamente mancato e che consentirebbe, almeno in parte, di sanare i gravi problemi che questa procedura e il RUP hanno consentito.