Al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica. — Per sapere – premesso che:
in data 14 ottobre 2024 è stato firmato dal direttore generale della Direzione tutela della biodiversità e del mare del Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica il decreto di nomina dei rappresentanti del comitato di gestione e del tavolo di consultazione della strategia nazionale biodiversità 2030;
le designazioni e le nomine sono avvenute sulla base dell'articolo 3 del decreto del Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica n. 252 del 3 agosto 2023;
dalla lettura dei due decreti appare evidente che risultano escluse esperienze qualificate e competenze settoriali che più di altre si sono distinte per missione e per attività nell'azione di salvaguardia e di promozione della biodiversità in forza anche alle norme e ai riconoscimenti statali, tra queste organizzazioni di riferimento per tutela dell'ambiente come Legambiente e Lipu, riconosciute dal Ministero dell'ambiente come associazioni di interesse ambientale, e associazioni storiche come Federcaccia ed Arcicaccia riconosciute in forza della legge n. 157 del 1992 ed impegnate nella gestione degli ambiti territoriali di caccia e nei comprensori alpini ai fini della buona gestione territoriale e faunistica insieme alle organizzazioni professionali agricole e alle associazioni di protezione ambientale;
la legge n. 157 del 1992 riconosce alle associazioni venatorie, citandole, di cui Federcaccia ed Arcicaccia e alle associazioni di protezione ambientale, di cui Legambiente e Lipu, compiti gestionali ed attuativi degli obiettivi normativi a tutela dell'ambiente e a salvaguardia della fauna nel territorio agrosilvopastorale del nostro Paese –:
quali siano i criteri che hanno portato alla definizione delle rappresentanze nel comitato di gestione e del tavolo di consultazione della strategia nazionale biodiversità 2030, sia per quanto riguarda le organizzazioni incluse, e sia per quanto attiene quelle escluse a partire dalle associazioni richiamate in premessa;
se non intenda adottare iniziative normative volte a prevedere, a fronte di un ulteriore approfondimento, la modifica dei due decreti per ripristinare una situazione di equilibrio e di corretta rappresentanza anche per qualificare ulteriormente il lavoro del comitato stesso, al quale, se così non fosse, verrebbe di fatto preclusa la presenza di competenze di assoluto valore, per ragioni diverse da quelle di merito, tecniche e scientifiche.