12/03/2025
Emanuele Anthony Barbagallo
3-01812

Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere – premesso che:

   l'articolo 11-ter del decreto-legge n. 44 del 2021, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 76 del 2021, al fine di attuare il rapido ricollocamento abitativo delle persone che vivono nella baraccopoli della città di Messina, ha nominato il prefetto di Messina quale commissario straordinario del Governo, autorizzando la spesa complessiva di 100 milioni di euro;

   successivamente, ai sensi dell'articolo 18 del decreto-legge 29 dicembre 2022, n. 198, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 14 del 2023, la funzione è stata attribuita al presidente della Regione Siciliana, cui è stata data la facoltà di avvalersi di un sub-commissario;

   con decreto n. 1 del 2 marzo 2023 il commissario straordinario ha nominato, quale sub-commissario l'avvocato Marcello Scurria, delegandogli funzioni per lo svolgimento del mandato fino al 31 dicembre 2024, prorogato con decreto n. 1 del 29 agosto 2024, contestualmente alla valutazione positiva degli obiettivi conseguiti, al 31 dicembre 2025;

   il commissario, dovendo provvedere al rapido ricollocamento abitativo ha delegato al sub-commissario l'attività di costruzione e acquisto degli alloggi da assegnare agli aventi diritto;

   in continuità con la precedente gestione commissariale, la struttura ha proceduto all'acquisto degli immobili sul libero mercato;

   a dicembre 2024, il sub-commissario, previa adeguata attività istruttoria, ha partecipato ad un'asta giudiziaria per l'acquisto di alloggi, formulando un'offerta pari al prezzo base previsto dall'avviso di vendita;

   alla medesima asta ha partecipato anche il comune di Messina, proponendo un prezzo inferiore, ma pare che l'asta sia stata aggiudicata alla struttura commissariale;

   il sindaco di Messina, inopinatamente, ha ritenuto di «segnalare» al commissario straordinario questione dell'asta, affermando che il sub-commissario avrebbe causato un danno erariale in palese concorrenza sleale con il comune di Messina;

   la comunicazione del sindaco di Messina ha avuto ampia eco sulla stampa;

   il sub-commissario, come richiesto dal commissario straordinario, ha trasmesso una dettagliata relazione, con la quale ha evidenziato, tra l'altro, che non avrebbe potuto in alcun modo «concordare» alcunché con altra e diversa pubblica amministrazione anche al solo fine di stabilire di non partecipare all'asta pubblica;

   la regola che presiede a tali procedure è che i partecipanti non sappiano chi sono gli altri concorrenti, ogni ipotesi di accordo collusivo idoneo a condizionare l'andamento della procedura, fosse anche preordinato alla desistenza di uno dei partecipanti o all'asservimento della propria offerta all'interesse di un altro partecipante, avrebbe costituito l'ipotesi di reato prevista dall'articolo 353 del codice penale (turbativa d'asta);

   il commissario straordinario per il risanamento delle baraccopoli di Messina ha concluso il procedimento adottando la revoca del sub-commissario, adducendo un presunto quanto inesistente «omesso raccordo preventivo» che gli avrebbe, addirittura, consentito di intervenire nella vicenda trovando una sintesi nell'interesse pubblico;

   come ampiamente riportato dalla stampa locale sono state numerose le manifestazioni di dissenso nei confronti del presidente della Regione Siciliana per la scelta di revoca dell'incarico, ritenuta sbagliata ed incomprensibile;

   quanto su esposto appare all'interrogante lesivo del decoro dell'istituzione che il presidente della regione è delegato a rappresentare. La decisione di revocare il sub-commissario appare all'interrogante certamente non condivisibile e censurabile –:

   se il Presidente del Consiglio dei ministri sia a conoscenza dei fatti esposti e non ritenga di chiarire quali siano le reali motivazioni che hanno spinto alla revoca del sub-commissario;

   se non ritenga necessario valutare la sussistenza dei presupposti per l'avvio di opportune iniziative, anche di carattere ispettivo, mediante un'indagine approfondita, con particolare riferimento a quanto accaduto e descritto, volte a far luce sulla correttezza e legittimità delle procedure amministrative adottate dal Commissario straordinario del Governo.