Al Ministro per la pubblica amministrazione, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
i comuni in Italia rappresentano la componente della pubblica amministrazione più numerosa e diffusa capillarmente sul territorio;
una situazione particolarmente difficile vive Roma Capitale. In una nota del 19 luglio 2024, indirizzata al Ministro dell'economia e delle finanze e al Ministro per la pubblica amministrazione, infatti, il sindaco di Roma Capitale ha ricordato che la dotazione organica tecnica di Roma Capitale contempla storicamente circa 31 mila dipendenti, ma nel tempo si è registrata una progressiva riduzione del personale;
nella citata nota, sindaco evidenzia, inoltre, che al 31 dicembre 2002 l'organico complessivo era pari a 27.358 risorse umane. Sedici anni dopo era sceso a 24.000, con un trend negativo che ha toccato il culmine nell'ottobre 2022 con 21.598 dipendenti;
dal 2022 al 2024 sono programmati 4.300 nuovi ingressi, in modo da fermare la tendenza discendente del personale, senza però poter rispondere in maniera sufficiente ai fabbisogni di Roma Capitale;
per rispondere almeno in parte alla situazione sopra esposta, Roma Capitale ha chiesto, con note del 3 e del 28 giugno 2024 indirizzate alla commissione interministeriale Ripam, di poter attingere alle graduatorie relative al «Concorso pubblico per titoli ed esami per copertura di complessivi 2.293 posti di personale non dirigenziale – Area II (...)», in particolare per quel riguarda le graduatorie con codice AMM ed ECO, tenendo conto anche della introduzione di un limite massimo per l'individuazione dei candidati idonei, ossia collocati nella graduatoria finale dopo l'ultimo candidato vincitore, non superiore al 20 per cento dei posti banditi (articolo 1-bis del decreto-legge n. 44 del 2023, convertito con modificazioni dalla legge n. 74 del 2023);
risulta all'interrogante che la richiesta di Roma Capitale, che intende attingere alle citate graduatorie per 230 istruttori amministrativi, dopo quattro mesi non abbia avuto ancora risposta, aumentando i ritardi nell'assunzione di nuovo personale –:
quali iniziative di competenza intendano intraprendere i Ministri interrogati, per farsi sì che all'istanza del comune di Roma, così come a quelle che eventualmente abbiano effettuato altri enti locali, venga data celere risposta.
Seduta del 13 maggio 2025
Risposta della Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento, replica di Andrea Casu
GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento. Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, il tema sollevato dagli onorevoli interroganti mi permette di fornire gli opportuni chiarimenti, oltre che sulla vicenda che ha interessato Roma capitale, anche in merito all'utilizzo delle graduatorie vigenti, questione che viene posta in termini ricorrenti.
Per quanto attiene alla richiesta di Roma Capitale di poter attingere ad alcune graduatorie Ripam relative al “Concorso pubblico per titoli ed esami per copertura di complessivi 2.293 posti di personale non dirigenziale - area II (…)”, si rappresenta che il comune ha richiesto, quale presupposto per l'utilizzo delle graduatorie, che non vi fossero pendenze di eventuali ricorsi sulle graduatorie stesse, specificando che l'esistenza di contenzioso avrebbe costituito motivo ostativo, da parte della predetta amministrazione, all'utilizzo delle medesime.
L'esito dell'istruttoria condotta dagli uffici del Dipartimento della funzione pubblica, in relazione agli avvisi di scorrimento ai quali il comune di Roma ha preso parte, ha condotto ad escludere la possibilità di utilizzare le relative graduatorie, stante la presenza di contenziosi.
L'occasione che viene fornita dagli onorevoli interroganti mi è gradita, inoltre, per fornire alcuni chiarimenti generali in merito al tema dello scorrimento delle graduatorie, che è stato oggetto di recenti interventi normativi. In particolare, con il decreto-legge 14 marzo 2025, n. 25, convertito in legge, con modificazioni, lo scorso 7 maggio, è stato introdotto un necessario - quanto atteso - chiarimento relativo al rapporto tra l'istituto dello scorrimento di graduatorie vigenti e l'indizione di nuovi concorsi.
La recente evoluzione legislativa succedutasi in materia di scorrimento di graduatorie è stata, infatti, ispirata alla scelta volta a contenere il ricorso all'utilizzo di tale istituto in favore del reclutamento del personale tramite indizione di nuovi concorsi, nell'ottica di consentire alle amministrazioni di reclutare le migliori risorse disponibili tra quelli che si sono sottoposte alla selezione concorsuale.
In particolare, per garantire omogeneità all'operato delle amministrazioni pubbliche, l'articolo 4, al comma 1, del citato provvedimento ha, infatti, inteso chiarire la portata applicativa dell'articolo 4, comma 3, lettera a), del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, come convertito, che dispone in ordine alla necessaria assunzione, da parte delle amministrazioni, di tutti i “vincitori” di una procedura concorsuale prima che possa procedersi all'espletamento di nuova e diversa procedura.
Tale disposizione, seppur riferita all'assunzione dei soli vincitori dei concorsi, è stata talvolta diversamente intesa, al punto da far ritenere sussistente un onere dello scorrimento di graduatorie vigenti prima di indire nuovi concorsi.
Non è così, non lo è più da diversi anni.
Infatti, l'articolo 1, comma 363, della legge 30 dicembre 2018, n. 145, ha abrogato - ritenendola, già all'epoca, non più rispondente alle esigenze assunzionali della pubblica amministrazione - la lettera b) dell'articolo, che prevedeva il previo scorrimento degli idonei di graduatorie vigenti, e non solo dei vincitori, prima di bandire un nuovo concorso.
La disposizione abrogata era sorta in periodo di spending review, quando, molto spesso, neppure tutti i vincitori dei concorsi banditi venivano, poi, assunti. Si trattava, pertanto, di una misura straordinaria e contingente, che, già dal 2018/2019, non aveva più ragione di trovare applicazione.
Peraltro, la categoria dei vincitori non è in alcun modo sovrapponibile a quella degli idonei, e questo è tanto più vero in considerazione delle modifiche legislative da ultime intervenute sull'articolo 35, comma 5-ter, del decreto-legge 30 marzo 2001, n. 165, con cui si è limitato lo scorrimento delle graduatorie concorsuali ai soggetti “idonei” collocati in posizione più vicina a quella dei vincitori (il cosiddetto taglia idonei, per intenderci).
Va sottolineato che, ciò nonostante, non sono state ignorate le istanze di regioni ed enti locali, che, come noto, bandiscono generalmente procedure per un numero limitato di posti. Si è, dunque, introdotta una limitazione all'ambito applicativo della citata disposizione, in relazione, appunto, al numero di posti banditi dai diversi concorsi, alle dimensioni dell'ente (con popolazione inferiore a 3.000 abitanti), o per particolari categorie di personale (per esempio, il personale sanitario, il personale socio-sanitario, il personale educativo e scolastico, il personale impiegato nei servizi educativo-scolastici gestiti direttamente dai comuni e dalle unioni di comuni).
Ad oggi, con la legge di bilancio per il 2025, è stata introdotta una riduzione del turn over nelle pubbliche amministrazioni, circostanza che ha indotto a ritenere necessaria - auspicata anche da regioni ed enti locali - una sospensione temporanea della regola che limita al 20 per cento il numero di idonei inseribili nelle graduatorie per i concorsi approvati nel 2024 e 2025, consentendo, quindi, di attingere a un numero maggiore di idonei, nei limiti delle facoltà assunzionali previste.
Ciò anche in relazione al fatto che talune procedure di reclutamento sono finalizzate anche al conseguimento di obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, che impongono di raggiungere un target numerico prestabilito anche per talune categorie di personale (è il caso, ad esempio, del personale addetto agli uffici del processo).
Sempre in materia di utilizzo delle graduatorie, inoltre, con lo stesso decreto-legge sono state introdotte ulteriori specificazioni, volte a prevedere, in particolare, che un'amministrazione possa utilizzare una graduatoria di altre amministrazioni in presenza di profili professionali sovrapponibili a quelli già individuati nei propri atti di programmazione, che per l'utilizzo sarà sufficiente il previo accordo con l'amministrazione proprietaria della graduatoria e che l'utilizzo avvenga, ovviamente, nel rispetto dell'ordine progressivo della graduatoria.
Lo scorrimento delle graduatorie, in sintesi, pur configurandosi come un istituto utile in determinate circostanze, ha un ruolo meramente eventuale, complementare e residuale rispetto alla procedura concorsuale.
L'obiettivo è e resta quello di rendere la pubblica amministrazione più efficiente e qualificata, privilegiando il reclutamento dei candidati che siano risultati più preparati nelle selezioni pubbliche, salvo casi eccezionali che richiedono regole straordinarie.
Per quanto attiene alla proposta di svolgere un Piano straordinario di assunzioni, si rappresenta che gli strumenti di pianificazione, a disposizione delle amministrazioni, non necessitano un provvedimento quale quello auspicato dagli onorevoli interroganti. Resta fermo che il Dipartimento della funzione pubblica è costantemente a disposizione delle realtà locali per ogni forma di supporto che dovesse essere ritenuto necessari.
ANDREA CASU, Grazie, Presidente. Ringrazio la Sottosegretaria per essere qui, oggi, e ringrazio le onorevoli colleghe e gli onorevoli colleghi presenti. Non possiamo essere soddisfatti di questa risposta, anche perché è una risposta che arriva a sette interrogazioni che, come gruppo del Partito Democratico, abbiamo presentato a partire dal 29 novembre 2022. Quello che ci viene detto, per esempio, in relazione alla questione che abbiamo posto, relativa alla convenzione, alla richiesta di convenzione che era stata attivata dal comune di Roma, è paradossale. Perché si dice che c'è un problema legato ai contenziosi, ma sono tutti contenziosi che si sono originati per la scelta del Governo di non ascoltare quello che non era solo la richiesta delle opposizioni, ma che era il grido di dolore di un'intera generazione che ha fatto concorsi, ha superato prove, ha fatto sacrifici ed è in grado di poter offrire subito il contributo che serve alle immense carenze della pubblica amministrazione - stiamo parlando di un milione di persone che andranno in quiescenza da oggi al 2033. E, invece, si trovano frustrati nella possibilità di entrare per una scelta che viene, anche oggi, ribadita, in toni sicuramente più garbati rispetto alle crude, ingiuste e non vere parole che abbiamo sentito dalla voce del Ministro Zangrillo in Commissione - quando ci ha detto che solo in Italia gli idonei vengono considerati vincitori di concorso o hanno la possibilità di entrare nella pubblica amministrazione, perché sono solo dei bocciati e farli entrare, invece, potrebbe abbassare il livello della qualità della pubblica amministrazione - ma non meno gravi perché vanno a colpire quello che è uno degli strumenti che l'ordinamento, ma anche il buon senso, ci consentirebbe di poter attivare, per offrire quei servizi migliori di cui hanno bisogno i cittadini, colmando queste esigenze. Se - l'abbiamo sentito anche ieri, il Ministro Zangrillo - c'è un tema legato al turnover, alle ragioni per cui c'è stato un blocco del turnover negli anni passati, quello che dovrebbe motivare questo Governo è perché avete deciso, voi, di ripristinare, voi, questo Governo, questo blocco del turnover.
Quindi, diciamo, queste risposte non sono sufficienti. Quello che abbiamo chiesto dal primo giorno è un aspetto semplice, ossia quello di cercare di valorizzare queste energie, di farlo non in maniera ideologica, ma in maniera pratica, in maniera pragmatica e di andare proprio a prevenire che sia una sede giudiziaria, quella in cui poi si vadano a cercare la difesa dei diritti di persone che hanno studiato e che potrebbero contribuire da subito.
Devo dire che molte di queste interrogazioni le dovremmo ripresentare, perché comunque manca il riferimento ad alcune questioni specifiche: avevamo chiesto le graduatorie CU/GIUL e CU/ISPL, avevamo chiesto un aspetto per quanto riguarda la graduatoria ECO, la graduatoria AMM, Ripam, tutta una serie di concorsi su cui avevamo chiesto di capire qual è il punto di vista. Nel frattempo queste interrogazioni, da due anni e mezzo a oggi, hanno portato, poi, alcune di queste graduatorie a scadere.
Quando noi - e questo ci teniamo a dirlo - chiediamo una proroga, noi chiediamo una proroga non per far vivere dieci anni le graduatorie, ma semplicemente perché questo atteggiamento, ostile allo scorrimento delle graduatorie, da parte di questo Governo, sta generando questa ingiustizia nei confronti di queste persone, che renderebbe necessaria una proroga per far sì che questa loro possibilità di contribuire a migliorare la pubblica amministrazione venga garantita da subito.
Un'ultima osservazione: in una nostra interrogazione, quella del 10 novembre 2023, eravamo intervenuti prima che venissero pubblicati i concorsi del Ministero della Difesa e dell'Agricoltura, che hanno dato vita a uno di questi contenziosi, quello dei funzionari amministrativi. Noi avevamo chiesto prima di chiarire cosa si intendesse fare, per fare sì che ci fossero le convenzioni necessarie e utili allo scorrimento di quelle graduatorie. Se ci fosse stata quell'azione del Governo, non ci sarebbe stato nessun ricorso; invece, questa scelta ha dato una doppia penalizzazione, perché ha penalizzato sia chi aspettava di scorrere sia chi ha fatto i nuovi concorsi e si è visto fermare.
Quindi, la nostra richiesta veramente è di portare avanti un'azione nell'interesse del Paese e, quindi, di affiancare, a una stagione di nuovi concorsi, la valorizzazione di quelle risorse immediatamente disponibili, che non possono continuare a essere frustrate in questo modo.