Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per la protezione civile e le politiche del mare, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
negli ultimi giorni il territorio lucano è stato interessato da violentissime e intense precipitazioni che hanno provocato danni ad infrastrutture, ad attività economiche e a beni privati;
particolarmente rilevanti sono i danni registrati nel comprensorio di Maratea già duramente provato dalle alluvioni dello scorso autunno;
il maltempo ha nuovamente colpito le aree già interessate con ulteriori nuovi danni e il serio rischio di compromettere la stagione turistica;
anche il vulture-melfese ha subìto danni con l'area industriale di Melfi che ha subìto allagamenti e danni alle infrastrutture di collegamento;
grave anche la situazione nel materano con danni all'agricoltura e con situazioni di particolare criticità segnalate a Garaguso, Pisticci, con la frazione industriale di Pisticci Scalo sistematicamente allagata, Ferrandina e Bernalda;
la viabilità rurale è seriamente compromessa, e si accentua il rischio dissesto in un territorio già provato e ad elevato pericolo –:
se il Governo risulti essere a conoscenza del quadro di criticità riportato e quali iniziative intenda assumere, per quanto di competenza, per affrontare le conseguenze della nuova criticità registrata a Maratea, implementando le risorse già stanziate nonché per sostenere le altre amministrazioni locali duramente colpite in questi giorni e richiamate in premessa, nonché attivando un tavolo con regione, province ed Anas, per interventi concernenti la viabilità, in tempi quanto mai rapidi con la previsione di adeguati ristori.
Seduta del 24 ottobre 2023
Risposta del Ministro per la Protezione civile e delle politiche del mare, replica di Vincenzo Amendola
NELLO MUSUMECI, Ministro per la Protezione civile e le politiche del mare. La ringrazio, signor Presidente. Le abbondanti piogge verificatesi tra la fine di maggio e l'inizio di giugno sul territorio della Basilicata hanno determinato una serie di criticità soprattutto nei comuni di Garaguso e Pisticci - spero sia questa l'esatta pronuncia - ove si sono registrati diversi interventi da parte del personale del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco per i danni provocati dagli allagamenti, nonché per attività di soccorso a persone e di rimozione dei rischi connessi ad alberi pericolanti e cedimenti di alcune sedi stradali. In assenza di richiesta regionale riferita agli eventi di maggio e di giugno 2023, non si è in possesso di elementi necessari per la verifica della sussistenza, nella fattispecie, dei presupposti per la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale. In merito allo specifico quesito posto dall'interrogante sul tema delle risorse finanziarie, si rileva che il 23 febbraio 2023 il Consiglio dei ministri ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza per dodici mesi, in conseguenza dell'evento franoso verificatosi il 30 novembre 2022 in località Castrocucco, nel comune di Maratea, con un primo stanziamento di 1.030.000 euro per l'attuazione delle prime misure urgenti. Conseguentemente, il 23 marzo è stata emanata l'ordinanza di Protezione civile n. 977, con la quale è stata, tra l'altro, disposta la nomina del sindaco del comune di Maratea quale commissario delegato alla gestione dell'emergenza. Con l'articolo 1, comma 731, della legge di bilancio approvata lo scorso anno, è stata inoltre autorizzata la spesa di 1 milione di euro per il 2023 e di 2 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024 e 2025 per gli interventi di messa in sicurezza del territorio e di ristoro delle attività economiche in relazione agli eventi calamitosi che hanno colpito il comune di Maratea nei mesi di ottobre e novembre del 2022. Al riguardo, il commissario ha comunicato che l'utilizzo di tali risorse avverrà per l'attuazione di misure adottate direttamente dall'amministrazione comunale in autonomia rispetto alle procedure di cui all'ordinanza n. 977 di cui si è parlato.
In ordine all'attivazione di un tavolo con la regione, le province e l'ANAS per interventi concernenti la viabilità, si rappresenta che, dopo il grave evento franoso che ha interrotto la strada statale 18 lo scorso novembre del 2022, è stato istituito un tavolo tecnico permanente, aperto, presso la regione Basilicata, nel quale l'ANAS ha garantito sin da subito la massima operatività per conseguire il ripristino della viabilità interrotta. ANAS ha prontamente reperito le necessità economiche per i primi interventi di ripristino e ha conferito gli incarichi di consulenza geotecnica all'Università di Napoli «Federico II» e ai progettisti, individuati con lo scopo di stabilire le modalità più idonee per gli interventi di ripristino. Per quanto riguarda gli interventi di ripristino definitivo della viabilità, è stata ipotizzata la realizzazione di una galleria naturale, che consentirà al tracciato della strada statale 18 di bypassare la zona in frana, ripristinando definitivamente il collegamento interrotto. Detto intervento, da una prima analisi, richiederebbe un investimento di circa 32 milioni di euro, con tempi di realizzazione stimati in 20-24 mesi. Rimane fermo naturalmente l'impegno di questo Governo, nell'ambito delle sue competenze, a monitorare costantemente l'evoluzione della situazione e a valutare tutti gli strumenti necessari ad assicurare la massima protezione della popolazione direttamente interessata.
VINCENZO AMENDOLA, Grazie, Presidente. Io mi ritengo soddisfatto del comportamento del Ministro, che è già la seconda volta che mi risponde su un tema importantissimo che riguarda Maratea e tutta la Basilicata. Non sono soddisfatto però di quello che è l'andamento: non è un caso che il prossimo 27 ottobre ci sarà di nuovo una manifestazione di cittadini per chiedere certezza e chiarezza su tutto il percorso di rifacimento, non solo della statale 18, non solo degli effetti del dissesto idrogeologico occorso a Maratea, ma anche dei progetti. Lo stesso Ministro qui dice che, per quanto riguarda la costruzione di una galleria naturale, ci vogliono risorse, ma la certezza delle risorse non c'è. Noi partiamo - il caro Ministro lo sa bene - proprio da un emendamento presentato dal Partito Democratico nella legge di bilancio scorsa, che dà la possibilità al commissario delegato dal Governo, il sindaco di Maratea, di utilizzare le risorse di 5 milioni - fu un nostro emendamento e siamo contenti che quell'emendamento fu approvato -, che però non sono sufficienti. Perché dico questo, Ministro? Perché lei sa benissimo che quella di Maratea è la tipica storia italiana, di uno dei posti più belli - di una bellezza invidiata, non solo in Italia, ma nel mondo -, ma di una fragilità che deve essere curata e accompagnata anche in un patto tra Governo, regione e comune. Dato che il dissesto idrogeologico non è una questione ideologica, ma attiene alla natura ed al cambiamento climatico, noi vogliamo accompagnarlo, ma con una certezza. Infatti, lei, nella risposta che mi diede ad agosto, disse che purtroppo il commissario, che era il sindaco, era inadempiente nell'avanzamento dello stato dei lavori. Quello che noi diciamo, raccogliendo anche la sollecitazione dei cittadini è: cerchiamo di costruire questo patto e cerchiamo anche di ragionare sulle risorse. Il PNRR sul dissesto idrogeologico per il Sud non sappiamo che fine abbia fatto. I fondi FSC, che sono fondamentali, sono sequestrati oramai da un anno e le regioni non ne hanno contezza. Caro Ministro, Maratea è perla della Basilicata, del Mezzogiorno e dell'Italia ma, se allarghiamo lo spettro come ha fatto lei, i dati del Ministero dell'Ambiente ci dicono che 123 comuni di quella regione su 131 hanno un pericolo idrogeologico.
Di questi, 56 sono a rischio frana, 2 a rischio alluvione, 65 a rischio di entrambe. Rappresenta il 94 per cento dei nostri paesi; il 100 per cento della provincia di Matera. Lei ha citato Garaguso, Pisticci, Bernalda, cioè comuni che hanno già, nei mesi scorsi, subito rovesci che ci consentono di dire che questo patto tra Stato, regioni e comuni, deve essere realizzato non solo delegando, ma avendo una programmazione.
Caro Ministro, mi aspetterei da lei, non solo di prendere in mano questo processo, ma anche di comprendere che il dissesto idrogeologico non è un'emergenza, ma qualcosa di strutturale, che va affrontato, per le frane, per le alluvioni, anche per manutenere le strade provinciali, con un meccanismo certo. Me lo lasci dire, io e altri colleghi presenteremo una proposta di legge perché, così come c'è l'ANAS per la gestione, anche per il dissesto idrogeologico ci vorrebbe un'Authority nazionale che permettesse di sveltire le procedure e di avere un percorso comune nella gestione delle grandi emergenze, che, in realtà, non sono emergenze, ma dati strutturali.
In conclusione, le do atto della sua sollecitudine a rispondermi, ma proprio per quello che sta succedendo a Maratea e in tutti i comuni che hanno subito, in Basilicata, difficoltà, le dico che adesso è il tempo di costruire un sistema, che sia un patto istituzionale, che sia un sistema anche di gestione differente degli elementi del dissesto idrogeologico. Per fare questo ci vuole anche una riforma, perché le procedure sono insopportabili e per sindaci di piccoli comuni queste procedure, che devono arrivare e si devono ramificare in un percorso istituzionale è qualcosa di insopportabile, soprattutto quando parliamo di comuni che non hanno nemmeno uffici tecnici che possono rispondere. Ci vuole poi - e questo lo sa - certezza di risorse. PNRR e FSC non sono un tema di burocrazia di Palazzo Chigi: sono risorse necessarie per fare quello che è indicato anche nella sua missione istituzionale.