29/04/2021
Stefania Pezzopane
3-02349

Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   la pandemia da COVID-19 ha colpito fortemente il settore del wedding; il fatturato del settore, secondo un report di Jfc, è crollato del 92,7 per cento rispetto ai dati dell'anno precedente, con ricadute anche sul turismo;

   stando ad una elaborazione su dati Istat sono 17 mila i matrimoni «saltati» perché previsti tra marzo e aprile 2020 e a oltre 50 mila ammonta il numero di quelli che dovevano essere celebrati tra maggio e giugno 2020;

   prima della pandemia l'industria legata al comparto dei matrimoni aveva registrato 486 milioni di euro di fatturato da oltre 9 mila matrimoni di stranieri in Italia, con un milione e 783 mila presenze sul territorio tra invitati e partecipanti;

   considerando che i mercati Usa e Gran Bretagna – afferma Massimo Feruzzi, amministratore unico di Jfc e direttore dell'Osservatorio italiano destination wedding tourism – rappresentavano in epoca pre-pandemia ben il 39,6 per cento del valore del wedding tourism, dalla rilevazione emerge che i wedding specialists operanti in questi due mercati hanno perso, nel 2020, il 69,7 per cento degli eventi e il 78,9 per cento di fatturato;

   stando sempre al report di Jfc, per il 45,2 per cento degli operatori non ci sarà alcuna ripartenza prima della primavera 2022;

   il mondo del wedding vive di programmi a lungo termine. Dall'inizio dei preparativi alla realizzazione di un matrimonio passano molti mesi, a volte anni. Ciò implica che per molti operatori del settore, anche ripartendo nel 2021, non si riusciranno a vedere i primi guadagni effettivi prima della primavera del 2022. Un tempo troppo lungo che rischia di far morire un settore in sofferenza da ormai un anno;

   nei giorni scorsi, oltre 50 mila operatori economici e oltre mezzo milione di lavoratori del settore – uniti in occasione della manifestazione indetta da «Insieme per il Wedding» – hanno chiesto al Governo indicazioni e tempi certi per la futura ripresa dei matrimoni e degli eventi in Italia, la sospensione delle cartelle esattoriali e dei tributi per il 2020/2021, accesso a finanziamenti a fondo perduto per le aziende e indennità per i lavoratori autonomi –:

   se il Governo non intenda adottare iniziative urgenti a sostegno del settore del wedding individuando misure volte a fornire indicazioni e tempi certi per la ripresa, in sicurezza, dei matrimoni e degli eventi in Italia prevedendo in particolare la sospensione delle cartelle esattoriali e dei tributi per l'anno 2020/2021 e l'accesso a finanziamenti a fondo perduto per le aziende nonché indennità per lavoratori autonomi impegnati nel settore.

Seduta del 22 giugno 2021

Risposta del Vice Ministro dello Sviluppo economico Gilberto Pichetto Fratin, replica di Stefania Pezzopane

GILBERTO PICHETTO FRATIN, Vice Ministro dello Sviluppo economico. Grazie, Presidente, e grazie agli onorevoli interroganti. Si concorda con la considerazione comune effettuata dagli atti in discussione - in realtà in questo caso si tratta di un atto in discussione, essendo stato rinviato il secondo atto, quello dell'onorevole Manzo -, nel ritenere il valore strategico del settore del wedding, il quale coinvolge numerose categorie professionali, tra le quali vi sono, a titolo meramente esemplificativo e non esaustivo, oltre a quelle operanti nella ristorazione (banqueting e catering) e nella sartoria (e dunque il tessile e la moda), i fiorai, i musicisti, i fotografi e molte altre categorie.

Al fine di salvaguardare il settore in parola, preme evidenziare che, in seno al “decreto Riaperture-bis”, il decreto n. 65 del 18 maggio 2021, è stata consentita, a far data dal 15 giugno, quindi da pochi giorni, la possibilità di dar luogo a feste conseguenti alle cerimonie civili o religiose, anche al chiuso, e nel rispetto dei protocolli e delle linee guida appositamente stabilite dalle autorità preposte, al fine di garantire una ripresa in sicurezza del settore.

Tale misura specifica del “decreto Riaperture-bis” si inserisce invero in un generale allentamento delle restrizioni anche in zona gialla e bianca. A tal fine, sono state infatti previste la possibilità di consumare cibi e bevande all'interno dei locali, l'apertura degli esercizi presenti in mercati, centri commerciali, gallerie, parchi commerciali, anche nei giorni festivi e prefestivi, la riapertura al pubblico dei parchi tematici e di divertimento, nonché delle attività dei centri culturali, centri sociali e centri ricreativi, sempre nel rispetto dei rispettivi protocolli e linee guida.

A fronte della situazione descritta dagli onorevoli interroganti, il Governo, oltre ad allentare le misure restrittive sinora in corso, è intervenuto inoltre con misure di sostegno economico per le imprese danneggiate a seguito del lungo protrarsi dell'emergenza sanitaria. In particolare, oltre all'accesso a contributi a fondo perduto, nonché alle indennità per i lavoratori autonomi, anche del settore in parola, si ricorda che l'articolo 26 del “decreto Sostegni”, il n. 41 del 2021, ha altresì istituito, nello stato di previsione del Ministero dell'Economia e delle finanze, un fondo di 220 milioni di euro da destinare al sostegno delle categorie economiche particolarmente colpite dall'emergenza COVID-19, ivi incluse le imprese operanti nel settore dei matrimoni e degli eventi privati. Tale fondo è stato poi ulteriormente incrementato di 120 milioni di euro con il “decreto Sostegni-bis”, il n. 73 del 2021, attualmente in fase di conversione in questo ramo del Parlamento.

In tale direzione, il “decreto Sostegni-bis” prevede inoltre specifiche misure urgenti per il settore tessile e della moda, nonché per le altre attività economiche particolarmente colpite dall'emergenza epidemiologica, grazie alle quali si dispone anche la proroga al 31 dicembre 2021 del periodo di fruizione del credito d'imposta per contenere gli effetti negativi sulle rimanenze finali di magazzino nel settore tessile, della moda e degli accessori e l'innalzamento del relativo limite di spesa a 95 milioni di euro per l'anno 2021 e a 150 milioni di euro per l'anno 2022.

Resta ferma la volontà del Governo e del Ministero che qui rappresento di attivare ulteriori misure a favore del settore tessile e della moda, alcune delle quali sono ricomprese nei progetti che sono stati presentati, che potrebbero essere finanziati con i fondi previsti dal Recovery Fund.

Tra le misure richieste a sostegno del settore del wedding, il Ministero dell'Economia e delle finanze, sentito al riguardo, ha riferito inoltre che, al fine di contrastare gli effetti socio-economici negativi derivanti dal perdurare dell'emergenza epidemiologica, sono state altresì previste ulteriori misure in materia fiscale.

A titolo esemplificativo e non esaustivo, si ricordano: il differimento del periodo di sospensione dei termini di versamento derivanti dalle cartelle di pagamento, nonché dagli avvisi esecutivi previsti dalle leggi relative alle entrate tributarie e non; la rimodulazione del pagamento dei debiti; l'annullamento automatico di tutti i debiti di importo residuo fino a 5 mila euro risultanti dai singoli carichi affidati agli agenti di riscossione dal 2000 al 2010, nonché ricompresi in precedenti definizioni agevolate se relative a persone fisiche o giuridiche che hanno percepito nell'anno d'imposta 2019 ovvero nel periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2019 un reddito imponibile fino a 30 mila euro. In conclusione, dunque, si rappresenta che questo Governo continuerà a porre in essere ogni iniziativa utile a sostenere le imprese italiane, incluse quelle operanti in questi settori particolarmente colpiti dall'emergenza epidemiologica.

 

STEFANIA PEZZOPANE. Grazie, Presidente. Ringrazio il rappresentante del Governo per la sua risposta e sono ovviamente soddisfatta perché il lavoro che è stato fatto è un lavoro serio, sia per le misure previste nel “Riaperture-bis”, dove le restrizioni sono state allentate, sia per quanto stiamo facendo anche in questi giorni, in queste ore, nell'altro decreto, il “Sostegni-bis”, dove ci sono, anche negli emendamenti, appositi interventi per i settori più colpiti. Così come mi auguro che il Governo, tenendo fede alle cose ora ascoltate, cose positive, possa guidare e seguire l'utilizzo positivo di ulteriori misure nel PNRR e seguire con attenzione le materie fiscali e i riferimenti, così come finora abbiamo fatto, perché questo settore effettivamente è stato un settore gravemente colpito.

Il lockdown e le misure di restrizione della socialità hanno ovviamente determinato cambiamenti nell'organizzazione sociale in larga scala, ma certamente il settore dei matrimoni, il cosiddetto settore del wedding, ha subìto un contraccolpo fortissimo. Ci sono dei dati eclatanti: il fatturato, infatti, secondo dei report nazionali e internazionali, è crollato del 92 per cento rispetto all'anno precedente. E questo ha prodotto anche ricadute sul turismo: è noto che in Italia ci sono dei luoghi, dei siti particolarmente belli dal punto di vista paesaggistico o monumentale, che vengono scelti anche come mete preferite per matrimoni da oltre confine, e questo chiaramente produce un effetto positivo anche sul turismo. Stando alle elaborazioni sui dati Istat, sono 17 mila i matrimoni saltati, quelli soprattutto previsti tra marzo e aprile, che è poi il momento in cui ho prodotto l'interrogazione. Era un momento anche particolarmente acceso di dibattito, c'è stata anche una manifestazione: oltre 50 mila operatori economici e mezzo milione di lavoratori del settore si sono uniti simbolicamente in una manifestazione indetta proprio sul tema e chiamata, denominata Insieme per il wedding. In quella occasione ho incontrato gli operatori che chiedevano al Governo delle misure e attenzione; misure che ci sono, ci sono state. Naturalmente, come per altri settori, non si potrà ripagare e ristorare di tutto quanto si è perso; bisognerà, però, con il Piano nazionale di ripresa e resilienza fare in modo di produrre un'accelerazione sulla ripresa proprio delle attività economiche e produttive in maniera tale da produrre un recupero nel tempo di quanto è stato perso.

Oltre alle misure che venivano prima rappresentate e che sono, ovviamente, misure concrete, inserite in decreti, in strumenti normativi, quindi sono cose serie e importanti, quello che mi auguro è che ci sia, magari nel Ministero per le attività produttive, una capacità di seguire le evoluzioni ed accompagnarle doverosamente per una ripresa effettiva.