02/08/2018
Gian Pietro Dal Moro
3-00134

Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   nel mese di agosto 2013 Save spa, società di gestione aeroportuale che gestisce gli scali di Venezia, Treviso e partecipa all'azionariato dell'aeroporto di Charleroi, Belgio, fa pervenire alla presidenza della Catullo spa, un'offerta per entrare nella Catullo. La Catullo spa viene valutata da Save circa 70 milioni di euro come Enterprise Value. Nel settembre 2013, viene convocata una nuova assemblea dei soci per decidere sulla proposta di Save;

   in data 6-10 giugno 2014 alcuni soci pubblici di maggioranza della società aeroportuale come la camera di commercio di Verona, il comune di Verona, la provincia di Verona e la provincia Autonoma di Trento sottoscrivono un accordo di investimento con Save spa;

   con delibera il comune di Villafranca, socio minoritario della società Aeroporto Valerio Catullo di Verona Villafranca spa, cede a mezzo di trattativa privata circa il 2 per cento della partecipazione societaria alla società Save spa;

   per effetto di queste operazioni nel dicembre 2014 la Save risulta detenere il 40,3 per cento delle quote della società aeroporto Valerio Catullo di Verona, quota che consente a Save di nominare l'amministratore delegato e di avere 4 consiglieri di amministrazione su 9;

   a distanza di 4 anni dall'effettivo ingresso di Save non risulta effettuato alcuno degli importanti investimenti previsti dal piano industriale del 2013 e neppure la presentazione di altro piano per il rilancio dello scalo aeroportuale;

   l'Osservatorio nazionale delle liberalizzazioni nelle infrastrutture trasporti (Onlit) ha presentato un esposto ad Anac, all'Autorità garante competente nazionale, nonché in sede europea;

   in data 10 luglio 2017 l'Autorità garante della concorrenza e del mercato presieduta dal dottor Pitruzzella ha pubblicato un parere in merito all'acquisizione da parte di Save in assenza di procedure di evidenza pubblica;

   il parere afferma che il decreto ministeriale 521/97 dispone che la scelta di socio privato di maggioranza di tali società di capitali debba avvenire secondo procedure di evidenza pubblica con un confronto concorrenziale che tenga conto delle capacità tecniche e finanziarie dei soggetti interessati. Inoltre riferisce che la normativa sancisce che nella dismissione di partecipazioni di società pubbliche è d'obbligo rispettare i principi di pubblicità trasparenza e non discriminazione. E la stessa normativa sul codice degli appalti evidenzia la necessità di procedure di evidenza pubblica per casi come quello in questione;

   in data 1° marzo 2018, l'Anac con delibera n. 189 si esprime sull'esposto presentato dalla Onlit precisando che l'operazione d'ingresso della Save nella compagine societaria della Catullo sia «non conforme alle previsioni del codice dei contratti e del diritto comunitario la cessione delle quote di proprietà del Comune di Verona Villafranca nel capitale sociale della società Catullo SpA» ed invia gli atti alla procura di Verona e Corte dei conti;

   in aprile 2018, a seguito dell'invio del fascicolo dall'Anac, la procura di Verona apre un'indagine nell'ambito dell'ingresso della Save nella compagine societaria della Catullo –:

   quali decisioni urgenti il Ministro intenda assumere, per quanto di competenza, in merito a quanto esposto in premessa anche alla luce delle decisioni assunte da Anac e da Agcm in riferimento alla mancata gara ad evidenza pubblica;

   se sia a conoscenza del fatto che l'accordo di investimento sottoscritto tra i soci pubblici della società Aeroporto Valerio Catullo di Verona Villafranca spa e se la società Save prevedesse un piano industriale e se tale piano sia stato approvato o ritenuto idoneo da Enac e fosse vincolante per Save.