Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere – premesso che:
in data 26 dicembre 2018, alle ore 3,19, il territorio dei Comuni di Aci Bonaccorsi, di Aci Catena, di Aci Sant'Antonio, di Acireale, di Milo, di Santa Venerina, di Trecastagni, di Viagrande e di Zafferana Etnea, in Provincia di Catania, è stato colpito da un sisma che ha provocato una vittima, diversi feriti, l'evacuazione di numerosi nuclei familiari dalle loro abitazioni, nonché gravi danneggiamenti alle infrastrutture e agli edifici pubblici e privati;
con la delibera del Consiglio dei ministri del 28 dicembre 2018, è stato dichiarato lo stato di emergenza e lo stanziamento di 10 milioni di euro per l'attuazione dei primi interventi. Con successiva delibera del Consiglio dei ministri 11 giugno 2019 è stato disposto un ulteriore stanziamento di 37 milioni di euro. Lo stato di emergenza è stato da ultimo prorogato fino al 31 dicembre 2022 (articolo 1, comma 462, legge di bilancio per il 2022, legge n. 234 del 2021);
per lo svolgimento delle funzioni di ricostruzione e di assistenza, e la relativa gestione straordinaria, è stato nominato Commissario straordinario il dottor Scalia (decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 5 agosto 2019). A tal fine, è stato dotato di una propria struttura commissariale (con 10 unità) (articolo 8 del decreto-legge n. 32 del 2019), la cui dotazione è stata poi incrementata di 5 unità (da 10 a 15) articolo 9-vicies bis del decreto-legge n. 123 del 2019);
la nomina del Commissario straordinario e la relativa gestione straordinaria sono state prorogate fino al 31 dicembre 2022 (articolo 1, comma 463, legge di bilancio per il 2022, legge n. 234 del 2021);
al Commissario straordinario per il sisma di Catania è stata intitolata una contabilità speciale in cui confluiscono le risorse previste dall'apposito Fondo per la ricostruzione che prevede una dotazione pari a 236,7 milioni di euro (articolo 8 del decreto-legge n. 32 del 2019);
a favore dei comuni della città metropolitana di Catania è consentita altresì l'assunzione fino a 40 unità complessive di personale con professionalità di tipo tecnico o amministrativo contabile, per 7 ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021, nel limite di spesa di 0,83 milioni di euro per il 2019 e 1,66 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021 a valere sulle risorse disponibili nella contabilità speciale intestata al Commissario straordinario (articolo 14-bis del decreto-legge n. 32 del 2019, modificato dell'articolo 9-vicies bis del decreto-legge n. 123 del 2019). Tali assunzioni sono state prorogate fino al 31 dicembre 2022 (articolo 1, comma 463, legge di bilancio per il 2022. legge n. 234 del 2021);
il Commissario straordinario è tenuto ad assicurare una ricostruzione unitaria e omogenea nei territori colpiti dagli eventi, attraverso specifici piani di riparazione e di ricostruzione degli immobili privati e pubblici;
si rammenta che nel corso della scorsa legislatura sono state adottate norme di semplificazione per accelerare gli interventi per la ricostruzione, in caso di presenza di lievi difformità edilizie negli immobili danneggiati (articolo 20-bis, decreto-legge n. 152 del 2021), estesa anche per specifici edifici danneggiati presenti nei comuni fuori cratere (articolo 31-bis del decreto-legge n. 115 del 2022);
risulta tuttavia all'interrogante il persistere di gravi e inaccettabili ritardi legati alla gestione del processo di ricostruzione e riparazione da parte della struttura commissariale –:
quante siano le istanze presentate per la concessione del contributo per la riparazione/ricostruzione degli immobili danneggiati dal sisma e quante quelle relative alla concessione del contributo di autonoma sistemazione;
quante siano le istanze evase rispetto al totale di quelle presentate;
quali siano le cause dei ritardi del processo di ricostruzione e se ritenga opportuno modificare i poteri e le attribuzioni della struttura commissariale o sostituire il commissario straordinario.
Seduta del 24 ottobre 2023
Risponde il Ministro per la Protezione civile e le politiche del mare, replica Anthony Emanuele Barbagallo
NELLO MUSUMECI, Ministro per la Protezione civile e le politiche del mare. La ringrazio, signor Presidente. In relazione ai territori dei comuni della città metropolitana di Catania colpiti dagli eventi sismici del 26 dicembre 2018, siamo nelle condizioni di poter dire che nel corso della gestione commissariale sono stati finanziati ed erogati i contributi richiesti per danni a beni mobili di privati, per traslochi e depositi, per danni alle scorte e agli impianti delle imprese. Al tempo stesso, sono stati erogati i contributi per il rilancio economico delle imprese e quelli ai comuni per il mancato introito dalla Tari. Non spettava, invece, al Commissario per la ricostruzione la determinazione e la erogazione dei contributi di autonoma sistemazione per i quali, nel gennaio di quest'anno, il Dipartimento della protezione civile ha previsto un importo complessivo di 19.302.132 euro. Per la ricostruzione pubblica e degli edifici ecclesiastici è stato disposto il finanziamento – e, in taluni casi, sono state erogate le somme - per la ricostruzione del 100 per cento degli edifici e delle opere danneggiate dal sisma. Due opere sono state già completate; le altre sono in fase di gara o di progettazione esecutiva.
Per quanto attiene alla ricostruzione privata, è stata evasa la totalità delle istanze di delocalizzazione presentate nei termini: 51 per 107 unità immobiliari. Sono pendenti 3 istanze presentate a seguito dell'approfondimento dello studio di suscettibilità, in prossimità della faglia che attraversa quel territorio. Le istanze di ricostruzione dei muri di contenimento a secco sono state evase per circa il 50 per cento; il numero di istanze di ricostruzione complessivamente presentate è pari a 1.225. Al 30 settembre 2023, in particolare, risultavano evase tutte le istanze di contributo per danni di lieve entità - circa 700 riguardanti la prima casa -, mediante l'utilizzo dei fondi del Commissario delegato per l'emergenza e con l'impiego del personale comunale a tempo determinato, finanziato dal Commissario per la ricostruzione, il 64 per cento delle istanze di contributo riferite alla prima casa e agli insediamenti produttivi e la totalità delle istanze tempestive di delocalizzazione. Gran parte delle istanze non evase riguarda immobili che hanno in corso una procedura di sanatoria; le rimanenti pratiche, quasi tutte presentate nel corso dell'ultimo anno, sono in fase istruttoria.
Fermo quanto rappresentato, si deve riconoscere che l'emergenza sanitaria da COVID-19, la sospensione dei concorsi per l'assunzione del personale nei comuni, disposta ex lege a seguito della detta emergenza, l'elevato turnover del personale che ha lasciato l'impiego a tempo determinato presso i comuni per quello a tempo indeterminato presso lo Stato o altri enti, e il vertiginoso aumento dei prezzi delle materie prime, anche in conseguenza del conflitto in Ucraina, hanno impedito una ricostruzione maggiormente celere. Nell'area etnea si è anche verificata la difficoltà dei privati nel conferire incarichi di progettazione e direzione dei lavori o nel reperire imprese disponibili ad eseguire i lavori, preferendo gli operatori economici assumere incarichi relativi al sisma bonus risultati più remunerativi rispetto a quelli previsti per la ricostruzione post-sisma etnea.
Alla luce di quanto ho precisato, non si registrano ritardi imputabili a condotte inerti o non diligenti del Commissario straordinario. Non sussistevano e non sussistono motivi per modificare i poteri e le attribuzioni commissariali o per procedere alla sostituzione del Commissario, verso il quale, tuttavia, questo Governo ha esercitato la necessaria raccomandazione per accelerare ogni procedura legata alle sue competenze e alla sua attività.
ANTHONY EMANUELE BARBAGALLO, Signor Ministro, la ringrazio per il dettagliato riscontro. I dati che ci comunica oggi confermano però quello che pensiamo da tempo, e cioè l'evidente inadeguatezza della gestione commissariale. La percentuale delle pratiche evase rispetto a quelle presentate è un dato che nasconde la polvere sotto il tappeto e che mistifica il reale problema. Per non correre il rischio di guardare il dito e non la luna bisogna fare riferimento, invece, al numero di istanze presentate dai cittadini a fronte delle ordinanze di inagibilità. Infatti, per oltre 3.000 ordinanze di inagibilità causate dal sisma, le domande presentate - come testé è stato da lei affermato - sono 1.225, poco più del 35 per cento. Quindi, soltanto un cittadino su tre si è avvalso della possibilità di attivare la procedura di ricostruzione. Un altro dato che fa riflettere è che sono state esitate solo la metà tra le istanze nella categoria più diffusa, quella relativa alla ricostruzione e riparazione di immobili.
I suddetti dati non ammettono diverse interpretazioni, se non quella del sonoro fallimento. A distanza di quasi 5 anni dal sisma che ha messo in ginocchio Fleri e i comuni di Zafferana e Santa Venerina, Aci Sant'Antonio e Acireale e per porzioni meno significative Aci Catena, Trecastagni, Viagrande, Milo e Aci Bonaccorsi, il bilancio è magrissimo. Nel corso di questi anni il PD, anche per mezzo dei sindaci direttamente coinvolti, ha chiesto misure opportune, a partire da strumenti normativi chiari ed efficaci. Infatti, la legislazione vigente è inadeguata per affrontare la ricostruzione. In proposito, a gran voce, anche con specifici emendamenti, abbiamo chiesto l'equiparazione della normativa del sisma di Santo Stefano a quella di altri terremoti, anche per quanto concerne gli edifici senza la certificazione di idoneità statica. Chiediamo, in sostanza, signor Ministro, il recepimento della stessa legislazione utilizzata per il terremoto del 24 agosto 2016 che ha colpito i territori delle Marche, dell'Abruzzo, del Lazio e dell'Umbria. Parità di trattamento con quanto accaduto in altre regioni, con l'applicazione della medesima normativa in presenza di fatti, come il terremoto, uguali.
Fino ad ora, i tentativi di equiparazione sono falliti. Ci faremo carico di un'ulteriore proposta nella prossima manovra, sperando che possa trovare il sostegno, innanzitutto, del Governo ma anche di altre forze parlamentari.
Inoltre, a pesare sui ritardi della ricostruzione ci sono le ordinanze cervellotiche, a nostro giudizio, del Commissario, ben 79, accompagnate da 27 circolari e 92 comunicati, con evidenti e inutili appesantimenti burocratici che hanno scoraggiato cittadini, professionisti e imprese dal realizzare i lavori. Un altro aspetto negativo è che incomprensibilmente le risorse disponibili non sono mai state utilizzate per infrastrutture stradali danneggiatissime dal sisma.
Infine, sul sito Internet della struttura commissariale è pubblicato il decreto n. 669 del 21 aprile 2023. È probabilmente il contributo per casa singola più alto dell'intera gestione commissariale, per l'ammontare di quasi un milione di euro. Il beneficiario è Salvatore Scalia.
Signor Ministro, ci conosciamo da tanti anni e spesso l'abbiamo pensata diversamente ma so bene quando lei tenga alla rettitudine dei procedimenti amministrativi, specialmente di quelli che ricadono sotto il suo diretto controllo. La prego, quindi, di verificare se quel Salvatore Scalia è lo stesso Commissario straordinario che ha dichiarato di non trovarsi in condizione di conflitto di interessi, neppure potenziale. La preghiamo anche di verificare se la redazione dell'ordinanza, con i dettagli dei criteri di elargizione dei contributi, visto che l'ha firmata il Commissario stesso, non evochi un conflitto di interessi potenziale e, infine, se vi è stata corrispondenza tra l'istanza di contributo e la relativa erogazione, perché a noi risulta che vi siano stati cospicui abbattimenti.
In sostanza, concludendo, signor Presidente, chi ha controllato il controllore? A controllare il controllore mica sarà stata una persona di sua fiducia, un suo vice, nominato ad hoc? Insomma, è una situazione imbarazzante che non fa onore alle popolazioni colpite che meritano rispetto ma anche soluzioni, a partire da tempi certi per la ricostruzione, per un territorio, il nostro, quello delle genti dell'Etna, che è stato più volte colpito e si è sempre rialzato. Stavolta, però, speriamo che si rialzi con il concreto aiuto delle istituzioni.