Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:
dal 2001 è attivo un programma di tirocini per studenti universitari presso uffici all'estero del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, gestito dalla Fondazione CRUI (Conferenza dei rettori delle università italiane), della durata media di 4 mesi;
dal 2015, l'offerta dei tirocini diventa esclusivamente curriculare e prevede un rimborso spese forfettario di almeno 300 euro mensili, pagati dall'università di appartenenza del tirocinante, oneri coperti dal Ministero dell'università e della ricerca tramite i fondi di finanziamento ordinari, o del contributo alle università non statali, o del fondo sostegno dei giovani e la mobilità degli studenti;
tale rimborso diviene fondamentale per permettere a tutti di partecipare al tirocinio, indipendentemente dalla famiglia d'origine;
un rimborso di 300 euro mensili è difficilmente sufficiente a coprire anche solo un terzo delle spese necessarie (vitto, alloggio, trasporti, assicurazione);
alcune università sono in grado di aumentare il rimborso spese con ulteriori fondi propri, tuttavia questo rischia di causare ulteriori diseguaglianze, favorendo studenti provenienti da università più facoltose;
è stato segnalato interesse che ci sia la possibilità di effettuare il tirocinio in formato extra-curriculare, per permettere anche a chi ha concluso il percorso di studi di avvalersi di questa esperienza;
la legge impone che tirocini extra-curriculari prevedano un rimborso spese mensile di almeno 300 euro, secondo la legge regionale della regione in cui avviene il tirocinio, con un massimo di 800 euro mensili per la regione Lazio –:
quale sia la valutazione complessiva del programma, quante domande vengano ricevute annualmente, quanti candidati che ricevono un'offerta di tirocinio rinuncino e se queste rinunce siano dovute all'impossibilità economica di sostenere le spese del tirocinio.