16/11/2023
Piero De Luca
Amendola, Ubaldo Pagano, Provenzano
3-00807

Al Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR. — Per sapere – premesso che:

   le incertezze operative, le modifiche in corso d'opera e i cambiamenti alla governance del PNRR apportati dal Governo nell'ultimo anno hanno comportato consistenti ritardi, tanto che il pagamento della terza rata, relativa al secondo semestre 2022, è avvenuto soltanto il 9 ottobre 2023;

   il 30 giugno 2023 è scaduto anche il quarto semestre di attuazione del PNRR – da cui dipende l'assegnazione della quarta rata pari ad oggi a 16,5 miliardi di euro – senza raggiungere gli obiettivi previsti;

   a luglio il Governo ha dapprima formalizzato la richiesta di modificare 10 dei 27 obiettivi di tale semestre e di aggiungere quello relativo ai nuovi alloggi per studenti (non raggiunto nel semestre precedente), e successivamente ha presentato alla Commissione europea una proposta di revisione complessiva del PNRR italiano che prevede, oltre alle modifiche per la quarta rata e a 9 definanziamenti, la modifica di ben 144 tra riforme e investimenti, nonché l'inserimento del capitolo dedicato al piano «REPowerEU»;

   a seguito dell'approvazione delle modifiche relative alla quarta rata da parte del Consiglio UE, è stata inoltrata la relativa richiesta di pagamento, che tuttavia avverrà a conclusione della verifica sul conseguimento dei corrispondenti traguardi e obiettivi;

   è ancora in corso l'interlocuzione con la Commissione europea sulla proposta di revisione del piano, che peraltro comporta tagli per circa 16 miliardi, di cui oltre 13 a danno degli interventi affidati ai comuni, in particolare quelli per la riduzione del rischio idrogeologico e alluvionale, la riqualificazione, l'efficienza energetica e la rigenerazione urbana, soprattutto nel Mezzogiorno. In relazione a questi interventi, secondo i dati disponibili, risultano già attivati oltre 46 mila progetti, per una spesa sostenuta di oltre 2,3 miliardi;

   il prossimo 31 dicembre 2023 scadrà anche il quinto semestre, che al momento prevede il conseguimento di 69 obiettivi di cui, a metà ottobre, sono stati conseguiti soltanto 10, come riporta la Corte dei conti nella relazione al Parlamento sullo stato di attuazione del PNRR nel primo semestre 2023, recentemente pubblicata;

   la maggioranza degli obiettivi del secondo semestre 2023 è comunque oggetto della proposta di revisione, che ne modifica ben 42, riducendo tra differimenti ed eliminazioni il numero complessivo da 69 a 51;

   come rilevato dalla stessa Corte dei conti occorre urgentemente rimuovere fattori di incertezza, sia per le iniziative che a seguito della revisione resteranno nell'ambito del PNRR, sia per quelle che ne saranno espunte, al fine di consentire a soggetti responsabili e attuatori gli opportuni, adattamenti;

   ritardi si registrano anche sul fronte del completamento dell'attuazione normativa del PNRR: dei 221 decreti attuativi richiesti dalle norme, secondo i dati disponibili, ne risulterebbero ancora mancanti 54, in alcuni casi bloccando l'erogazione di risorse –:

   in relazione alla quarta rata del PNRR, a che punto sia la verifica da parte della Commissione europea e quando si preveda concretamente il pagamento, anche in considerazione dei ristretti spazi di manovra che lo stesso Governo ha dichiarato per il 2024 e dell'approssimarsi del ripristino dei vincoli posti dal Patto di stabilità e crescita;

   quale sia lo stato di attuazione delle misure PNRR relative alla scadenza del 31 dicembre 2023, e quali iniziative il Governo stia portando avanti per assicurare la corresponsione della quinta rata, auspicabilmente senza i ritardi che hanno caratterizzato le precedenti;

   come procedano i negoziati sulla proposta di revisione del PNRR italiano e quando se ne preveda la conclusione, in modo da fornire certezze in merito agli obiettivi da raggiungere, anche ai fini delle prossime scadenze, e in particolare nei confronti dei comuni per i progetti finanziati dal PNRR, molti dei quali già avviati.