Al Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. — Per sapere – premesso che:
la pesca nazionale ed in particolare il comparto siciliano versa in una condizione di rilevante crisi, in particolare, le misure per la pesca e l'acquacoltura presentate dalla Commissione europea il 21 febbraio 2023 prevedono un piano d'azione per la protezione e il ripristino degli ecosistemi marini che impone un progressivo divieto della pesca a strascico nei mari italiani;
il piano d'azione, come richiamato in precedenza, se però non adeguatamente supportato con ulteriori misure di sostegno rischia di indebolire ancor di più il settore pesca e di danneggiare fortemente le marinerie italiane, già pesantemente colpite dall'attuale crisi economica e di favorire l'importazione di pesce da Paesi stranieri, del bacino del Mediterraneo, che risultano non sottoposti a tali limiti;
se si dovesse perseverare in questa dinamica come denunciato anche dalle organizzazioni di categoria del settore si rischia perdita di circa 20.000 posti di lavoro e la riduzione della produzione ittica di almeno il 25 per cento –:
quali iniziative il Governo intenda assumere in sede comunitaria al fine di tutelare adeguatamente le marinerie siciliane e l'economia ittica del nostro Paese per attutire gli impatti del piano d'azione riportato in premessa implementando le misure compensative e ponendo in essere misure che prevedano chiusure alla pesca di tratti di mare e l'individuazione di aree specifiche in grado di dare continuità alle attività delle marinerie siciliane.