Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
nel corso dei giorni 20 e 21 luglio 2018 si sono verificati gravi scontri a Chiomonte nell'ambito dell'annuale meeting «No Tav»;
circa 150 manifestanti impegnati nel tradizionale campeggio di Venaus per protestare contro l'alta velocità Torino-Lione dopo l’«apericena» simbolico contro l'opera in programma davanti alla centrale elettrica, hanno acceso un falò di fronte al varco numero 1 del cantiere, proseguendo poi con lancio di razzi, petardi e fuochi d'artificio contro le forze dell'ordine che presidiavano il sito;
gli agenti hanno risposto con i lacrimogeni; poi, un forte acquazzone ha costretto i manifestanti a lasciare l'area;
stesso scenario si è presentato nella serata del 21 luglio 2018 quando i manifestanti No Tav si sono avvicinati al cantiere percorrendo il sentiero da Giaglione e, una volta superati gli sbarramenti jersey, hanno nuovamente lanciato petardi, fuochi artificiali, oggetti contundenti e pietre contro le forze dell'ordine che, per allontanare i manifestanti, hanno risposto con i lacrimogeni;
la polizia ha già provveduto a individuare alcuni responsabili dei raid, circa 25 a quanto si apprende dagli organi di stampa, e che verranno denunciati all'autorità giudiziaria;
i controlli della digos hanno coinvolto decine di persone, a bordo di svariate automobili, molte delle quali appartenenti all'area del centro sociale Askatasuna di Torino. Molti attivisti provengono da Modena, Pisa, Bologna e anche Catania;
si tratta di azioni gravi che destano preoccupazione in tutto il comprensorio;
c'è preoccupazione anche in vista della terza edizione del festival Alta felicità, in programma a Venaus dal 26 al 29 luglio 2018, un appuntamento al quale si daranno appuntamento i gruppi più oltranzisti anti-Tav;
l'indeterminatezza del Governo in merito al futuro dell'opera alimenta questo clima di tensione esponendo i lavoratori dei cantieri e le forze dell'ordine agli atti di violenza delle frange più estreme dei movimenti No Tav –:
quali iniziative intenda assumere il Governo al fine di proteggere adeguatamente i cantieri e i lavoratori impegnati nella realizzazione dell'alta velocità Torino-Lione e quali iniziative intenda assumere in vista dei nuovi annunciati appuntamenti da parte dei movimenti «No Tav» per rafforzare le misure di sicurezza e scongiurare il ripetersi degli scontri già registrati nel corso dei giorni 20 e 21 luglio 2018.