Al Ministro delle imprese e del made in Italy, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
la Holostem terapie avanzate, nata grazie al prezioso connubio tra l'Università degli studi di Modena e Reggio Emilia e le capacità industriali di Chiesi Farmaceutici, è la prima azienda biotecnologica interamente dedicata allo sviluppo, alla produzione, alla registrazione e alla distribuzione di prodotti per terapie avanzate (ATMPs) basati su colture di cellule staminali epiteliali per terapia cellulare e genica;
vanto della ricerca italiana nel campo della medicina rigenerativa e della terapia genica, Holostem sta per chiudere definitivamente e disperdere il patrimonio rappresentato oggi dai suoi 43 ricercatori e tecnici rimasti a tenere accesa la speranza per le migliaia di «bambini farfalla» nel mondo (si calcola 800 solo in Italia) o in attesa di ricostruzione della cornea a seguito di ustione (decine ogni anno in Italia) attraverso la terapia genica, che possono già usufruire di un farmaco, Holoclar, autorizzato in ambito europeo, che si produce a Modena;
a seguito della messa in liquidazione, deliberata dall'assemblea dei soci della Holostem terapie avanzate, la fondazione Enea Tech e Biomedical ha recentemente sottoposto al Ministero delle imprese e del made in Italy un progetto volto all'acquisizione della stessa;
Holostem sembra essere l'investimento perfetto per la fondazione Enea Tech e Biomedical, creata dal Governo nel 2020 per «sostenere la sperimentazione pre-clinica e clinica». La fondazione ha a disposizione 500 milioni di euro per «partecipare, concorrere e investire anche in start-up e PMI ad alto potenziale innovativo e spin-off universitari e di centri di ricerca e sviluppo per offrire soluzioni tecnologicamente avanzate, processi o prodotti innovativi, ovvero per rafforzare le attività di ricerca, consulenza e formazione»;
con queste premesse Holostem ed Enea Tech hanno avviato una trattativa interrotta dall'opposizione del Ministero delle imprese e del made in Italy. Il Ministero sostiene che questo investimento possa essere considerato un aiuto di Stato, una forma di concorrenza sleale vietata dalle direttive europee;
secondo gli interroganti, in questo preciso caso, non esiste concorrenza perché Holostem è l'unica azienda in Europa che fa ricerca su questa terapia. I regolamenti europei, inoltre, prevedono che l'aiuto di Stato possa essere concesso quando rappresenta uno strumento per correggere i cosiddetti fallimenti del mercato, cioè quando lo Stato interviene per garantire la produzione di un bene necessario. La fondazione Enea Tech ha infatti presentato un ricorso argomentato alla mancata autorizzazione del Ministero, anche perché da quando è stata creata non è riuscita a spendere nemmeno un euro dei 500 milioni messi a disposizione dal Governo;
il 30 novembre 2023 è l'ultimo giorno disponibile per ottenere l'autorizzazione del Ministero: senza una prospettiva economica, dal 1° dicembre 2023 la Holostem sarà liquidata e per i ricercatori inizierà la procedura di licenziamento;
la scorsa settimana davanti alla sede del centro di medicina rigenerativa «Stefano Ferrari», che ospita Holostem, si sono riuniti in tanti, malati, famigliari, ricercatori, rappresentanti, per portare la loro testimonianza. Le associazioni che assistono i pazienti affetti da epidermolisi bollosa hanno organizzato una raccolta firme per sostenere la causa di Holostem;
la chiusura di Holostem sarebbe un fatto devastante per i pazienti poiché non avrebbero altra possibilità di cura e rappresenterebbe una sconfitta per il mondo della ricerca e per quanto è stato investito in Holostem –:
quali urgenti iniziative di competenza si intendano adottare per scongiurare la perdita di un patrimonio scientifico e di cura come quello rappresentato da Holostem.