Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:
nella serata del 19 dicembre 2023 un detenuto di 49 anni è stato ucciso all'interno del carcere «Mammagialla» di Viterbo dal suo compagno di cella;
il delitto è avvenuto a distanza di pochi giorni dalle denunce del sindacato di polizia penitenziaria Uspp. Infatti il 13 dicembre 2023 il segretario generale dell'Ussp, Daniele Nicastrini, aveva denunciato le gravi problematiche di sicurezza nel carcere «Mammagialla» e il numero esiguo di personale, soprattutto nei turni serali e notturni;
il 23 settembre 2023 era stato il Garante dei detenuti del Lazio, Stefano Anastasia, a denunciare pubblicamente le condizioni di detenzione all'interno del carcere di Viterbo. Il garante ha definito «preoccupante il tasso di affollamento sulla capienza regolamentare che ha superato il 141 per cento. A fronte di 440 posti previsti, sono presenti 623 detenuti. La percentuale sale al 154 per cento se si considerano i posti effettivamente disponibili, che sono 405»;
con la morte nel carcere di Viterbo sono saliti a 152 i decessi negli istituti penitenziari italiani nel 2023, di cui 67 per suicidio e 86 per altre cause (in molti casi ancora da accertare), come da dati forniti dal sindacato Spp;
i penitenziari italiani registrano una situazione di sovraffollamento che ha comportato diverse condanne per il nostro Paese da parte della Corte Edu di Strasburgo. Infatti, su 51.261 posti regolamentari, di cui 47.418 effettivi, i detenuti sono 56.605, con una percentuale di sovraffollamento del 110 per cento, numeri allarmanti e che fanno dell'Italia uno dei Paesi con gli istituti penitenziari più affollati dell'Unione europea –:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti e quali iniziative intenda intraprendere affinché siano garantite ai detenuti della casa di reclusione di Viterbo «Mammagialla» condizioni di detenzione adeguate alla capienza del penitenziario;
se il Governo intenda affrontare con urgenza le gravi condizioni di sovraffollamento delle carceri italiane al fine di arginarne le tragiche conseguenze, come, ad avviso degli interroganti, nel caso del carcere di Viterbo;
quali urgenti iniziative intenda promuovere per far fronte sia alla carenza di personale di polizia penitenziaria sia alle carenze del personale educativo e trattamentale presso il carcere di Viterbo «Mammagialla», affinché non si ripetano episodi come quello narrato in premessa.