12/12/2017
Matteo Orfini
3-03425

 

Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

il 10 agosto 2017 è avvenuto lo sgombero dell'edificio sito in via Quintavalle 68, a Roma, occupato da oltre 60 famiglie;

tale sgombero è avvenuto con un imponente impegno delle forze dell'ordine, senza che per le famiglie fosse stato predisposto alcun piano di accoglienza;

66 nuclei familiari di cui 30 minori (alcuni in tenerissima età), si sono rifugiati nel porticato della chiesa di SS. Apostoli di Roma, dove vivono ancora in condizioni di estremo disagio, che vanno aggravandosi con l'avanzare del freddo;

ad oggi, sembra che le uniche proposte avanzate dall'amministrazione comunale siano soluzioni temporanee che prevedono la separazione dei nuclei familiari e per questo sono state rifiutate;

la deliberazione della regione Lazio n. 18 del 15 gennaio 2014 «Piano straordinario per l'emergenza abitativa nel Lazio e attuazione del Programma per l'emergenza abitativa per Roma Capitale» e successive deliberazioni attuative, (tra le quali, in particolare la deliberazione regionale n. 110 del 15 marzo 2016) individuano tra le categorie degli aventi diritto ad un alloggio popolare anche gli abitanti di «immobili pubblici e privati impropriamente adibiti ad abitazioni»;

le famiglie che vivevano nello stabile di via Quintavalle rientrano tra gli aventi diritto ad un alloggio popolare;

tali delibere regionali prevedono, inoltre, un finanziamento di 40 milioni per l'anno 2017 da destinare all'emergenza abitativa della città di Roma;

tali fondi risultano al momento inutilizzabili per la mancata firma delle prevista convenzione da parte dell'amministrazione di Roma Capitale;

per la Caritas di Roma sono 30.000 le famiglie in emergenza abitativa a Roma;

nel decreto-legge del 20 febbraio 2017, n. 14, l'articolo 11 stabilisce che nella determinazione delle modalità esecutive di sgombero da parte del prefetto, vada garantita anche la «tutela dei nuclei familiari in situazione di disagio economico e sociale» e che i livelli assistenziali «devono essere in ogni caso garantiti agli aventi diritto dalle regioni e dagli enti locali»;

con direttiva del 18 luglio 2017 n. 11001/123/111(3) il Ministero dell'interno ha chiarito che il comma 2 dell'articolo 11 del decreto-legge n. 14 del 2017 prevede che le direttive del prefetto «devono stilare i criteri di priorità degli interventi di supporto all'attuazione dei cennati provvedimenti giudiziari, sulla base di una “scala” che — insieme alla tutela delle famiglie in situazione di disagio economico e sociale — deve contemperare una pluralità di interventi»;

con successiva circolare del Ministero dell'Interno n. 11001/123/111(1) del 1o settembre 2017 si ribadisce, che secondo quanto previsto dal suddetto decreto-legge n. 14 del 2017 «[...] La tutela dei nuclei familiari in situazioni di disagio economico e sociale è assurta, con la legge di conversione del decreto, a condizione prioritaria per la definizione delle modalità di esecuzione delle operazioni di sgombero»;

l'unico provvedimento della giunta comunale è il bando previsto dalla determinazione dirigenziale del 23 ottobre 2017 avente per oggetto l'indizione di una procedura negoziata per il reperimento di strutture di accoglienza temporanea, articolata in moduli abitativi, anche prefabbricati, per ospitare nuclei familiari in condizioni di vulnerabilità sociale, per un numero massimo di 100 persone nel periodo dal 1° dicembre 2017 al 30 novembre 2018;

tale bando non può rappresentare per l'interrogante in alcun modo una risposta a quanto previsto dal Ministero dell'interno né una soluzione, neppure temporanea, alla questione dell'emergenza abitativa –:

se non ritenga per quanto di competenza, fornire con urgenza elementi relativi agli interventi fattivamente messi in atto per affrontare la situazione delle famiglie che si trovano nel porticato della chiesa di SS. Apostoli, con soluzioni dignitose e non temporanee che garantiscano l'unità dei nuclei familiari;

se non ritenga opportuno fornire ogni elemento in possesso del Governo sulla disponibilità e sull'utilizzo dei fondi per l'emergenza abitativa nel comune di Roma.