13/03/2023
Ilenia Malavasi
3-00238

Al Ministro per le disabilità. — Per sapere – premesso che:

   la legge 22 dicembre 2021, n. 227, ha delegato il Governo ad adottare uno o più decreti legislativi per la revisione e il riordino delle norme vigenti in materia di disabilità, in conformità alle disposizioni della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, alla Strategia per i diritti delle persone con disabilità 2021-2030 e alla risoluzione del Parlamento europeo del 7 ottobre 2021 sulla protezione delle persone con disabilità;

   la legge citata è stata approvata in attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza e, in particolare, della missione n. 5 «Inclusione e coesione», componente 2, riforma 1.1, recante «legge quadro per le disabilità»;

   coerentemente con le indicazioni del Piano nazionale di ripresa e resilienza, gli ambiti di intervento della riforma, elencati dall'articolo 1, comma 5, della legge delega, riguardano, in particolare e tra l'altro: la definizione della condizione di disabilità, la revisione dei suoi processi valutativi di base, la valutazione multidimensionale, la realizzazione del progetto di vita individuale, personalizzato e partecipato, l'informatizzazione dei processi, la riqualificazione dei servizi pubblici in materia di inclusione e accessibilità, nonché l'istituzione di un Garante nazionale della disabilità;

   le disposizioni della legge delega traducono finalmente in principi e criteri direttivi le istanze avanzate, da molti anni a questa parte, dalle persone con disabilità, dalle rispettive famiglie e dalle associazioni più rappresentative del mondo della disabilità, che hanno sottolineato il ruolo strategico di questa riforma per lo sviluppo di una società effettivamente inclusiva che rappresenta un obiettivo imprescindibile per la ripresa e la crescita del Paese;

   in data 16 novembre 2022, la Ministra per le disabilità, rispondendo all'interrogazione 3-00018 recante «elementi in merito all'attuazione della legge n. 227 del 2021», ha dichiarato: «Dopo pochi giorni dal mio insediamento ho voluto incontrare le due commissioni, redigente e istituzionale, così importanti per il percorso e per i lavori, che individuano i modi più idonei per accelerare l'iter procedimentale di approvazione dei decreti legislativi. Al riguardo, posso dire che alcuni decreti sono già in fase avanzata di definizione e presto penso li potremo trasmettere per i percorsi e i pareri predefiniti»;

   i decreti legislativi che verranno adottati produrranno importanti riforme che sono attese ormai da tanti anni: semplificazione e riunificazione dei processi di accertamento della disabilità, realizzazione della valutazione multidimensionale rispetto al progetto di vita individuale e a quello relativo alla partecipazione della vita delle persone con disabilità –:

   quali aggiornamenti intenda fornire in merito all'attuazione della legge 22 dicembre 2021, n. 227 anche in ragione delle dichiarazioni rese alla Camera dei deputati nella seduta del 16 novembre 2022.

Seduta del 14 marzo 2023

Risposta del Ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli, replica di Ilenia Malavasi

Alessandra Locatelli, Ministra per le Disabilità. Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti, grazie anche all'onorevole interrogante. L'atto di sindacato ispettivo si ricollega all'interrogazione a risposta immediata presentata dagli onorevoli Molinari, Panizzut ed altri nella seduta del 16 novembre del 2022, con la quale si chiedevano aggiornamenti in merito allo stato di attuazione della legge delega in materia di disabilità e dove ho potuto illustrare le tappe principali del procedimento.

Il tema relativo all'attuazione della delega in materia di disabilità ha avuto anche un rilievo centrale nel corso delle audizioni sulle linee programmatiche che si sono svolte presso la X Commissione del Senato e presso la XII Commissione della Camera dei deputati, dove ci siamo anche viste con l'onorevole interrogante Malavasi. Tengo a sottolineare che, in entrambe le Commissioni, ho registrato una grande partecipazione degli onorevoli deputati e senatori, i cui interventi hanno portato non solo domande, ma anche contributi, esperienze di vita personale e di amministrazione che hanno sicuramente arricchito il ragionamento in atto.

Proprio la legge delega in materia di disabilità, approvata all'unanimità dal Parlamento, costituisce, del resto, la migliore dimostrazione di quanto siano importanti dialogo e coinvolgimento di tutte le sensibilità in una materia trasversale e delicata come quella della disabilità. Se si è arrivati all'approvazione di un testo condiviso e così innovativo è anche grazie ai contributi che sono pervenuti da più parti ed alla capacità di fare sintesi tra gli stessi per il raggiungimento di un obiettivo comune. Il medesimo approccio e senso di responsabilità stanno caratterizzando anche il percorso attuativo della legge delega, del quale mi accingo ad illustrare alcune fasi.

L'attuazione della legge delega passerà attraverso l'adozione di cinque decreti legislativi, ai quali stiamo lavorando con la massima priorità. Tre dei cinque schemi di decreto, dopo il confronto con le Commissioni precedentemente istituite e con le federazioni delle associazioni che rappresentano le persone con disabilità (FAND e FISH), sono stati già predisposti e trasmessi formalmente alle altre amministrazioni statali coinvolte per l'acquisizione dei relativi concerti.

Il primo di questi decreti riguarda l'istituzione del Garante dei diritti delle persone con disabilità. Il provvedimento attribuisce al Garante la natura di organismo indipendente di garanzia e gli assegna competenze incisive e ben definite, legate, tra l'altro, al contrasto dei fenomeni di discriminazione e alla vigilanza sul rispetto dei diritti delle persone con disabilità.

Il secondo schema di decreto legislativo prevede un tavolo istituzionale per la determinazione dei livelli delle prestazioni sociali (LEPS) in favore delle persone con disabilità. Il tavolo procederà alla ricognizione delle prestazioni sociali e alla predisposizione di linee guida finalizzate all'individuazione dei LEPS stessi. Ritengo che questa operazione possa avere una portata davvero storica per quelle che sono le implicazioni sulla vita reale delle persone con disabilità.

Le ricognizioni del tavolo costituiranno la base delle successive scelte di indirizzo politico e saranno funzionali anche all'ottimale implementazione degli interventi per ridurre i divari territoriali e garantire un trattamento uniforme e uguale dignità a tutte le persone con disabilità.

Il terzo schema di decreto ha ad oggetto la riqualificazione dei servizi pubblici per l'inclusione e l'accessibilità. Le novità principali su questo fronte riguarderanno l'individuazione, presso le amministrazioni, di figure preposte alla programmazione strategica della piena accessibilità fisica e digitale e all'inserimento lavorativo.

Infine, abbiamo due decreti che tratteranno, rispettivamente, l'accertamento della condizione di disabilità e la revisione dei suoi processi valutativi di base e la valutazione multidimensionale della disabilità e la realizzazione del progetto di vita individuale, personalizzato e partecipato.

Si tratta dei decreti maggiormente rappresentativi del cambio di prospettiva che richiedono grande attenzione, anche perché collegati a una specifica milestone del PNRR.

In particolare, con il decreto sulla valutazione di base procederemo a razionalizzare e riunificare le procedure di accertamento delle varie condizioni di invalidità civile, sordità, cecità civile, sordocecità e di quelle previste dalla legge n. 104 del 1992.

In parallelo e coerentemente con i criteri previsti dalla legge delega, il decreto adotterà la Classificazione internazionale del funzionamento delle disabilità e della salute (ICF) e introdurrà anche la definizione di “disabilità” e di “profilo di funzionamento” rispondente all'ICF stessa e alle disposizioni della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità.

Il quinto decreto che ho citato riguarda la valutazione multidimensionale e la redazione del progetto di vita; progetto nel quale devono confluire e trovare definizione i vari interventi a sostegno della persona con disabilità. Tra gli obiettivi di questo decreto vi è anche quello di consentire, una volta redatto il progetto di vita, la sua immediata attuazione attraverso il “budget di progetto”, basato sulla definizione qualitativa e quantitativa delle risorse umane, professionali, economiche, strumentali e tecnologiche, che possono attivarsi con servizi o sostegni informali, anche valorizzando l'apporto e l'attività in “amministrazione condivisa” del terzo settore.

Quanto, infine, allo stato di avanzamento dei lavori, ricordo che il Ministro Erika Stefani ha istituito, nel febbraio 2022, una Commissione redigente con il compito di predisporre i primi tre decreti legislativi; Commissione che ho ritenuto di mantenere per il completamento del lavoro di stesura dei primi tre schemi, ai quali la Commissione stessa aveva iniziato a lavorare.

Abbiamo, dunque, proceduto con l'esame dei testi, coinvolgendo anche la Commissione (istituita dal Ministro Stefani) e le federazioni nazionali (FAND e FISH) e abbiamo così ridefinito gli schemi, trasmettendoli, come dicevo, alle altre amministrazioni statali coinvolte per l'acquisizione dei concerti nel mese di gennaio 2023.

Per quanto concerne gli schemi di decreto sulla valutazione di base e sulla valutazione multidimensionale, nella consapevolezza della portata innovativa dei progetti, abbiamo ritenuto necessaria l'istituzione di appositi tavoli tecnici di lavoro che verificheranno la funzionalità delle riforme e la capacità delle stesse di intercettare realmente i bisogni delle persone con disabilità.

I tavoli in questione sono stati istituiti con decreti a mia firma, vedono la partecipazione al loro interno di qualificati esperti, dei rappresentanti degli altri Ministeri, della Conferenza delle regioni e delle province autonome, delle aziende sanitarie, di ANCI, dell'Istituto superiore di sanità, delle associazioni del mondo della disabilità e degli attori che a vario titolo saranno coinvolti nella fase attuativa.

Il 7 marzo i due tavoli tecnici si sono insediati e procedono il loro lavoro con incontri settimanali.

Le Commissioni avranno la possibilità di fare le audizioni e dovranno concludere il loro lavoro entro il 31 maggio del 2023, con la produzione di una relazione finale che sarà propedeutica all'elaborazione degli schemi dei due decreti attuativi.

Il percorso di approvazione dei decreti dovrà, poi, concludersi entro la primavera del 2024, coerentemente con il termine di esercizio della delega e le milestone per essi previsti nell'ambito del PNRR.

Mi preme solo dire - e concludo - che la legge delega o la piena attuazione della legge delega non sono un punto d'arrivo, ma un punto di partenza. Io mi auguro che sia un modo per incentivare anche un salto culturale, un salto di qualità, nel quale noi immaginiamo, in tutte le persone, talenti e competenze da poter valorizzare nelle nostre comunità e nel nostro Paese, anche dal punto di vista economico.

La legge delega non comprende tutto o, meglio, i decreti attuativi non coprono tutto il panorama che riguarda il mondo delle persone con disabilità o il mondo in generale, ma abbiamo il dovere di prendere questo come punto di partenza, di qualità e svilupparlo anche dopo, con un riordino normativo, con una riorganizzazione delle risorse, pensando alla dimensione abitativa, lavorativa e alla dignità di tutte le persone con disabilità. Questo è il grande impegno che, attraverso la legge delega e i principi che ci ha trasmesso la Convenzione ONU, abbiamo il dovere di portare avanti tutti insieme.

ILENIA MALAVASI. Grazie, Presidente. Ringrazio la Ministra Locatelli per aver riportato in Aula lo stato dell'arte. Mi ritengo parzialmente soddisfatta e ne spiego anche il motivo: le informazioni, che lei questa mattina ha riportato in Aula, in parte, erano state anticipate in Commissione e avevo letto anche diverse sue interviste, abbastanza recenti, anche sui quotidiani legati alla sanità, dove riportava lo stato dell'arte.

Credo, però, sia giusto che ci sia anche un'azione incalzante da parte dell'opposizione, visto che questo è un tema che, come lei ha ricordato, e la ringrazio, in Commissione ha visto comunque una condivisione di questo percorso, proprio perché, rispetto ai bisogni dei cittadini, non ci sono distinzioni o differenze, ma la volontà di fare presto per rispondere in modo importante a esigenze che sono quotidiane. La vita va avanti tutti i giorni, queste famiglie hanno bisogno di risposte concrete e abbiamo bisogno insieme di lavorare e di tenere i tempi stretti per dare davvero delle risposte.

Io auspico che rispetto alla scadenza che lei ha ricordato, nella primavera del 2024, che è prevista comunque dal PNRR, possiamo fare anche un pochino prima, perché queste persone hanno bisogno di avere tutti i giorni delle risposte e di poter concretizzare quei diritti che sono i diritti al lavoro, alla mobilità, alla casa, all'istruzione, allo sport, ma anche alla vita di coppia, all'affettività e al tempo libero, per costruire proprio quel progetto di vita che lei ha ricordato, con una presa in carico che secondo me deve essere multidisciplinare e olistica. C'è bisogno di risorse e potremmo fare sicuramente di più, ma abbiamo bisogno di servizi e di una presa in carico che permetta di accompagnare la famiglia nel costruire un progetto di vita che sia davvero dignitoso, indipendentemente, come lei ha ricordato, dal tipo di disabilità e dal grado di disabilità e che metta a valore di questo Paese qualsiasi tipo di talento e qualsiasi tipo di competenza che ogni persona ha nella sua identità, anche di diversa abilità, lo dico in positivo, perché le abilità ci sono da parte di tutti, vanno solamente scoperte con molta determinazione.

È evidente che il tempo lungo non aiuta; io sono stata un'amministratrice locale a un livello diverso da quello che ha fatto lei nella sua precedente esperienza, ma le famiglie hanno bisogno di risposte quotidiane e questo deve essere il nostro incubo quotidiano: poter dare risposte vere alle famiglie che meritano rispetto, ma che meritano soprattutto di essere accompagnate, perché c'è difficoltà a iniziare un percorso con una persona che ha una disabilità, con cui nasce o che acquisisce nel percorso di vita, che spesso mette davvero in una condizione di grande fragilità le donne, prima di tutto, ma anche l'intero contesto familiare.

Quindi, io credo che il tempo debba essere serrato e il lavoro che faremo noi è di incalzare l'azione del Governo, non per attaccare in modo pregiudiziale la sua azione, ma per essere di stimolo a fare in modo, davvero, che questa azione possa essere il più possibile incisiva, attenta, ma anche celere nell'essere portata a compimento. Il nostro unico obiettivo è quello di lavorare per i nostri cittadini, di garantire alle persone che hanno delle disabilità un riconoscimento della loro condizione, con la valutazione migliore possibile che possiamo fare, anche grazie ai decreti attuativi che lei ha citato, che possa permettere ad ognuno di loro di poter fruire di quei diritti civili e sociali di pari opportunità, nel rispetto ovviamente della loro scelta, della loro autodeterminazione, ma anche della volontà assoluta di contrastare insieme ogni tipo di discriminazione.

Questo è il nostro unico obiettivo, in questo lavoreremo al suo fianco, ma la incalzeremo anche per fare presto insieme, perché i diritti dei cittadini sono per noi al primo posto e, quindi, vogliamo davvero con forza lavorare per portare avanti, pur dall'opposizione, questa rivoluzione, anche accompagnandola nella parte finale della sua dichiarazione, dove ha detto che vuole riorganizzare un po' tutta la normativa, perché la confusione non aiuta e spesso le famiglie sono spaesate rispetto a quello che il Paese mette in campo. Ci vuole un percorso chiaro, che accompagni le persone a poter vivere una vita dignitosa insieme alle loro famiglie.