La Camera,
premesso che:
numerosi studi accademici hanno confermato come il cambiamento climatico in atto sia direttamente influenzato e dipendente dalle attività umane, siano esse industriali o meno;
gli eventi climatici estremi – alluvioni, siccità, ondate di calore – si susseguono con sempre maggiore frequenza in diverse parti del mondo, determinando danni economici a persone, animali e interi sistemi produttivi;
l'urgenza di un intervento netto e deciso per invertire tale processo non è più in alcun modo rinviabile come ampiamente dimostrato dal sempre crescente numero di allarmi che giungono dall'intera comunità scientifica;
l'esempio dell'adolescente svedese Greta Thunberg, ha dato vita ad una manifestazione transnazionale che il 15 marzo 2019 ha riempito di giovani e studenti le piazze di tutto il mondo, comprese quelle italiane, chiedendo l'impegno concreto dei Governi nazionali nel contrasto dei cambiamenti climatici e per salvare il pianeta non pregiudicandone oltre il futuro;
con apprezzabile costanza e ferma chiarezza, i giovani chiedono ai Governi di tutto il mondo con urgenza azioni concrete e radicali per il rispetto degli obiettivi sul clima stabiliti dall'Accordo di Parigi. A quei giovani, a quelle piazze è necessario dare una risposta,
impegna il Governo:
1) ad assumere iniziative normative volte a definire una legge quadro sul clima che intervenga in maniera coerente e coordinata sul quadro normativo esistente per:
a) rivedere il piano nazionale integrato per l'energia e il clima rendendolo coerente con gli obiettivi e tempi previsti dall'Accordo di Parigi;
b) procedere alla ricognizione degli incentivi esistenti per l'efficientamento energetico e per il sostegno all'utilizzo di tecniche e materiali di edilizia ecocompatibile in modo da aggiornare il catalogo alle più recenti innovazioni tecnologiche, garantendo la massima efficacia possibile allo strumento;
c) avviare un'azione di recupero e riforestazione del patrimonio forestale pubblico (urbano ed extra-urbano) che aumenti l'effetto di compensazione delle emissioni di CO2;
d) progettare e finanziare un piano di sensibilizzazione globale volto a creare una coscienza ecologica consapevole anche attraverso la disincentivazione di azioni dannose (quali utilizzo di plastiche monouso, errata differenziazione dei rifiuti, mancato utilizzo di mezzi di trasporto pubblici e altro);
e) allineare la normativa italiana alle direttive europee del «pacchetto economia circolare» in materia di rifiuti, imballaggi, discariche, rifiuti elettrici ed elettronici, veicoli fuori uso e pile;
f) sostenere la raccolta dei rifiuti in mare da parte dei pescatori senza ricorrere a un facile sistema premiale, quale l'automatica certificazione della filiera;
g) sostituire tutti i sussidi ambientali dannosi con ipotesi alternative aventi impatto favorevole per l'ambiente, anche attraverso l'obbligo di valutazione ambientale preventiva dei sussidi, con particolare attenzione a quelli fiscali per i quali l'incidenza di dannosità è più netta;
h) elaborare politiche di trasporto, edilizia, modelli produttivi che rispondano in maniera coerente alla necessità di adattamento ai cambiamenti climatici e che coinvolgano regioni e comuni;
2) a presentare, nel minor tempo possibile, le proprie proposte in materia di politica industriale e di riqualificazione del settore manifatturiero, sostenendo e favorendo la transizione verso un modello economico-produttivo ecologicamente sostenibile;
3) a sostenere a livello europeo la proposta di arrivare alla «carbon neutrality» entro il 2050;
4) a studiare, con i grandi istituti bancari e creditizi, la possibilità di prevedere finanziamenti agevolati per sostenere l'economia circolare e quella eco-compatibile;
5) ad attuare la strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile, rendendo pienamente operativa la Commissione nazionale per lo sviluppo sostenibile già prevista dalla direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri del 16 marzo 2018 e ottemperando all'impegno assunto dai Ministeri competenti a condurre un'analisi circa la coerenza tra le azioni programmate per il triennio successivo, i contenuti della strategia nazionale e i risultati della valutazione annuale della sua attuazione;
6) ad assumere iniziative normative volte a promuovere l'inserimento del principio dello sviluppo sostenibile nella Costituzione.