29/06/2022
Fausto Raciti
Andrea Romano, Piccoli Nardelli, Quartapelle Procopio, Fassino, Pollastrini, Schirò, Bruno Bossio, Ciampi, Gribaudo, Ciagà, Di Giorgi, Fiano, Sensi, Lattanzio, Ianaro, Ungaro, Magi
1-00682

La Camera,

   premesso che:

    tra il 1932 e il 1933, almeno cinque milioni di persone, dei quali tra i tre e i quattro milioni ucraini, morirono di fame nei territori all'epoca facenti parte dell'ex l'Urss, e in particolare in quelle aree geografiche attualmente corrispondenti all'Ucraina, al Kazakhistan e alla regione del Volga;

    le morti furono causate non dalla carenza di cibo e raccolti quanto piuttosto dalle politiche poste in essere, volte in un primo momento a consolidare la collettivizzazione forzata delle terre agricole, ma che finirono per punire con la confisca dei beni e con pesanti persecuzioni di polizia chi, temendo la morte per fame, ammassò privatamente raccolti o si rifiutò di far macellare il bestiame;

    milioni di persone furono dunque deliberatamente private dei mezzi di sostentamento con la confisca del cibo, le persecuzioni di polizia e dei servizi segreti, i blocchi stradali che impedirono alla popolazione di spostarsi, e i confinamenti di intere città, anche nel tentativo di annientare l'identità politica del popolo ucraino e di tutti coloro che si apponevano al regime;

    questo fatto storico è noto con il nome di Holodomor: una parola ucraina che etimologicamente significa letteralmente «sterminio per fame», nata dalla crasi tra la parola holod (fame, carestia) e moryty (uccidere, affamare), e per la prima volta venne documentato dallo storico inglese Robert Conquest che nel 1986 inaugurò gli studi sul cosiddetto «Holodomor», definito come il più imponente sterminio della storia europea del XX secolo dopo Olocausto:

    si richiama quanto previsto:

     dalla Convenzione delle Nazioni Unite per la prevenzione e la punizione del crimine di genocidio;

     dalla dichiarazione comune resa durante la 58a sessione plenaria dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite in occasione del 70o anniversario dell'Holodomor in Ucraina, sostenuta da 63 Stati, inclusi tutti gli Stati membri dell'allora Unione europea a 25;

     dalla legge ucraina concernente «l'Holodomor del 1932-1933 in Ucraina», adottata il 28 novembre 2006;

     dalla raccomandazione del Parlamento europeo destinata al Consiglio sul riconoscimento dell'Holodomor, la carestia artificiale del 1932 in Ucraina, come genocidio contro il popolo ucraino il 20 novembre 2007;

     dalla dichiarazione del Presidente del Parlamento europeo del 21 novembre 2007, che ha segnato l'inizio della commemorazione del 75o anniversario della grande carestia Holodomor in Ucraina;

    la Convenzione delle Nazioni Unite per la prevenzione e la punizione del crimine di genocidio considera crimini una serie di atti commessi con l'intento di distruggere, interamente o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso, uccidendone i membri e causando loro gravi danni fisici o mentali, sottoponendolo deliberatamente a condizioni di vita concepite per provocarne la distruzione fisica integrale o parziale, imponendo misure intese a impedire le nascite in seno al gruppo e trasferendo con la forza i bambini che ne fanno parte a un altro gruppo;

    l'Holodomor è stato il prodotto di una carestia all'inizio non provocata artatamente a tale scopo, ma che venne poi, una volta che essa fece la sua comparsa come frutto delle politiche del regime di Stalin, volutamente aggravata in Ucraina nell'autunno del 1932;

    l'Holodomor, che fece perciò nel gennaio-giugno 1933 circa quattro milioni di vittime rispetto alle 200.000 del 1932, distruggendo una parte significativa della popolazione della Repubblica sovietica ucraina, è stato pianificato dal regime di Stalin come offensiva tesa a piegare i contadini ucraini all'interno di una politica antiucraina diretta allo sterminio di massa e alla liquidazione delle élite nazionali;

    l'Holodomor ebbe luogo in un contesto dominato dalla decisione di Stalin di punire con la fame e con il terrore un certo numero di gruppi nazionali ed etnico-sociali ritenuti pericolosi, o potenzialmente tali, e, come tutti gli indicatori quantitativi dimostrano, tanto la punizione che il terrore toccarono, per le ragioni precedentemente elencate, il loro culmine in Ucraina, dove si trasformarono in un fenomeno qualitativamente differente da una pur tragica carestia;

    il riconoscimento dell'Holodomor come genocidio è elemento fondamentale dell'identità nazionale ucraina dopo lo scioglimento dell'Unione delle Repubbliche socialiste sovietiche, un'identità basata sulla sofferenza e che ha perciò respinto possibili derive oppressive e favorito raffermarsi dei valori dello Stato di diritto, della democrazia, del patriottismo civico, e dell'aspirazione ad entrare a far parte dell'Unione europea;

    la commemorazione dei crimini contro l'umanità perpetrati nel corso della storia europea deve contribuire a contrastare la ripetizione di simili crimini nel tempo presente e in futuro;

    nel 2023 ricorrerà il novantesimo anniversario di questo atroce fatto storico,

impegna il Governo

1) a riconoscere l'Holodomor come genocidio, adottando ogni conseguente iniziativa, d'intesa con il Parlamento della Repubblica italiana e con le istituzioni multilaterali di cui l'Italia è parte, per la promozione in Italia e all'estero della consapevolezza e del ricordo di quella tragedia.