13/03/2025
Gian Antonio Girelli
Braga, Furfaro, Malavasi, Ciani, Stumpo, Mauri, Manzi, Forattini, Lacarra, Romeo, Filippin, Serracchiani, Cuperlo, D'Alfonso, Andrea Rossi, Merola, Marino, Laus, Berruto, Evi, Ghio, Lai, Ferrari, Di Biase, Iacono, Roggiani, Graziano, Simiani, Curti, Fornaro, Casu, Boldrini, Carè, Vaccari, Ubaldo Pagano, De Maria, Pandolfo, Bakkali
1-00415

La Camera,

   premesso che:

    l'anafilassi è definita come una «reazione allergica grave che progredisce velocemente e può causare la morte»;

    tali episodi possono essere causati da una reazione allergica a farmaci, o da punture d'imenotteri, o da cibo, e possono comportare danni permanenti o addirittura essere letali, come in almeno quattro casi registrati nella seconda metà del 2024;

    chi abbia manifestato sintomi immediati (orticaria, mancanza di fiato, gonfiore delle prime vie aeree, diarrea, malessere generale) dopo una puntura di insetto o di assunzione di un farmaco o alimento deve seguire, non appena le manifestazioni siano state risolte con adeguata terapia, un percorso allergologico per confermare la presenza di allergia;

    nei casi in cui vi sia un rischio di allergia grave, il soggetto deve portare con sé il farmaco salvavita ed essere addestrato a riconoscere i sintomi di uno shock anafilattico, così da poterlo utilizzare prontamente in caso di necessità, e deve essere istruito ad accedere sempre e rapidamente all'ospedale più vicino, anche dopo aver utilizzato il farmaco salvavita perché è necessario monitorare le sue condizioni nelle ore successive;

    sintomi tipici dello shock sono:

     reazioni con il coinvolgimento di più di un organo o apparato (ad esempio cute e tratto gastrointestinale);

     reazioni che abbiano interessato l'apparato respiratorio (sensazione di costrizione alla gola, impaccio alla deglutizione, modifiche della voce);

     reazioni che abbiano provocato perdita di coscienza;

    il 3-5 per cento della popolazione mondiale ha registrato almeno un caso di shock anafilattico nel corso della sua vita. Gli episodi letali sono statisticamente più alti negli adulti tra i 18 e i 30 anni;

    coloro che hanno subito un caso di shock del genere sono spesso condizionati pesantemente nella vita successiva, modificando anche le proprie abitudini sociali per il timore del ripetersi di un evento comunque traumatico;

    l'unica modalità adatta per rispondere immediatamente consiste nella tempestiva somministrazione per via intramuscolare di adrenalina auto-iniettabile, in modo da erogare una quantità unica e predosata di adrenalina. Gli antistaminici, i cortisonici, i broncodilatatori e l'ossigenoterapia di supporto sono altri farmaci utilizzati nel trattamento dell'anafilassi, che non possono comunque sostituirsi all'adrenalina;

    nel 2015 l'Ema ha raccomandato ai medici di informare i pazienti sui meccanismi d'uso degli auto-iniettori di adrenalina e di prescrivere ai pazienti a rischio due auto-iniettori per ovviare alla possibilità che una sola iniezione non sia sufficiente a contrastare il fenomeno;

    quest'ultima indicazione è stata recepita dall'Aifa ma l'effettiva implementazione della raccomandazione appare nel nostro Paese incompleta e frammentaria da parte di regioni e ASL;

    nel nostro Paese l'adrenalina è classificata in fascia H e, quindi, distribuita dal Servizio sanitario nazionale o, in alcune regioni, dal medico di base;

    inoltre, sono presenti tre distinti auto-iniettori che prevedono caratteristiche leggermente diverse, ma che possono, comunque, avere diversa efficacia di erogazione e, quindi, possono avere conseguenze diverse per l'esito della reazione allergica;

    tra le criticità che si riscontrano vi è certamente la difficoltà di accesso alla diagnosi e alla prescrizione di adrenalina per i pazienti, oltre alla disomogeneità di accesso tra le regioni e, ancora, la non garanzia della continuità terapeutica;

    inoltre, in particolare per quel che riguarda le allergie alimentari esse non sono riconosciute come patologia dal Servizio sanitario nazionale e, quindi, oltre la metà delle spese sono a carico dei pazienti e delle loro famiglie, sia relativamente ai costi diretti che a quelli indiretti,

impegna il Governo:

1) ad adottare iniziative volte a realizzare, per quanto di competenza, anche in coordinamento con le regioni, un modello organizzativo efficiente che permetta di tenere conto delle esigenze del paziente, dei suoi familiari e delle persone che si occupano di lui;

2) ad adottare, per quanto di competenza, tutte le iniziative necessarie per consentire quella omogeneità di accesso tra le regioni, favorendo la definizione del Piano diagnostico terapeutico assistenziale, e superando l'attuale classificazione in fascia H e i farmaci salvavita per contrastare gli shock anafilattici, classificazione che non tiene conto delle necessità immediate del paziente;

3) adottare iniziative, per quanto di competenza, volte a far sì che sia garantita la continuità terapeutica, evitando che al paziente vengano cambiati di frequente gli iniettori, con il rischio di non consentire al paziente stesso di impratichirsi con il nuovo meccanismo;

4) ad adottare iniziative di competenza per superare la carenza di servizi allergologici e le liste d'attesa molto lunghe, in modo da permettere la prescrizione rapida di auto-iniettori;

5) ad adottare iniziative di competenza volte a fornire la possibilità di rimborsi per le visite e i costi sopra ricordati, contrastando l'impoverimento delle famiglie;

6) ad adottare iniziative volte a promuovere corsi per i ristoratori in modo da rendere possibile un primo intervento di emergenza per contrastare gli shock anafilattici da alimenti;

7) ad adottare iniziative volte a promuovere corsi per i pazienti e le famiglie sull'uso degli auto-iniettori;

8) ad adottare iniziative normative volte a riconoscere come patologia del Servizio sanitario nazionale anche l'allergia alimentare.