12/02/2020
Antonella Incerti
Gagnarli, Gadda, Fornaro, Cenni, Cillis, Fregolent, Critelli, Gallinella, Dal Moro, Ianaro, Martina, Cassese, De Luca, Maglione, Berlinghieri, Cimino, Sensi, Del Sesto, Lombardo, Pignatone, Cadeddu, Galizia, Parentela, Lovecchio, Marzana, Alberto Manca
1-00326

La Camera,

   premesso che:

    la tutela della qualità delle produzioni agroalimentari è, in sede europea, un complemento alla politica di sviluppo rurale e alle politiche di sostegno dei mercati e dei redditi nell'ambito della politica agricola comune e rappresenta, in particolare, per l'Italia uno dei principali obiettivi della politica agroalimentare, considerato che il nostro Paese vanta in Europa il maggior numero di prodotti a marchio registrato, oggetto di numerosi e sofisticati tentativi di contraffazione;

    la disciplina sull'etichettatura dei prodotti e sulle conseguenti informazioni ai consumatori costituisce anch'essa un aspetto della tutela della qualità del prodotto;

    l'Italia ha implementato la legislazione europea, anche attraverso una continua attività di sensibilizzazione svolta in tal senso dalle Commissioni agricoltura di Camera e Senato, e ha tradizionalmente attribuito grande rilievo alla possibilità di definire una legislazione che consentisse di indicare per tutti i prodotti agroalimentari obbligatoriamente l'origine nazionale della produzione agroalimentare, ai fini della tutela della qualità e della relativa autenticità del prodotto stesso;

    la produzione nazionale alimentare è considerata una delle eccellenze, e, pertanto, il suo legame territoriale è stato ritenuto costantemente elemento di pregio – quindi degno di segnalazione al consumatore – anche per le produzioni non «a denominazione protetta»;

    recentemente, l'azione non coordinata verso gli obiettivi di sicurezza alimentare, trasparenza e protezione dei consumatori ha portato alla proliferazione di sistemi di informazione nutrizionale che stanno frammentando il mercato europeo;

    il sistema di informazione nutrizionale «Nutri-score», un sistema sviluppato da un gruppo di ricercatori universitari francesi, già parzialmente in uso in alcuni Paesi europei (adottato dalla Francia (8 ottobre 2017), Belgio (aprile 2018), Spagna (novembre 2018), Germania (settembre 2019) e Olanda (novembre 2019) non è mai stato sostenuto dalla Commissione europea che con il suo regolamento sull'informazione ai consumatori (Fic) votato nel 2011 e che si applica dal 2014, al momento vieta agli Stati membri di rendere obbligatorio un logo da apporre sulla parte frontale degli alimenti;

    tale sistema rischia di indurre in errore i consumatori europei influenzando le loro scelte senza fornire informazioni esaustive sui nutrienti, basandosi esclusivamente sulle assunzioni di riferimento del consumatore medio. Peraltro, tale sistema viola apertamente il regolamento (UE) n. 1169/2011 a norma del quale il valore energetico e le qualità di sostanze nutritive possono essere presentati usando forme o simboli grafici, purché siano obiettivi e non discriminatori e si basino su ricerche accurate e scientificamente fondate condotte presso i consumatori, non inducendo in errore gli stessi;

    l'Italia è il primo Paese dell'Unione europea per numero di prodotti agroalimentari riconosciuti a denominazione d'origine protetta (dop) e indicazione geografica protetta (igp), prodotti che hanno peculiarità derivanti da specifici disciplinari produttivi che ne esplicitano le caratteristiche compositive e ne prevedono anche le norme di etichettatura. Tali prodotti, all'interno di un qualsiasi altro sistema di etichettatura nutrizionale (in primis il «Nutri-score») che non ne rispetti l'unicità, potrebbero veder compromesso il proprio valore tradizionale, storico e culturale, distorcendo la percezione che di essi hanno i consumatori;

    tale sistema di etichettatura non considera la peculiarità delle produzioni made in Italy e delle tradizioni plurisecolari trasmesse da generazioni di agricoltori e produttori italiani da sempre impegnati a mantenere alti livelli di biodiversità, varietà, sicurezza e qualità. Inoltre, tale scelta rischia di minare un patrimonio riconosciuto nel mondo che è alla base della dieta mediterranea, iscritta nella lista del Patrimonio culturale immateriale dell'umanità dell'Unesco il 16 novembre 2010;

    nel novembre del 2017 è stato istituito presso il Ministero dello sviluppo economico un tavolo di lavoro a cui parteciparono diverse amministrazioni (Ministero della salute e Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali) ed associazioni di categoria finalizzato alla definizione di un sistema di etichettatura in grado di considerare le peculiarità dei prodotti nazionali e le informazioni sugli elementi nutrizionali. Un contributo da offrire alla discussione degli altri Paesi membri in grado di assicurare un'applicazione corretta ed uniforme delle disposizioni previste nel regolamento (UE) n. 1169/2011;

    in seguito ad alcune fasi di sperimentazione, ad aprile 2019 è stato firmato un protocollo d'intesa tra i Ministeri coinvolti, l'Istituto superiore di sanità e il Crea;

    il 27 gennaio 2020 la proposta «NutrInform battery» è stata notificata alla Commissione europea. Il nuovo sistema, in applicazione dell'articolo 35 del regolamento (Ue) n. 1169/2011, descrive i principi generali che le imprese dovranno rispettare nella realizzazione delle etichette. Il sistema proposto dall'Italia si basa su un simbolo «a batteria» che indicherà al consumatore l'apporto nutrizionale dell'alimento in rapporto al suo fabbisogno giornaliero e al corretto stile alimentare, evidenziando la percentuale di calorie, grassi, zuccheri e sale per ogni singola porzione rispetto alla quantità raccomandata dall'Unione europea;

    i risultati della sperimentazione hanno portato a concludere che un'etichetta che informa è più accettata dal consumatore il quale farà delle scelte che terranno conto delle reali caratteristiche fisiche di ciascun consumatore, adattando il consumo degli alimenti presenti in ogni differente paniere alla propria dieta;

    un sistema di etichettatura che non creerà ostacoli alla libera circolazione delle merci, senza pregiudicare la concorrenza tra gli operatori in quanto obiettivo e non discriminatorio, così come espressamente richiesto nell'articolo 35;

    in tale contesto, resta fondamentale il ruolo dei consumatori, poiché è per loro che qualsiasi sistema di etichettatura dovrà essere messo in campo per garantire un'informazione completa e trasparente. Garantire in ogni Stato membro dei percorsi di educazione alimentare, ma anche di vera e propria formazione nella «lettura» dell'etichetta del prodotto, appare quindi fondamentale nel cammino che l'Europa sta impostando per la tutela della qualità delle produzioni alimentari, poiché solo imparando a leggere veramente ciò che viene riportato in etichetta, nonché le differenze tra i vari sistemi di etichettatura, il consumatore acquisterà una maggiore consapevolezza delle sue scelte di acquisto e, quindi, di nutrizione e salute,

impegna il Governo:

1) ad adoperarsi affinché le autorità europee esaminino attentamente e tengano nella dovuta considerazione lo schema di decreto interministeriale, il cosiddetto «NutrInform battery», presentato dall'Italia anche in ragione della prossima pubblicazione del rapporto volto ad armonizzare i sistemi di etichettatura presenti nei Paesi dell'Unione europea;

2) ad adoperarsi in sede europea affinché i prodotti dop e igp siano esclusi dall'applicazione dei sistemi di etichettatura nutrizionale, come stabilito a livello nazionale per il sistema di etichettatura a batteria, tenuto conto che, ancorché volontari, tali sistemi rischierebbero di comprometterne il valore storico, culturale e tradizionale;

3) a promuovere campagne di informazione affinché i sistemi volontari di etichettatura non producano discriminazioni e ostacoli alla libera circolazione dei prodotti agroalimentari italiani;

4) a valutare l'opportunità di promuovere, anche operando di concerto con gli altri Stati membri, percorsi di educazione alimentare, nonché di formazione per la conoscenza dei sistemi di etichettatura, destinati ai consumatori, al fine di garantire una maggiore consapevolezza delle caratteristiche reali nel momento dell'acquisto dei prodotti, a tutela sia del prodotto, sia della salute del cittadino. 

Seduta dell'11 febbraio 2020

Seduta del 12 febbraio