11/04/2023
Marco Furfaro
Malavasi, Stumpo, Ciani, Girelli, Simiani, Curti, Di Sanzo, Ferrari, Fornaro»Mozione
1-00105

La Camera,

   premesso che:

    la legge 3 agosto 2022, n. 1291 ha delegato il Governo ad adottare uno o più decreti legislativi per il riordino della disciplina degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS), in attuazione della riforma prevista nell'ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza – PNRR, al fine di rispondere ai cambiamenti derivanti dall'evoluzione del Sistema sanitario nazionale;

    la Missione 6, Componente 2 del PNRR, riguarda il tema dell'Innovazione, Ricerca e digitalizzazione del Servizio sanitario nazionale e si riferisce espressamente alla revisione e all'aggiornamento dell'assetto regolamentare e del regime giuridico di tali Istituti e delle politiche di ricerca del Ministero della salute, con l'obiettivo di rafforzare il rapporto fra ricerca, innovazione e cure sanitarie;

    a seguito di tale legge è stato approvato il decreto legislativo 23 dicembre 2022, n. 200 «Riordino della disciplina degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico» che introduce criteri e standard internazionali per il riconoscimento e la conferma del carattere scientifico di IRCCS, con la valutazione dell'impact factor, della complessità assistenziale e dell'indice di citazione, per garantire la presenza di sole strutture di eccellenza, nonché definisce le modalità di individuazione del bacino minimo di riferimento atte a rendere la valutazione per l'attribuzione della qualifica IRCCS più coerente con le necessità dei diversi territori;

    attualmente gli IRCCS sono 53 di cui 23 pubblici e 30 diritto privato (nel 2003 erano 35) accomunati da una attività di ricerca che deve trovare necessariamente sbocco in applicazioni terapeutiche ospedaliere e afferiscono alle seguenti aree: cardiologia, dermatologia, diagnostica immagini, farmacologia, gastroenterologia, genetica, geriatria, malattie infettive, medicina della complessità, neurologia, neuro riabilitazione, oculistica, oncologia, ortopedia, pediatria, psichiatria, riabilitazione;

    attualmente non vi è alcun IRCCS che si occupi di studiare le patologie legate agli agenti ambientali nonostante queste siano in continuo aumento e il rapporto con l'ambiente è una delle determinanti fondamentali dello stato di salute della popolazione umana;

    comprendere quali siano gli elementi da tenere in considerazione, da un punto di vista epidemiologico, per valutare l'impatto di diversi fattori sullo stato di salute è un compito molto complesso. È solo tramite l'incrocio tra dati ambientali, territoriali e urbanistici, epidemiologici, della mortalità così come di altri indicatori sanitari, demografici, culturali e sociali che si può tracciare, per una determinata popolazione, una serie di scenari possibili utili a regolare e a prevedere, quando necessario, azioni di politica sanitaria che migliorino la salute della popolazione e limitino i danni derivanti da specifiche componenti ambientali;

    in generale, la prevenzione delle malattie di origine ambientale richiede uno sforzo complesso di azione sia sui comportamenti e gli stili di vita, che sulle norme e le misure istituzionali che consentono di garantire la sicurezza della popolazione esposta ai rischi ambientali;

    in particolare l'approccio «One Health» affronta i bisogni delle popolazioni sulla base della relazione tra la loro salute, la salute dei loro animali e l'ambiente in cui vivono, considerando l'ampio spettro di determinanti che da questa relazione emerge;

    pur essendo cresciuto notevolmente il numero degli IRCCS (la loro dislocazione sul territorio nazionale è disomogenea con una maggiore concentrazione nelle regioni del Nord rispetto a quelle del Sud), il fondo della ricerca è rimasto sostanzialmente costante negli anni con la conseguenza che il finanziamento si è ridotto di circa il 50 per cento e dai 5 milioni di euro del 2000 quale media di finanziamento per ciascun istituto si è arrivati agli attuali 1,9 milioni;

    ciò nonostante gli istituti in questi anni hanno comunque mantenuto standard di qualità e di crescita dimostrato dal sempre crescente impatto che gli stessi hanno sulla produzione scientifica di respiro internazionale;

    per il riconoscimento di nuovi IRCCS il decreto legislativo stabilisce che il Ministero della salute sia chiamato a valutare la compatibilità dell'istanza rispetto al fabbisogno nazionale delle prestazioni di eccellenza e di ricerca sanitaria, nonché a verificare la sussistenza del bacino minimo di utenza per MDC, tenendo conto delle caratteristiche epidemiologiche della popolazione insistente nell'area di riferimento;

    tale procedura è necessaria al fine di rendere la valutazione per l'attribuzione della qualifica IRCCS maggiormente oggettiva e coerente con le necessità dei diversi territori, stimolando così l'ingresso nei sistema IRCCS di soggetti giuridici in possesso di requisiti il più oggettivi possibile, evitando concentrazioni di IRCCS nella medesima regione e favorendo al contempo una distribuzione degli stessi più equilibrata sul territorio nazionale;

    inoltre, è di massima importanza in materia di nuovi riconoscimenti la previsione secondo cui in sede di riparto del fabbisogno sanitario nazionale standard può essere vincolata una quota per il finanziamento della ricerca degli stessi IRCCS, nel rispetto della programmazione delle attività e dei volumi degli stessi Istituti;

    in tale modo si prevede che l'ingresso nel sistema di nuovi IRCCS sia accompagnato da un meccanismo di integrazione del finanziamento della ricerca sanitaria, funzionale al miglioramento qualitativo delle prestazioni assistenziali erogate, affinché l'ampliamento del panorama degli istituti non determini un eccessivo frazionamento delle risorse per la ricerca sanitaria con possibile pregiudizio dei livelli di eccellenza clinica e di ricerca,

impegna il Governo

1) qualora si ravvisasse la necessità di istituire nuovi Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, in particolare per quanto riguarda le patologie correlate con l'ambiente, in ragione di una maggiore tutela della salute delle persone, a collocarli in quei territori ove maggiore sia la carenza di tali istituti, in particolare per quanto riguarda le regioni del sud Italia, e ad accompagnare a tale riconoscimento un adeguato finanziamento del Fondo sanitario nazionale, al fine di evitare un'ulteriore diminuzione del finanziamento medio attualmente pari a 1,9 milioni per istituto.

Seduta dell'11 aprile 2023

Intervento in discussione generale di Ilenia Malavasi

Seduta del 13 aprile 2023

Dichiarazione di voto di Nico Stumpo