26/04/2023
Piero De Luca
Braga, Simiani, Peluffo, Iacono, Madia, Scarpa, Casu, Curti, Di Sanzo, Ferrari.
1-00127

 La Camera,

   premesso che:

    a seguito delle rilevanti difficoltà di approvvigionamento delle fonti energetiche e della notevole volatilità del mercato energetico mondiale derivanti dall'aggressione russa ai danni dell'Ucraina, la Commissione europea ha presentato il piano REPowerEU, finalizzato a rafforzare l'autonomia strategica dell'Unione europea e aumentare la resilienza, la sicurezza e la sostenibilità del sistema energetico dell'Unione europea, attraverso la diversificazione dell'approvvigionamento energetico, la produzione e diffusione dell'energia pulita, l'efficienza energetica;

    l'obiettivo è quello di rendere l'Europa indipendente dai combustibili fossili russi ben prima del 2030, secondo modalità che garantiscano anche la coerenza con il Green Deal europeo e il quadro normativo europeo sul clima che fissa la riduzione pari almeno al 55 per cento delle emissioni nette di gas a effetto serra entro il 2030 e la neutralità climatica entro il 2050;

    il piano REPowerEU presuppone, innalzandone ulteriormente alcuni specifici target ivi previsti, in particolare la quota di produzione di energie rinnovabili, la piena attuazione del pacchetto «Pronti per il 55 per cento», volto a rivedere le normative dell'Unione europea in materia di riduzione delle emissioni climalteranti, produzione di energia e trasporti, per allinearle al nuovo obiettivo del 2030;

    l'adozione del Piano si è resa necessaria anche al fine di aiutare le famiglie e le imprese, già colpite dalla crisi COVID-19, ad abbattere i costi dell'energia, nell'ottica di una ripresa efficace, sostenibile e inclusiva;

    allo scopo di finanziare investimenti e riforme chiave che contribuiranno al conseguimento degli obiettivi prefissati, nonché di ottimizzare la complementarità, la coerenza e la coesione delle strategie e delle azioni intraprese dall'Unione e dagli Stati membri per promuovere l'indipendenza, la sicurezza e la sostenibilità dell'approvvigionamento energetico dell'Unione, gli Stati membri dovranno introdurre nei PNRR nazionali un apposito capitolo dedicato al piano REPowerEU ai sensi del nuovo regolamento (UE) 2023/435, recentemente approvato, che modifica del regolamento (UE) 2021/241 istitutivo del dispositivo per la ripresa e la resilienza;

    sulla base delle nuove linee guida della Commissione del 1° febbraio 2023, per il finanziamento dei capitoli REPowerEU gli Stati avranno così a disposizione ulteriori risorse 20 miliardi in sovvenzioni (12 dal Fondo per l'innovazione e 8 dalle aste anticipate di quote ETS) e di questi l'Italia ne avrà 2,76 (il 13,8 per cento). Inoltre, gli Stati potranno trasferire fino al 7,5 per cento delle dotazioni del Fondo europeo di sviluppo regionale, dal Fondo sociale europeo Plus e dal Fondo di coesione, equivalenti per l'Italia a circa 2,1 miliardi. Infine, sono a disposizione anche i fondi non spesi della riserva di adeguamento alla Brexit (Italia 146,8 milioni);

    le riforme e gli investimenti nel capitolo dedicato al piano REPowerEU all'interno del Pnrr devono specificamente mirare a contribuire al conseguimento di almeno uno dei seguenti obiettivi:

     a) miglioramento delle infrastrutture e degli impianti energetici, per rispondere alle esigenze immediate in termini di sicurezza dell'approvvigionamento di gas, incluso il gas naturale liquefatto, in particolare per consentire la diversificazione dell'approvvigionamento, nell'interesse dell'Unione nel suo complesso; le misure riguardanti le infrastrutture e gli impianti petroliferi necessari per rispondere alle esigenze immediate in termini di sicurezza dell'approvvigionamento possono essere inclusi nel capitolo dedicato al piano REPowerEU di uno Stato membro solo qualora tale Stato membro sia soggetto alla deroga temporanea eccezionale di cui all'articolo 3-quaterdecies, paragrafo 4, del regolamento (UE) n. 833/2014, a causa della sua dipendenza specifica dal petrolio greggio e della sua situazione geografica;

     b) promozione dell'efficienza energetica degli edifici e delle infrastrutture energetiche critiche, decarbonizzazione dell'industria, aumento della produzione e della diffusione del biometano sostenibile e dell'idrogeno rinnovabile o ottenuto senza combustibili fossili e aumento della quota e accelerazione della diffusione delle energie rinnovabili;

     c) contrasto della povertà energetica di famiglie e imprese, comprese le piccole e medie imprese;

     d) incentivazione della riduzione della domanda di energia;

     e) contrasto delle strozzature interne e transfrontaliere nella trasmissione e nella distribuzione di energia, sostegno dello stoccaggio di energia elettrica e accelerazione dell'integrazione delle fonti energetiche rinnovabili, nonché sostegno dei trasporti a zero emissioni e delle relative infrastrutture, comprese le ferrovie;

     f) sostegno degli obiettivi di cui alle lettere da a) a e), attraverso la riqualificazione accelerata della forza lavoro, grazie all'acquisizione di competenze verdi e delle relative competenze digitali, e attraverso il sostegno delle catene del valore relative alle materie prime e tecnologie critiche connesse alla transizione verde;

    le misure del Pnrr destinate alla transizione verde, compresa la biodiversità, devono rappresentare almeno il 37 per cento della dotazione totale e almeno il 37 per cento dei costi totali stimati delle misure incluse nel capitolo dedicato al piano REPowerEU;

    il Pnrr in materia di energia include 12 investimenti economici e 4 riforme normative: in particolare, sono previste misure di promozione delle energie rinnovabili per le comunità energetiche e l'autoconsumo, promozione di impianti innovativi (inclusi quelli off-shore), sviluppo del bio-metano, produzione di idrogeno in aree industriali dismesse, utilizzo dell'idrogeno in settori hard-to-abate, sperimentazione dell'idrogeno per il trasporto stradale, sperimentazione dell'idrogeno per il trasporto ferroviario, ricerca e sviluppo sull'idrogeno, potenziamento delle energie rinnovabili e delle batterie, tecnologia dei dispositivi fotovoltaici (PV), produzione di idrogeno verde, industria eolica;

    con il Pnrr e il capitolo dedicato al piano REPowerEU, gli Stati membri sono tenuti a conseguire gli obiettivi in materia di coesione economica, sociale e territoriale di cui all'articolo 174 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, al fine di ridurre il divario tra i livelli di sviluppo delle varie regioni e il ritardo delle regioni meno favorite, prestando particolare attenzione alle zone remote, periferiche e isolate e alle isole;

    il regolamento (UE) 2022/1854 introduce un contributo di solidarietà temporaneo per le imprese e le stabili organizzazioni dell'Unione che svolgono attività nei settori del petrolio greggio, del gas naturale, del carbone e della raffineria. Gli Stati membri sono invitati a utilizzare una parte di tali proventi per promuovere in modo coerente sinergie e complementarità con le riforme e gli investimenti nei rispettivi capitoli dedicati al piano REPowerEU, al fine di finanziare misure da attuare a livello nazionale conformemente agli obiettivi del piano REPowerEU;

    le misure del capitolo PNRR dedicato al piano REPowerEU devono essere o nuove riforme e investimenti, avviati a partire dal 1° febbraio 2022, o la parte rafforzata delle riforme e degli investimenti già previsti e inclusi nella decisione di esecuzione del PNRR da parte del Consiglio già adottata per lo Stato membro interessato;

    come indicato nella comunicazione della Commissione europea 2023/C 80/01, gli Stati membri sono fortemente invitati a presentare i PNRR modificati con il capitolo REPowerEU entro il 30 aprile 2023 anche al fine di consentirne la verifica senza ritardi;

    a seguito dell'interpellanza 2-00124, presentata dal gruppo parlamentare PD Camera, il Governo ha comunicato il 14 aprile 2023 a pochi giorni dal citato termine, di aver avviato alcune consultazioni e di non essere ancora in grado di fornire una indicazione dei progetti che saranno inclusi nel nuovo capitolo REPowerEU;

    recenti dichiarazioni alla stampa del capogruppo leghista alla Camera Riccardo Molinari riportano la volontà di arrivare a valutare di rinunciare a una parte dei fondi a debito; così pure, il deputato Alberto Bagnai, in un intervento alla Camera del 4 aprile 2023 ha dichiarato che: «Nel merito, (...), fin dall'inizio, noi ci siamo posti il tema di quanto le priorità scelte in Europa, che il PNRR incorporava, fossero effettivamente compatibili con le esigenze del tessuto produttivo del nostro Paese»;

    il Parlamento non è stato coinvolto sui programmi relativi al REPowerEU, né tantomeno sulle modifiche che il Governo intenderebbe apportare al Piano nazionale di ripresa e resilienza, dopo averne appena modificato la governance con il rischio di rallentarne ulteriormente la realizzazione e di perdere le fondamentali risorse ottenute in Europa;

    dopo il faticoso completamento dei 55 obiettivi dello scorso anno, e lo slittamento nel pagamento della terza rata da 19 miliardi di euro, importanti ritardi si stanno accumulando sull'attuazione dei 27 obiettivi di questo semestre, cui consegue un'ulteriore rata da 16 miliardi di euro;

    è necessario scongiurare il rischio di perdere le fondamentali risorse ottenute in Europa con il Pnrr, sia come prestiti a fondo perduto, sia come prestiti a tassi di interesse che sono in ogni caso fortemente agevolati;

    nel Programma nazionale di riforma contenuto nel Documento di economia e finanza per il 2023 appena varato, il Governo stesso stima che con la piena e integrale attuazione del Pnrr si otterrebbe, rispetto allo scenario base, un incremento di un punto percentuale sul Pil nel 2023, dell'1,8 per cento nel 2024, del 2,7 per cento nel 2025, fino a una potenziale spinta del 3,4 per cento nel 2026, anno finale del Piano stesso. L'impatto macroeconomico del Pnrr è valutato con riferimento alle sole risorse per progetti aggiuntivi, non tenendo conto cioè delle misure contenute nel Piano che si sarebbero comunque realizzate anche senza l'introduzione del Pnrr;

    il capitolo REPowerEU nel Pnrr renderà inoltre urgente e necessario l'aggiornamento del Piano nazionale integrato per l'energia e il clima (Pniec), che ancora stabilisce come obiettivo, da rivedere al rialzo alla luce dei target europei, una quota del 30 per cento di energie rinnovabili sul consumo finale di energia entro il 2030;

    la proposta di aggiornamento del Pniec deve essere trasmesso alla Commissione europea entro il 30 giugno 2023 ai sensi dell'articolo 14 del regolamento (UE) 2018/1999,

impegna il Governo:

1) a presentare entro il 30 aprile 2023 il capitolo dedicato al piano REPowerEU all'interno del Pnrr, comunque garantendo una piena e consapevole valutazione da parte dei soggetti interessati dai progetti ivi previsti, ai fini della piena sostenibilità economico-sociale, territoriale e ambientale;

2) a coinvolgere il Parlamento sulla definizione dei programmi ivi ricompresi, anche al fine di assicurare la coerenza con gli obiettivi fissati dal Pnrr e che ciascuno dei progetti contribuisca effettivamente ed efficacemente al conseguimento degli obiettivi del REPowerEU, come previsto dal regolamento (UE) 2023/435, con particolare riferimento a:

  a) il contrasto alla povertà energetica;

  b) la distribuzione territoriale in conformità al rispetto degli obiettivi in materia di coesione economica, sociale e territoriale e alla «clausola del 40 per cento»;

  c) il rispetto della percentuale di almeno il 37 per cento dei costi totali stimati delle misure per contribuire efficacemente alla transizione verde, compresa la biodiversità;

  d) il contributo alla diffusione delle energie rinnovabili, miglioramento dell'efficienza energetica e riduzione della dipendenza dai combustibili fossili;

  e) la riqualificazione della forza lavoro per acquisire competenze verdi;

3) ad adottare iniziative volte a prevedere, in ogni caso, per il raggiungimento degli obiettivi del REPower di cui al punto precedente:

  a) l'immediata entrata in vigore dei decreti attuativi sulle comunità energetiche rinnovabili, essendo i termini per l'emanazione degli stessi già ampiamente scaduti, per favorire la produzione diffusa di energia rinnovabile e contribuire al contrasto della povertà energetica;

  b) la prioritaria riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare pubblico, con particolare riferimento agli istituti scolastici, alle strutture sanitarie, ai tribunali e alle carceri e agli edifici adibiti ad edilizia residenziale pubblica, garantendo la continuità degli strumenti di finanziamento degli interventi e prestando particolare attenzione alla riqualificazione degli edifici con le peggiori prestazioni energetiche;

  c) meccanismi incentivanti che favoriscano l'autoproduzione da fonti rinnovabili da parte delle imprese al fine di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili;

4) ad adottare iniziative volte a scongiurare ritardi e rimodulazioni del Pnrr, per non disperdere le risorse da esso derivanti e assicurare il raggiungimento degli obiettivi necessari alte transizione verde;

5) ad adottare iniziative volte a procedere tempestivamente all'aggiornamento del Pniec, in piena coerenza con i nuovi obiettivi climatici e il quadro degli interventi che si intende inserire nel capitolo REPowerEU del Pnrr.

 

Seduta del 26 aprile 2023

Intervento in discussione generale di Andrea Casu

 

Seduta del 9 maggio 2023

Dichiarazione di voto di Marco Simiani