20/09/2018
Graziano Delrio
Delrio, Quartapelle Procopio, De Luca, Fassino, Berlinghieri, Ceccanti, Franceschini, Guerini, La Marca, Minniti, Scalfarotto, Giachetti, Mauri, Raciti, Rotta, Sensi, Annibali, Anzaldi, Ascani, Bazoli, Benamati, Boccia, Bonomo, Bordo, Enrico Borghi, Boschi, Braga, Bruno Bossio, Campana, Cantini, Carla Cantone, Cardinale, Carè, Carnevali, Cenni, Ciampi, Colaninno, Critelli, Dal Moro, D'Alessandro, De Filippo, De Maria, De Menech, De Micheli, Del Barba, Del Basso De Caro, Di Giorgi, Marco Di Maio, Ermini, Ferri, Fiano, Fragomeli, Fregolent, Gadda, Gariglio, Giacomelli, Giorgis, Gribaudo, Incerti, Lacarra, Lepri, Librandi, Losacco, Lotti, Madia, Gavino Manca, Mancini, Marattin, Martina, Melilli, Miceli, Migliore, Mor, Morani, Morassut, Moretto, Morgoni, Romina Mura, Nardi, Navarra, Nobili, Noja, Orfini, Orlando, Padoan, Pagani, Ubaldo Pagano, Paita, Pellicani, Pezzopane, Piccoli Nardelli, Pini, Pizzetti, Pollastrini, Portas, Prestipino, Rizzo Nervo, Andrea Romano, Rosato, Rossi, Schirò, Serracchiani, Siani, Topo, Ungaro, Vazio, Verini, Viscomi, Zan, Zardini
1-00036

 La Camera,

   premesso che:

    il 12 settembre 2018 il Parlamento europeo, riunito in seduta plenaria a Strasburgo, ha approvato, sulla base della relazione della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (Judith Sargentini) una risoluzione su una proposta recante l'invito al Consiglio a constatare, a norma dell'articolo 7, paragrafo 1, del Trattato sull'Unione europea, l'esistenza di un evidente rischio di violazione grave da parte dell'Ungheria dei valori su cui si fonda l'Unione;

    la risoluzione del Parlamento europeo è stata approvata con 448 voti a favore, 197 contrari e 48 astenuti con 693 votanti;

    nella suddetta risoluzione si afferma: «considerando che l'Unione si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell'uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze, quali enunciati all'articolo 2 del trattato sull'Unione europea (TUE) e ripresi dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, e che tali valori, comuni agli Stati membri e approvati liberamente da tutti gli Stati membri, costituiscono il fondamento dei diritti di cui godono quanti vivono nell'Unione»;

    considerando che un eventuale rischio evidente di violazione grave da parte di uno Stato membro dei valori di cui all'articolo 2 TUE non riguarda soltanto il singolo Stato membro in cui si manifesta il rischio, ma ha un impatto sugli altri Stati membri, sulla fiducia reciproca tra questi e sulla natura stessa dell'Unione, nonché sui diritti fondamentali dei suoi cittadini in base al diritto dell'Unione;

    considerando che come indicato dalla comunicazione della Commissione europea del 2003 sull'articolo 7 del trattato sull'Unione europea, l'ambito di applicazione dell'articolo 7 TUE non si limita agli obblighi derivanti dai trattati, come accade per l'articolo 258 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, e che l'Unione può valutare l'esistenza di un evidente rischio di violazione grave dei valori comuni in settori che rientrano nelle competenze degli Stati membri;

    considerando che l'articolo 7, paragrafo 1, TUE costituisce una fase preventiva, riconoscendo all'Unione la capacità di intervenire in caso di evidente rischio di violazione grave dei valori comuni; che tale azione preventiva prevede un dialogo con lo Stato membro interessato e mira a evitare eventuali sanzioni;

    considerando che le autorità ungheresi sono sempre state disposte a discutere la legalità di qualsiasi misura specifica, la situazione non è stata affrontata e permangono molte preoccupazioni, che hanno un impatto negativo sull'immagine dell'Unione, nonché sulla sua efficacia e credibilità nella difesa dei diritti fondamentali, dei diritti umani e della democrazia a livello mondiale, e rivelano la necessità di affrontarle mediante un'azione concertata dell'Unione;

    afferma che le preoccupazioni si riferiscono alle seguenti questioni:

     il funzionamento del sistema costituzionale e del sistema elettorale;

     l'indipendenza della magistratura e di altre istituzioni e i diritti dei giudici;

     la corruzione e i conflitti di interesse;

     la tutela della vita privata e la protezione dei dati;

     la libertà di espressione;

     la libertà accademica;

     la libertà di religione;

     la libertà di associazione;

     il diritto alla parità di trattamento;

     i diritti delle persone appartenenti a minoranze, compresi i rom e gli ebrei, e la protezione dalle dichiarazioni di odio contro tali minoranze;

     i diritti fondamentali dei migranti, dei richiedenti asilo e dei rifugiati;

     i diritti economici e sociali;

    ritiene che i fatti e le tendenze menzionati nell'allegato della presente risoluzione P8_TA-PROV(2018)0340 - rappresentino, nel complesso, una minaccia sistemica per i valori di cui all'articolo 2 TUE e un evidente rischio di violazione grave dei suddetti valori;

    prende atto dell'esito delle elezioni parlamentari in Ungheria, che hanno avuto luogo l'8 aprile 2018; sottolinea il fatto che qualsiasi governo ungherese è responsabile dell'eliminazione del rischio di grave violazione dei valori di cui all'articolo 2 TUE, anche se tale rischio è una conseguenza duratura delle decisioni politiche suggerite o approvate dai governi precedenti;

    trasmette, a norma dell'articolo 7, paragrafo 1, Tue, la proposta motivata in allegato al Consiglio, invitandolo a stabilire se esista un evidente rischio di violazione grave da parte dell'Ungheria dei valori di cui all'articolo 2 Tue e a rivolgere all'Ungheria raccomandazioni adeguate al riguardo,

impegna il Governo

1) a sostenere, in seno al Consiglio dell'Unione europea, il voto espresso dal Parlamento europeo. 

 

Seduta del 25 settembre 2018

Seduta del 27 settembre 2018