25/03/2025
Arturo Scotto
SARRACINO, FOSSI, LAUS, GHIO, FERRARI, CASU e FORNARO
3-01842

Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   nel rapporto della Fondazione Nord Est «I giovani e la scelta di trasferirsi all'estero» emerge che, dal 2011 al 2023, l'Italia ha subito un saldo netto di 377 mila giovani, in gran parte laureati con merito e con grande impegno anche delle loro famiglie. Un dato che determinerebbe una perdita di capitale umano pari a 134 miliardi di euro;

   un fenomeno che in parte è spiegabile anche alla luce dei dati dell'Organizzazione internazionale del lavoro, in base ai quali il livello dei salari italiani è inferiore di 8,7 punti rispetto a quelli del 2008;

   ma non tutti i laureati italiani hanno dovuto faticare per il conseguimento del titolo di laurea, così come emerge dall'inchiesta pubblicata da Il Fatto Quotidiano, dal titolo «Calderone, una strana “laurea della domenica”»;

   molte le incongruenze che emergerebbero, quali, ad esempio, che in diverse occasioni sarebbero stati sostenuti due esami nello stesso giorno, perfino di domenica, quando l'università era chiusa. O i mancati pagamenti delle tasse universitarie o, ancora, il massimo dei voti di laurea specialistica, pur partendo da una media piuttosto ordinaria;

   la Ministra interrogata risulterebbe iscritta alla triennale della Link dal 1° novembre 2011, giorno in cui le venivano convalidati due esami che, per quanto ha potuto ricostruire dalla testata, derivavano da una precedente iscrizione all'università maltese, all'epoca non riconosciuta in Italia;

   stando a quanto certifica l'Anagrafe degli studenti del Ministero dell'istruzione e del merito, la Ministra interrogata non avrebbe conseguito il diploma della triennale;

   la laurea triennale risulta quasi tutta conseguita «all'estero», quando la «Libera Università di Malta» non era riconosciuta in Italia, come spiega una fonte interna alla Link;

   durante il suo corso di studi, il marito della Ministra interrogata era componente del consiglio d'amministrazione della Link, mentre nel 2013 l'allora presidente del Consiglio nazionale dell'ordine dei consulenti del lavoro aveva aperto le porte della Link ai 26 mila iscritti all'ordine con convenzioni e borse di studio e successivamente, sempre sotto la sua presidenza, l'Enpacl destinò 15 milioni di euro ad un fondo per ristrutturare gli immobili dell'università –:

   se non ritenga di dover fornire chiarimenti in merito alle vicende sommariamente esposte in premessa e, qualora confermate, adottare le opportune iniziative di competenza, anche alla luce del fatto che per quanto concerne le prospettive lavorative dei nostri giovani, laureati e non, il Governo ha saputo proporre solo ulteriori margini di precarietà.

Seduta del 26 marzo 2025

Illustrazione di Marco Sarracino, risposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, replica di Arturo Scotto

MARCO SARRACINO, La ringrazio, Presidente. Ministra, a quanto pare, c'è chi per laurearsi deve studiare giorno e notte e chi, invece, riesce a farlo anche con l'Università chiusa. A Napoli questi si chiamano miracoli, pensi un po'.

Ministra, ieri avrà visto che i salari italiani crescono meno che in Europa e i bassi salari, di cui lei dovrebbe occuparsi, sono uno dei motivi per cui i giovani, soprattutto giovani laureati, lasciano il nostro Paese. Ragazzi che hanno studiato e lavorato contemporaneamente, facendo tantissimi sacrifici con le loro famiglie, ma, a quanto pare, in Italia non tutti hanno dovuto faticare per questo titolo, come emerge dall'inchiesta de il Fatto Quotidiano: Calderone, una strana “laurea della domenica”.

Ministra, allora lei deve chiarire se trova opportuno essere iscritta a un'università dove suo marito sedeva contemporaneamente nel consiglio di amministrazione, come ha svolto gli esami di domenica con l'università chiusa, come era possibile essere alunna e docente allo stesso tempo e soprattutto se le tasse le pagava oppure no. Risponda a queste domande, anziché minacciare azioni legali perché, Ministra, nel mondo reale gli studenti questi privilegi non li hanno.

MARINA ELVIRA CALDERONE, Ministra del Lavoro e delle politiche sociali. Grazie, Presidente. Onorevoli deputati, in riferimento all'interrogazione presentata, ritengo necessario fornire alcuni chiarimenti, al fine di confutare le sommarie affermazioni in essa contenute. Poste inopportunamente in relazione con l'azione del Governo, le tesi avanzate, oltre a presentare un'impostazione chiaramente pregiudiziale, si fondano su informazioni parziali e in alcuni casi manifestamente distorte.

Vale anzitutto ribadire la piena legittimità e validità dei titoli di studio oggetto delle insinuazioni, conseguiti secondo i percorsi previsti dall'ordinamento e in conformità con la normativa. Dal conseguimento di questi titoli, peraltro, non è scaturito per me alcun vantaggio professionale o politico. Va inoltre sottolineato che l'interrogazione prende le mosse da una cosiddetta inchiesta giornalistica che in realtà si configura come una vera e propria operazione di dossieraggio: un'azione basata sull'estrazione e la diffusione illecita di dati personali con evidenti finalità diffamatorie e strumentali.

È preoccupante, è veramente preoccupante che alcune forze politiche dell'opposizione scelgano di fondare la propria iniziativa parlamentare su un simile impianto, anziché confrontarsi nel merito delle politiche pubbliche e delle riforme.

L'azione di Governo, come più volte ribadito anche in sede parlamentare, è orientata alla diffusione di una nuova buona e stabile occupazione e alla modernizzazione dei processi di incrocio tra domanda e offerta di lavoro. Le decisioni assunte - e lo confermano tutti i dati - stanno dando i risultati auspicati. Alla luce di ciò, appare evidente che ci troviamo di fronte non a una legittima richiesta di chiarimenti, ma un attacco deliberato alla nostra azione riformatrice.

 Evidentemente, non sopportate i risultati ottenuti da questo Governo: con noi cresce l'occupazione e cala la disoccupazione, con il Governo Meloni cresce il lavoro stabile e crollano i contratti a termine. Questi dati inconfutabili non ci vengono perdonati e, quindi, non resta che l'attacco personale: un attacco che, al di là delle apparenze, mira esclusivamente a ostacolare il cambiamento e a difendere vecchie logiche assistenziali e incrostazioni di potere. Non mi farò intimidire da questi attacchi (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), continuerò a lavorare con determinazione nel rispetto della volontà dei cittadini per costruire un mondo del lavoro più efficiente, trasparente e moderno.

ARTURO SCOTTO, Grazie, signor Presidente. Se Ruby è davvero la moglie di Mubarak, allora ha ragione lei, signora Ministra: il suo percorso universitario è ordinario. Soltanto che lei sa che non è così, altrimenti avrebbe risposto nel merito alle questioni che abbiamo posto. Invece, si è limitata a fare la cosa che sapete fare meglio: le vittime. Guardi, signora Ministra, paragonarsi a un normale studente lavoratore è quantomeno ardito nella sua condizione. Lei non portava le pizze su una bicicletta per pagarsi gli studi, lei era il presidente dell'Ordine dei consulenti del lavoro ed era nel board di Finmeccanica. Tra l'altro, aveva anche il marito che sedeva dentro il consiglio d'amministrazione di quella università e quella stessa università beneficiava di 15 milioni del Fondo pensione dei consulenti sul lavoro per ristrutturare gli immobili di quell'università.

Noi non diciamo che lei ha avuto un'agevolazione nel suo percorso universitario, ma forse, magari, è più semplice per un alunno sostenere gli esami la domenica nel momento in cui ha tanti santi in paradiso. Infine, lei non ha risposto se le rette sono state pagate, non ha risposto se davvero, come sostiene l'Anagrafe nazionale degli studenti, il suo titolo di studio triennale è valido. Non ha risposto.

Ma una cosa le voglio dire: per noi lei non passerà alla storia come la Ministra laureata la domenica, lei passerà alla storia come la Ministra della precarietà. In pochi mesi è riuscita a liberalizzare i contratti a termine, ad allargare i voucher, a mettere in piedi uno straordinario strumento che elimina il tetto al lavoro somministrato e soprattutto a negare il salario minimo legale. Questo lo ha fatto nel giorno in cui l'Istat sostiene che in Italia crescono i lavoratori poveri.