Al Ministro per le disabilità. – Per sapere – premesso che:
secondo le anticipazioni relative al disegno di legge che la Ministra interrogata intende presentare nel Consiglio dei ministri di gennaio 2026, sarebbe previsto un contributo economico esclusivamente per i caregiver familiari conviventi che prestino almeno 91 ore settimanali di cura e che abbiano un Isee familiare inferiore a 15.000 euro;
tutti gli altri caregiver, pur potendo essere riconosciuti come tali (a condizione di possedere un legame di sangue con la persona assistita, con esclusione del caregiver amicale), avrebbero accesso unicamente a forme di sostegno non economico, in evidente contrasto con la realtà delle esigenze quotidiane che gravano sulla maggioranza delle persone che prestano cura;
se tali anticipazioni fossero confermate, dopo due anni di annunci, tavoli, convegni, promesse e dichiarazioni pubbliche, il Governo presenterebbe un provvedimento che non configura una riforma organica e strutturale, ma l'ennesima misura parziale, insufficiente e ingiustamente selettiva, replicando quanto già accaduto con la cosiddetta «prestazione universale», prevista dal decreto legislativo n. 29 del 2024;
tale prestazione, che nelle intenzioni avrebbe dovuto raggiungere potenzialmente 25.000 persone, si è rivelata un fallimento: a causa dei requisiti eccessivamente restrittivi (persone over 80, in condizioni di gravissima necessità assistenziale, beneficiarie dell'indennità di accompagnamento e con Isee socio-sanitario non superiore a 6.000 euro), ha raggiunto appena 2.000 beneficiari, lasciando senza risposta la quasi totalità del fabbisogno;
in Italia i caregiver familiari sono circa 7 milioni e le risorse previste nel disegno di legge di bilancio per il 2026 risultano del tutto inadeguate rispetto alla dimensione del fenomeno: 1,5 milioni di euro nel 2026 e 270 milioni di euro nel 2027, ai quali si aggiungono solamente le limitate somme del Fondo caregiver presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali (56,35 milioni di euro per il 2026);
nel 2025 i caregiver esistono, lavorano e sostengono già oggi il sistema di welfare del Paese; e se anche solo un milione degli attuali caregiver dovesse richiedere nel 2027 il contributo economico ipotizzato dalla «riforma Locatelli», l'importo effettivamente disponibile sarebbe di circa 270 euro pro capite, una cifra simbolica e umiliante, ben lontana dalla dignità e dal riconoscimento che queste persone meritano –:
quali siano le reali intenzioni e le motivazioni sottese al disegno di legge sui caregiver, se confermi integralmente i contenuti anticipati – che limiterebbero l'accesso al contributo economico ai soli caregiver conviventi con Isee inferiore a 15.000 euro – e come ritenga compatibile tale impostazione con i principi di equità sociale.
Seduta del 19 novembre 2025
Illustrazione di Ilenia Malavasi, risposta della Ministra per le Disabilità, replica di Marco Furfaro
ILENIA MALAVASI, Grazie. Ministra, dopo due anni di annunci, dopo un percorso poco trasparente senza alcun confronto con il Parlamento la montagna, oso dire, ha partorito un topolino. Lei si appresta a discutere in Consiglio dei Ministri un provvedimento che appare, stando alle sue dichiarazioni, parziale, insufficiente, culturalmente sbagliato: tutele economiche esclusivamente per i caregiver conviventi, tenuti a svolgere 91 ore settimanali, 12 ore al giorno festività incluse e solo se hai un ISEE inferiore ai 15.000 euro riceverai al massimo 400 euro al mese. Parliamo di meno di un euro all'ora, una vera mortificazione per le donne.
I caregiver non chiedono una misura economica per pochi, ma sollievo e servizi; non chiedono le briciole, ma la dignità; non chiedono una legge che discrimini, ma che possa costruire uguaglianza e parità di opportunità con tutele lavorative e previdenziali del tutto assenti. Chiediamo, Presidente, dunque, chiarezza e un rinnovato impegno per dotare il nostro Paese, finalmente, di una legge equa ed universale.
ALESSANDRA LOCATELLI, Ministra per le Disabilità. Grazie, Presidente. Vedete, io sono sempre convinta che si possa migliorare. Si può sempre migliorare, tanto è vero che sono andata anche a vedere alcune delle proposte di legge che sono state depositate dall'onorevole Faraone, dall'onorevole Malavasi e altri, e ho notato anche che, nella sua proposta, l'onorevole Faraone non ha previsto la cumulabilità, per esempio, del contributo del caregiver, che diventava alternativo alle altre misure.
Noi lo abbiamo previsto, abbiamo cercato di migliorare anche questo aspetto: è cumulabile con la 104, è cumulabile con l'FNA, è cumulabile con le altre proposte quelle delle misure regionali e locali. Sono andata, poi, a vedere la proposta del Partito Democratico, quella che dice nell'interrogazione che sono poche queste risorse, sono irrisorie. Ecco, la proposta Malavasi, Furfaro e altri ha una copertura economica di 30 milioni di euro, non di 257, come abbiamo previsto noi.
Si può sempre migliorare, ci mancherebbe altro, ma da qualche parte bisogna partire, e secondo me bisogna partire insieme, perché se non partiamo adesso non arriviamo più a dare una risposta a queste famiglie che, da dieci anni, stanno aspettando che qualcuno si metta d'accordo. Adesso abbiamo una proposta condivisa, abbiamo una proposta a tutele differenziate, abbiamo una proposta che parte dal caregiver familiare convivente prevalente che ha il diritto, prima di tutto, di avere una risposta economica, e quindi questo è quello che noi mettiamo in campo e che mettiamo in gioco con una serie di tutele che, guarda un pò, sono anche sovrapponibili a quelle di quelle proposte che ho citato adesso, ma anche di tutte le altre 29-30, tutte davvero proposte intelligenti, importanti ma che da qualche parte devono partire. Questo è il punto di partenza, lavoriamo insieme per portarlo a buon fine e dare una risposta, finalmente, a quelle famiglie che aspettano.
MARCO FURFARO, Grazie, Presidente. Ministra, lei è molto brava con le parole, però quei 7 milioni di caregiver, purtroppo, che tengono in piedi il welfare del nostro Paese, spesso si sostituiscono allo Stato. Lo sa meglio di me, non risolleveranno la loro condizione con quelle parole. Non vivono di slogan perché vivono, purtroppo, di notti in bianco, di lavoro perso, di una salute anche mentale che si sgretola. E dopo due anni di annunci arriviamo a un'altra riforma che è un altro ennesimo annuncio, e da quello che trapela non solo, Ministra, non è condivisa con le associazioni - che sa bene non hanno condiviso quest'ultima parte e che, probabilmente, non sono state nemmeno ascoltate -, da quello che trapela è un'umiliazione, perché sono 13 ore al giorno, e per avere un contributo ci vorranno 91 ore di cura a settimana, sono 400 ore al mese.
Ed è una riforma che non riduce nessuna fatica, non c'è nessun servizio di sollievo, nessuna domiciliarità, nessuna prossimità, nessuna visione dell'assistenza a lungo termine come, invece, prevedevano le proposte di legge. C'è un contributo economico per pochi con tanti paletti: solo conviventi, sotto i 15.000 euro di ISEE, solo uno per famiglia. Non sono politiche per caregiver, sono pannicelli caldi per alcune famiglie sfortunate in povertà che avranno, magari, qualche centinaio di euro all'anno. Gli altri, i milioni di caregiver esclusi, riconosciuti a parole e abbandonati nei fatti.
Non è neppure la prima volta, è un mantra del Governo, no? L'avete già fatto con i non autosufficienti: annuncio a mezzo telegiornale di 1.000 euro al mese per milioni di anziani. Risultato, sono state 2.000 persone che hanno ottenuto la prestazione, lo 0,05 per cento. Le risorse certe per i caregiver: nel 2026, 1,5 milioni; nel 2027, 207 milioni. Faccio i conti e chiudo. 207 milioni di euro all'anno: anche se un milione di caregiver avrebbe accesso a questa riforma, sono 207 euro all'anno - non al mese, all'anno! -, 17 euro al mese, e rapportati ai quasi 400 euro che pretendete facciano significa 4 centesimi l'ora. Noi ci stiamo battendo per un salario minimo di 9 euro l'ora…
…e chiudo, voi superate una nuova frontiera: 4 centesimi per compensare una attività di cura faticosissima e continua che tiene in piedi l'Italia. Vedete Ministra, e chiudo davvero, state spendendo un miliardo nei centri in Albania, in cui ci sono state 174 persone, e arriviamo a dare 4 centesimi l'ora per un milione di caregiver, escludendone 6 milioni. Non è possibile, è un altro annuncio tradito.