Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
numerose sono state le promesse annunciate in campagna elettorale e nei primi mesi dell'attività di Governo dal Ministro interrogato, non ultima quella, largamente diffusa sugli organi di informazione, di effettuare tra i cinquecentomila e i seicentomila rimpatri di migranti irregolari, al punto che lo stesso Sottosegretario Giorgetti dichiarava che il Ministro interrogato «l'aveva sparata grossa»;
da notizie a mezzo stampa risulta, invece, come tra il giugno 2018 e il dicembre 2018 siano stati rimpatriati 3.851 irregolari, registrando una diminuzione rispetto al medesimo intervallo di tempo nel 2017 pari al 3 per cento, mentre dal 1° gennaio 2019 al 17 febbraio 2019 i rimpatriati sarebbero stati appena 867, pari a soli 18 rimpatri al giorno;
del resto la cifra stanziata per i rimpatri nell'ultimo anno è di appena 3.000.000 di euro in tre anni, a partire da uno stanziamento di 500.000 euro per il 2019, che equivale, considerando un costo medio per rimpatrio di circa 5.000 euro, ad un aumento di 100 rimpatri per il 2019 e 600 complessivi nel triennio;
sul piano dell'azione politica, poi, il Governo non è innanzitutto riuscito a stipulare quegli accordi fondamentali con i Paesi di provenienza dei flussi migratori che sono il presupposto necessario per ogni attività di rimpatrio;
contemporaneamente, talune misure introdotte nel cosiddetto «decreto sicurezza», come l'abolizione del permesso di soggiorno per motivi umanitari, lungi dall'aumentare il livello di sicurezza del nostro Paese, hanno ad avviso degli interroganti reso illegali dall'oggi al domani persone fino ad oggi integrate, paradossalmente ingrossando il numero delle persone da rimpatriare e i costi per sostenere tali rimpatri;
allo stesso modo il sostanziale smantellamento del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar), escludendo dalla possibilità di usufruire dei relativi servizi sia i richiedenti la protezione internazionale sia i titolari di protezione umanitaria, ha ulteriormente marginalizzato migranti fino ad oggi legalmente presenti e integrati nel nostro Paese –:
a seguito dello stallo nelle negoziazioni in atto sugli accordi bilaterali e di quelle che appaiono agli interroganti gravissime misure adottate, come nel caso dell'abolizione del permesso di soggiorno per motivi umanitari e del sostanziale smantellamento del sistema Sprar, quale sia attualmente la situazione dei migranti in Italia anche in conseguenza dell'applicazione del «decreto sicurezza» e, in particolare, quale sia il numero delle persone sprovviste di titolo regolare e la loro destinazione attuale e futura.
Seduta del 17 aprile 2019
Illustrazione di Marco Di Maio, risposta del governo di Matteo Salvini, ministro dell'Interno, replica di Emanuele Fiano
Illustrazione
Grazie, Presidente. Ministro, in campagna elettorale ha promesso che, se fosse arrivato al Governo, avrebbe svolto tra i 500 e 600 mila rimpatri. Nei primi sette mesi del suo Esecutivo, tra il giugno del 2018 e il dicembre del 2018, i rimpatri sono stati 3.851, in sensibile calo rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Di questo passo, per mantenere le promesse fatte in campagna elettorale, servirebbero tra i 75 e gli 80 anni, che, più o meno, è lo stesso periodo di tempo nel quale il suo partito è chiamato per una sentenza di un tribunale, a restituire 49 milioni di euro che sono stati indebitamente appropriati. In questi mesi, col «decreto sicurezza» questo Governo ha smantellato il sistema di accoglienza e integrazione e diffuso sui territori, il cosiddetto SPRAR, e cancellato i permessi di soggiorno per motivi umanitari. In questo modo, da un giorno all'altro, migliaia di persone, che erano regolarmente presenti nel nostro Paese, sono diventate irregolari.
Vogliamo, quindi, sapere quanti sono i nuovi irregolari creati da questo decreto e, soprattutto, cosa intendete fare con queste persone, che, proprio grazie al «decreto sicurezza» si trovano, da un giorno all'altro, per strada, nelle nostre città, accrescendo degrado e insicurezza nelle nostre comunità locali.
Risposta del governo
Rispondo molto volentieri, perché i numeri evidentemente gli italiani li conoscono benissimo. Sin dal mio insediamento ho inteso perseguire con determinazione l'obiettivo di contrastare i flussi migratori irregolari e l'odioso business del traffico di esseri umani nel Mediterraneo.
Grazie alle iniziative messe in campo, non devo ricordare che nel 2018 gli sbarchi si sono ridotti dell'83 per cento, mentre in questo 2019 gli sbarchi sono ridotti del 92 per cento, ma soprattutto, dato di cui vado più orgoglioso, si è dimezzato il numero di morti e dispersi nel Mar Mediterraneo. È curioso come i buoni causassero più morti rispetto ai presunti cattivi, forse evidentemente le parti erano invertite.. In tale contesto… Capisco che i numeri possano andare fastidio, ma questa è la realtà dei fatti…
In tale contesto, va letta anche l'adozione del decreto-legge sicurezza e immigrazione, con cui il Governo ha nei fatti reso più veloci le procedure per il riconoscimento dello status di protezione internazionale, aiutando davvero i profughi in fuga dalla guerra e rigettando le domande di coloro che non sono in fuga da nessuna guerra, ma la guerra la portavano in Italia.
In tal senso, la riforma del sistema SPRAR non va interpretata come una limitazione del diritto di accedere ad un modello di accoglienza, quanto piuttosto una razionalizzazione in linea con gli standard europei. Quanto al tema dei rimpatri, occorre distinguere tra rimpatri conseguenti a espulsione e quelli su base volontaria assistita. Nel primo caso, osservo che il calo rilevato dagli onorevoli interroganti non appare significativo sotto il profilo statistico e comparativo, in quanto dovrebbe essere posto in relazione alla drastica riduzione del numero degli sbarcati. Relativamente, invece, ai rimpatri … posso? Grazie. Relativamente, invece, ai rimpatri volontari assistiti, informo che, dal 1° gennaio 2018 ad oggi, ne risultano effettuati 1.283.Le innovazioni introdotte dal decreto sicurezza e immigrazione non hanno determinato ripercussioni sul sistema di accoglienza, che ha mantenuto la sua fisiologica funzionalità. Evidentemente, il fatto che qualcuno si sia ritirato dal sistema d'accoglienza, riducendosi i fondi quotidiani dai 35 ai 21 euro, vuol dire che qualcuno non accoglieva per generosità, ma accoglieva per fare quattrini e questo va ad aiutare i cooperanti veramente generosi. Confido, dunque, che il proseguimento del trend in discesa degli sbarchi possa favorire il funzionamento di un modello più razionale, economico ed equo, in relazione alle aspettative degli effettivi aventi diritto. I numeri che ho riportato mi rendono orgoglioso del lavoro del Parlamento, del Governo e mio, come Ministro dell'Interno.
Replica
La ringrazio, signor Presidente, e ringrazio anche il signor Ministro. Sono in imbarazzo nello scegliere se lei sia più mentitore o più reticente. La ringrazio, però, del numero, che ci ha appena comunicato, dei rimpatri effettuati quest'anno: 1.283. Dall'inizio dell'anno ci sono 100 giorni, lei ha parlato di 1.283 rimpatri, che diviso i 100 giorni dell'anno in corso, fa 12,83 rimpatri al giorno, come testimonia, in effetti, il cruscotto che ho appena guardato sulla pagina del sito del Ministero dell'Interno. Le segnalo che questo è un peggioramento di cinque unità e mezzo rispetto all'anno precedente, il 2018, nel quale l'Italia, tra il suo mandato di Governo da giugno e quello precedente del Ministro Minniti, ha avuto una media di rimpatri di 18 al giorno, quindi sta peggiorando.
Ma non siamo noi che abbiamo promesso agli italiani, signor Ministro, che lei avrebbe rimpatriato 500 mila persone. Noi, con questa interrogazione, avremmo voluto che lei, agli italiani, dicesse la verità, che mentì in campagna elettorale, dicendo che avrebbe rimpatriato 500 mila irregolari e che sta mentendo adesso, perché sta abbassando la media di rimpatri rispetto all'anno scorso. Sono i numeri che lei ha appena testimoniato nella Camera dei deputati.
Io capisco la difficoltà del dover ammettere che il provvedimento «decreto sicurezza», che è stato approvato da quest'Aula, sta aumentando, in questo Paese, gli irregolari. Alla fine dell'interrogazione che noi le abbiamo rivolto c'era una domanda semplice: di quanto sono aumentati gli irregolari da quando è entrato in funzione il «decreto sicurezza», ovvero le persone che non hanno visto rinnovare il proprio permesso di soggiorno per motivi umanitari a seguito delle nuove norme? Lei non ci ha risposto, perché deve essere reticente, perché non può dire agli italiani che, a parte la diminuzione degli sbarchi, che certo era parte del suo programma ed è parte della sua azione, il resto del programma, cioè la diminuzione dell'irregolarità in Italia, di coloro che vengono da altri Paesi, è invece in aumento. L'azione politica del suo Governo e del suo Ministero, che ha mentito in campagna elettorale, sta producendo il contrario di ciò che ha promesso quanto al numero di irregolari presenti nel nostro Paese.