30/10/2018
Luigi Marattin
Boccia, Boschi, De Micheli, Madia, Melilli, Navarra, Padoan, Enrico Borghi, Fiano
3-00287

Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   le banche italiane detengono circa 375 miliardi di euro di titoli di Stato domestici, corrispondente al 10 per cento dei loro asset, e l'impennata dello spread sta intaccando i livelli patrimoniali e creando serie difficoltà agli istituti di credito, che potrebbero comportare, all'esito degli stress test del 2 novembre 2018, la necessità di una ricapitalizzazione per le banche più esposte;

   delle attuali difficoltà sembrerebbero essere consapevoli anche esponenti del Governo, a partire dal Ministro interrogato, che ha recentemente ipotizzato un intervento dello Stato in favore delle banche, senza però esplicitarne le modalità, e dal Vicepresidente del Consiglio dei ministri Salvini, che sembra non avere escluso la possibilità di utilizzare risorse pubbliche per gli eventuali salvataggi delle banche, mentre di avviso opposto sembrerebbe essere l'altro Vicepresidente del Consiglio dei ministri Di Maio, che ha negato qualunque ipotesi di impiego di risorse statali in favore degli istituti di credito;

   la possibilità di un intervento dello Stato in economia si sta prefigurando anche nel settore del trasporto: si apprende, infatti, da notizie di stampa che la società Ferrovie dello Stato italiane s.p.a. intenderebbe presentare un'offerta vincolante in merito alla procedura di cessione delle attività industriali facenti capo all'amministrazione straordinaria di Alitalia-Sai s.p.a.;

   il Ministero dell'economia e delle finanze è azionista unico della società Ferrovie dello Stato italiane s.p.a., azienda sana ma con un debito di 6,6 miliardi di euro;

   l'acquisto di una quota di maggioranza di Alitalia da parte di Ferrovie dello Stato italiane s.p.a., in un contesto di aumento dei costi di finanziamento sul mercato a causa dell'incremento dello spread e del peggioramento del rating, rischierebbe di vanificare l'azione di risanamento che ha caratterizzato gli ultimi anni e mettere a rischio gli investimenti programmati tra il 2019 e il 2023 per circa 6 miliardi di euro per acquistare nuovi treni regionali –:

   quale sia la strategia del Governo in materia di intervento dello Stato nei due settori citati alla luce di quanto esposto in premessa e, in particolare, sulla base di quali motivazioni intenda intervenire, quali obiettivi intenda raggiungere e quali risorse intenda utilizzare al fine di non peggiorare ulteriormente gli obiettivi di finanza pubblica. 

Seduta del 31 ottobre 2018

Illustrazione di Pier Carlo Padoan, risposta del governo di Giovanni Tria, Ministro dell'economia e delle finanze, replica di Luigi Marattin

Illustrazione

Grazie Presidente. Signor ministro, vorrei gentilmente un po' di attenzione (Commenti)…Pregherei i colleghi di Forza Italia di concedere anche a me la possibilità di esprimere le posizioni del gruppo, grazie Signor Ministro, come lei sa bene la situazione economica del Paese sta peggiorando. In un contesto del genere è essenziale che le politiche che un Governo vuole mettere in atto siano chiare e convincenti. Temo che questo non sia il caso di quello che sta succedendo, e per questo noi proponiamo due quesiti che sono esemplificativi di questa situazione. La prima questione, che lei conosce molto bene, riguarda l'aumento dello spread e, soprattutto, la sua persistenza a livelli molto elevati rispetto a pochi mesi fa che mette in discussione la sostenibilità dei bilanci di molte banche, tanto che si può paventare una situazione in cui molte di queste banche debbano andare verso una ricapitalizzazione. Questa sarebbe un'operazione difficile vista la situazione dei mercati finanziari. Cosa intende fare il Governo? Questa non è una domanda retorica, perché autorevoli esponenti del Governo, compreso lei, signor Ministro, hanno dato molte risposte a questo problema e, quindi, le domando quale sia la strategia che avete in mente. Secondo punto, e concludo in cinque secondi: sappiamo che Ferrovie dello Stato ha deliberato di entrare nel capitale di Alitalia per effettuare una strategia di cui non si conoscono… qual è la strategia che il Governo indica per Ferrovie dello Stato, che è pienamente partecipata?

Risposta del governo 

Grazie Presidente. Con l'interrogazione a risposta immediata in oggetto gli onorevoli interroganti chiedono chiarimenti in merito alla strategia del Governo in materia di intervento pubblico a sostegno delle banche e del settore del trasporto. Con riferimento al settore bancario, e al possibile impatto della dinamica dello spread, osservo come il nostro sistema bancario stia progressivamente acquistando solidità, come dimostra la continua e decisa riduzione delle sofferenze. Chiarisco che non si ravvisano ipotesi di intervento nel settore. Non di meno, il monitoraggio dei profili di rischio è continuo e scrupoloso. Il Governo sta infatti vigilando sull'evolvere della situazione perché il settore non venga messo in difficoltà. In ogni caso mi preme sottolineare che qualsiasi eventuale intervento verrà implementato in conformità alla normativa vigente. Colgo inoltre l'occasione per sottolineare che gli interventi proposti nella futura legge di bilancio non impattano sul conto economico degli istituti di credito.

Per quanto riguarda il quesito relativo all'ingresso di Ferrovie dello Stato nel capitale di Alitalia, sottolineo che lo Stato non esercita attività di direzione e coordinamento sulle società partecipate, stante specifica previsione normativa che esclude l'esercizio dell'attività imprenditoriale in capo allo Stato. Vi è, quindi, la preclusione di ingerenze nelle attività gestionali operative delle società. Il Ministero dell'economia e delle finanze esercita i diritti dell'azionista, d'intesa con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, in qualità di vigilante sul gruppo Ferrovie dello Stato, in piena sintonia con il ruolo di coordinamento dell'attività dell'organo esecutivo esercitato dal Presidente del consiglio dei ministri. Ferrovie, anche in conformità ai principi Istat Eurostat, agisce come un operatore di mercato indipendente e il consiglio di amministrazione, nell'esercizio delle sue prerogative gestionali, valuta autonomamente la fattibilità e la sostenibilità economico-finanziaria dell'operazione. Nell'ambito di tali prerogative, nella sua autonomia, il consiglio di Amministrazione può decidere di realizzare l'operazione nel rispetto di un quadro di sostenibilità economica, anche con la presenza di partners industriali di settore, previa la verifica dell'assenza di pregiudizi economico-finanziari e nel rispetto della normativa antitrust e sugli aiuti di Stato. Grazie.

Replica

Onestamente, signor Ministro, sono scioccato da quello che ho sentito. Circa il primo punto, se non ho capito male lei ci dice due cose: che il sistema bancario italiano è solido ed ha acquisito solidità, evidentemente negli ultimi anni, e che ogni eventuale intervento viene fatto in conformità alla normativa vigente che, lo ricordo, è una normativa europea e bene esemplificata dal famoso concetto del bail-in. Lei è espressione di un Governo e di una maggioranza che ha persistentemente negato entrambi i concetti che lei adesso ha detto (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). In primo luogo, è che noi avevamo sbagliato tutto nella politica di sostegno al sistema bancario ed era soltanto un aiuto agli amici dei banchieri e ai familiari di qualcuno eccetera; in secondo luogo, che la normativa europea era la più grande violazione di sovranità eccetera. Lei ci ha detto, in questo momento, che entrambi questi pilastri della campagna elettorale dei partiti che sostengono la sua posizione di Ministro sono completamente negati.

Tuttavia, il secondo punto su Ferrovie mi sconvolge ancor di più. Lei ha detto, in pratica, che non sono affari del Governo quello che fanno le Ferrovie e le società partecipate. Ma se quello che lei dice è la politica del Governo, mi faccia fare una domanda: ma che ci sta a fare lo Stato con la presenza pubblica nella compagine societaria di Ferrovie? Cioè, se lei se la può cavare dicendo che è un'azienda autonoma e il CdA può disporre in autonomia gli interventi, io mi chiedo allora - senza che sia un affare della politica e un affare del Governo - qual è la presenza e la ratio nel capitale di Ferrovie del Ministero dell'economia e delle finanze, che lei autorevolmente rappresenta? Signor Ministro, l'interrogazione che abbiamo fatto era volta a capire cosa pensa il Governo in generale della presenza pubblica nell'economia in due settori di mercato, quali il trasporto aereo e le ferrovie. Ogni impiego di risorsa pubblica, come lei mi insegna, ha un costo opportunità. Se questo Governo intende impiegare le risorse pubbliche in settori del genere sta distogliendo quell'euro e quelle risorse da impieghi più proficui. Da quello che lei ci dice non riusciamo a capire, oltre alle perplessità che le ho detto……quale sia l'opinione di questo Governo su cosa lo Stato debba fare nelle aziende partecipate o negli interventi nel sistema bancario e quale sia la valutazione che fa degli interventi che state preparando.