14/10/2020
Davide Gariglio
PAGANI, ANDREA ROMANO, CANTINI, PIZZETTI, BRUNO BOSSIO, DEL BASSO DE CARO, GRIBAUDO, ENRICO BORGHI e FIANO.
3-01810

Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
   nel porto di Genova, secondo quanto riportato da organi di stampa, nella notte del 7 ottobre scorso sulla nave traghetto «La Superba» del gruppo Grandi Navi Veloci le operazioni portuali di rizzaggio dei veicoli sarebbero state svolte da lavoratori marittimi di bordo anziché dai lavoratori portuali dell'impresa autorizzata nel porto di Genova;
   il fatto si sarebbe ripetuto, sempre secondo i media, nella giornata di sabato 10 ottobre ad opera del personale della nave «Fantastic» del gruppo GNV;
   in tale occasione i marittimi avrebbero effettuato un'operazione portuale consistente nel girare le maniglie delle zampe dei trailer, operazione che sarebbe stata anche ripresa in video;
   sul luogo sarebbero prontamente intervenuti i rappresentanti sindacali e, a seguito di chiamata da parte dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, anche gli ispettori dell'Ufficio sicurezza dell'Autorità di sistema portuale, che avrebbero assistito alla violazione;
   le organizzazioni sindacali, anche per motivi di sicurezza, avrebbero sospeso le operazioni di carico dei semirimorchi effettuate dai lavoratori del terminal;
   sul luogo sarebbe anche intervenuto il personale della Capitaneria di porto, che si sarebbe riservato di effettuare approfondimenti successivi alla ripartenza della nave;
   a questo punto la nave avrebbe cessato le operazioni di carico, lasciando in banchina vari mezzi ancora non caricati, pur di non ricorrere al personale portuale;
   tale episodio sarebbe in piena violazione dell'articolo 199-bis del decreto-legge 19 maggio 2020 n. 34, come convertito dalla legge 17 luglio 2020 n. 77, e del Regolamento (UE) 2017/352 del Parlamento e del Consiglio del 15 febbraio 2017, in particolare l'articolo 2, comma 2 che, tra l'altro, prescrive come le operazioni di rizzaggio e derizzaggio sono comprese nel ciclo della movimentazione merci –:
   se il Governo sia a conoscenza dei fatti espressi in premessa e se conseguentemente le navi citate, che avrebbero svolto in autoproduzione le operazioni portuali, abbiano violato la legge vigente senza peraltro un adeguato controllo da parte delle autorità competenti e in palese non ottemperanza delle norme sulla sicurezza del lavoro.

 

Seduta del 14 ottobre 2020

Illustrazione e replica di Davide Gariglio, risposta della Ministra delle Infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli

 

DAVIDE GARIGLIO : Grazie, Presidente. Nel porto di Genova, nella notte di mercoledì 7 scorso, la nave La Superba, del gruppo Grandi Navi Veloci, ha fatto delle operazioni di carico e scarico, delle operazioni di rizzaggio in autoproduzione, cioè usando i propri lavoratori marittimi invece dei lavoratori portuali. L'operazione si è ripetuta sabato scorso, sempre da parte di una nave del gruppo Grandi Navi Veloci, la nave Fantastic. In tale occasione i sindacati sono intervenuti e hanno constatato, anche attraverso dei video che sono stati messi anche online, che le operazioni di rizzaggio dei semirimorchi, cioè di ancoraggio dei semirimorchi alla nave, erano svolte dagli operatori marittimi, dai lavoratori marittimi invece che dai lavoratori portuali. Sono intervenute le autorità portuali, è intervenuta la Capitaneria di porto e, a quel punto, la nave ha sospeso l'operazione di carico, ha preferito lasciare i mezzi sulle banchine dei terminal piuttosto che caricarli. Ecco, chiediamo al Ministro se sia consapevole di questa grave violazione di legge che è avvenuta nel porto di Genova.

PAOLA DE MICHELI, Ministra delle Infrastrutture e dei trasporti. Grazie, Presidente. In tema di autoproduzione dei servizi portuali, l'articolo 199-bis del decreto-legge n. 34 del 2020 ha previsto, in particolare che, ove non sia possibile soddisfare la domanda di svolgimento di operazioni portuali mediante le imprese autorizzate, ai sensi dell'articolo 16 della legge n. 84 del 1994, né tramite ricorso all'impresa o all'agenzia per la fornitura di lavoro portuale temporaneo, prevista all'articolo 17 della stessa legge, la nave è autorizzata a svolgere le operazioni in regime di autoproduzione alle seguenti condizioni: che sia dotata di mezzi meccanici adeguati; che sia dotata di personale idoneo e aggiuntivo rispetto all'organico della tabella di sicurezza e di esercizio della nave e dedicato esclusivamente allo svolgimento di tali operazioni; che sia stato pagato il corrispettivo e sia stata prestata idonea cauzione. Quanto al previsto decreto attuativo, informo che è in via di definizione il contenuto dello stesso, già oggetto di un confronto molto positivo con le associazioni datoriali e le organizzazioni sindacali in data 9 ottobre.

In relazione agli episodi richiamati nell'atto in discussione, sulla base degli elementi forniti dalla Capitaneria di porto di Genova rappresento che, in data 10 ottobre 2020, gli ispettori dell'autorità di sistema portuale contattavano il personale della Capitaneria rappresentando di essere intervenuti a bordo della nave Grandi Navi Veloci Fantastic a seguito di una segnalazione dei delegati sindacali e delle rappresentanze dei lavoratori portuali della compagnia unica del porto di Genova, in cui veniva riferito di un possibile svolgimento da parte del personale di bordo di alcune attività in regime di autoproduzione. Giunti sul posto, i militari della Capitaneria procedevano all'acquisizione delle informazioni del caso dalle persone presenti, dalle quali emergeva che le operazioni di carico della nave Grandi Navi Veloci Fantastic si erano svolte nel corso della mattinata e che alle operazioni di assicurazione del carico alla struttura della nave, tramite vincoli per impedirne lo spostamento di navigazione, aveva provveduto il personale della compagnia unica. I marittimi imbarcati sulla nave avevano, invece, provveduto alle operazioni di sollevamento e abbassamento dei semirimorchi. In presenza dei militari della Capitaneria, con l'accordo degli operatori della compagnia unica, del comandante della nave e con i rappresentanti dell'armatore è stato effettuato il carico e la conseguente operazione di assicurazione di un container contenente i bagagli dei passeggeri; acquisite le informazioni e ultimate le operazioni di carico, la nave lasciava il porto alle 15,40. La Capitaneria di porto riferisce che sono ancora in corso di svolgimento gli accertamenti relativi all'episodio che ho sopra descritto.

 

DAVIDE GARIGLIO: Grazie Presidente e grazie Ministra. Siamo parzialmente soddisfatti e parzialmente insoddisfatti, nel senso che ci chiediamo cosa ancora debba attendere la Capitaneria di porto per accertare quello che è successo. Le operazioni di autoproduzione, come dice lei correttamente, possono avvenire unicamente se sono autorizzate. Vengono autorizzate solo se la richiesta viene fatta e la richiesta può essere fatta quando il porto non abbia una struttura di personale dei terminal o delle compagnie portuali idoneo a farlo.

Ma noi parliamo del porto di Genova, del più grande porto - non italiano, del Mediterraneo - che è assolutamente attrezzato per fare questa operazione. Quindi, in quel caso c'è stata una palese violazione di legge, perché non era stata chiesta l'autorizzazione, a opera della nave, di fare operazioni portuali. E qui c'è un problema: che le leggi del Parlamento italiano, votate da questa Camera con un emendamento al decreto n. 34, non possono essere impunemente sfidate. Non possono essere impunemente sfidate non solo da armatori di comodo ma, in questo caso, da armatori che battono bandiera italiana e che sono ampiamente sovvenzionati da questo Stato. Allora, questa situazione è inaccettabile, mette a rischio i lavoratori marittimi che non sono attrezzati, mette a rischio la sicurezza della nave, perché queste operazioni a volte sono fatte con la nave in movimento, e danneggia le imprese portuali, che pagano le tasse e pagano le concessioni per stare nei porti e per fare un lavoro che si vedono sottratto dai lavoratori degli armatori.

Allora, chiediamo che il Ministero attui celermente la norma con il decreto ministeriale, perché ha la grande occasione di mettere ordine nel mercato e di far sì che i portuali facciano i portuali, i marittimi facciano i marittimi e ci sia sicurezza per gli uni, per gli altri, per le navi e per i passeggeri.