16/09/2025
Andrea Casu
SARRACINO, BONAFÈ, SCOTTO, CUPERLO, FORNARO, MAURI, FOSSI, GRIBAUDO, LAUS, GHIO, DE LUCA, FERRARI e ROGGIANI
3-02181

Al Ministro per la pubblica amministrazione. — Per sapere – premesso che:

   l'impietosa fotografia nei rapporti tra la pubblica amministrazione e i propri dipendenti, che emerge dai dati pubblicati dal Ministero della giustizia sul contenzioso, dimostra ad avviso degli interroganti l'evidente incapacità progettuale, gestionale e di indirizzo politico da parte di chi istituzionalmente è preposto a tale compito; come riportato da Il Sole 24 ore, sono le cause dei dipendenti pubblici che hanno trascinato al rialzo le cause civili in materia di lavoro e previdenza, con incremento complessivo pari a più 290 per cento; solo nel 2024 sono state depositate 77.941 cause, con incremento del 37,5 per cento rispetto al 2023 e quadruplicate rispetto a cinque anni prima;

   tali ricorsi rappresentano la fisiologica reazione a condotte che spesso si pongono in contrasto con principi e norme vigenti: mancato rispetto dei contratti collettivi, violazione delle progressioni di carriera previste, reiterato ricorso a forme di lavoro precario su cui la Corte di giustizia dell'Unione europea si è già espressa più volte condannando l'Italia, compressione delle prerogative sindacali con esclusione delle organizzazioni rappresentative dalle relazioni sindacali, modifiche unilaterali dei contratti con abbassamento degli stipendi rispetto al contratto firmato all'assunzione, bandi illegittimi annullati dal Consiglio di Stato, scelte incomprensibili rispetto al mancato scorrimento o proroga di graduatorie indispensabili per colmare le gravi carenze di organico, ormai diffuse nei servizi pubblici di tutto il Paese per cui sarebbe necessario un piano straordinario di assunzioni. Reiterate lesioni di diritti soggettivi e interessi legittimi che costringono i dipendenti a ricorrere al giudice;

   una pubblica amministrazione che genera contenziosi così diffusi non solo perde la propria credibilità istituzionale, ma condiziona negativamente la qualità di tutti i servizi nella scuola, sanità, giustizia, trasporti, sicurezza ed enti locali, producendo costi aggiuntivi diretti e indiretti. Diretti, perché implica spese legali, soccombenze, risarcimenti, condanne. Indiretti, perché determina ritardi nelle carriere, demotivazione del personale, disfunzioni organizzative e ulteriore aggravio per i tribunali –:

   se possa quantificare quanto stiano costando all'Italia i 77.941 contenziosi aperti nel pubblico impiego sia per quanto riguarda i costi diretti, sia per gli effetti negativi indiretti, e se non intenda valutare, anche al fine di contenere costi futuri, di mettere immediatamente in campo iniziative volte a valorizzare strutturalmente le professionalità già impegnate, a partire dai precari PNRR, e tutte le risorse già selezionate e disponibili mediante scorrimento e proroga delle graduatorie, per tutti i profili amministrativi, giuridici e contabili necessari a garantire il potenziamento e il rinnovamento immediato della pubblica amministrazione.

Seduta del 17 settembre 2025

Illustrazione di Marco Sarracino, risposta del Ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, replica di Andrea Casu

 

MARCO SARRACINO. La ringrazio, signor Presidente. Ministro, da quando lei si occupa di pubblica amministrazione i contenziosi fra il suo Ministero e i lavoratori sono aumentati del 290 per cento. Il 290 per cento, ha capito bene. Questi contenziosi, che ovviamente hanno un costo che chiaramente non paga lei, sono anche indice però di una condizione precaria, sottopagata, di diritti non rispettati in cui versano troppi lavoratori.

E voi cosa fate? Non fate scorrere le graduatorie, lasciando a casa una generazione vincitrice di concorso per merito, non volete un piano di assunzioni straordinario nella pubblica amministrazione, non stabilizzate i precari assunti con il PNRR, che proprio ieri abbiamo incontrato qui fuori, che hanno manifestato in tutta Italia, e non fate crescere i salari.

Allora, Ministro, lei cosa sta facendo per quella che dovrebbe essere l'ossatura e l'orgoglio del nostro Paese? Smetta di fare la vittima, qui ad attaccarla non è il Partito Democratico, ma 77.000 italiani che le hanno fatto causa (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

 

PAOLO ZANGRILLO, Ministro per la Pubblica amministrazione. Grazie, Presidente. Onorevoli deputati, il tema sollevato dagli interroganti è da considerarsi in un quadro più ampio delle iniziative messe in campo per modernizzare e rafforzare la PA. Infatti, giova rappresentare agli interroganti, come da loro stesso riportato, che il dato del contenzioso è da riferirsi al contrasto con principi e norme vigenti, e che dunque non può essere preso come riferimento nel rapporto tra pubblica amministrazione e i dipendenti. Non vi è, infatti, alcuna correlazione tra il dato del contenzioso e l'efficienza dei servizi resi agli utenti, men che meno con la percezione dei dipendenti pubblici.

Al contrario, le iniziative già messe in campo, che evidentemente sfuggono agli interroganti, sono volte a valorizzare le professionalità della pubblica amministrazione. In tal senso stiamo puntando su innovative forme di reclutamento, formazione continua, introduzione di sistemi di valutazione e misurazione della performance, a cui agganciare percorsi di carriera e crescita del personale. In termini di credibilità istituzionale voglio aggiungere che una recente indagine condotta con Istat mostra come, in una scala da 1 a 10, i cittadini che hanno interagito con la pubblica amministrazione nella richiesta di specifici servizi - anagrafici, edilizia, attività produttive - valutino la loro esperienza con un punteggio tra 7 e 8.

Sul versante interno, invece, l'indagine ha preso in esame alcuni temi legati alle riforme della pubblica amministrazione. A titolo esemplificativo, con riferimento all'accesso, la durata dei concorsi ha avuto una riduzione del 20 per cento rispetto al dato registrato nel 2022; sulla mobilità, grazie alle norme introdotte per incentivare tale istituto, i dati mostrano un aumento delle procedure che segnano un più 41 per cento a livello compartimentale e più 30 per cento a livello intercompartimentale; sulla formazione, nel 2024 il 76 per cento del personale della pubblica amministrazione ha seguito attività di formazione.

Per quanto attiene allo scorrimento delle graduatorie, nonostante non vi sia alcuna correlazione con il tema affrontato, ricordo agli onorevoli interroganti che il decreto-legge n. 25 del marzo 2025, convertito nella legge 9 maggio 2025, n. 69, ha stabilito che il concorso è lo strumento ordinario e prioritario per il reclutamento del personale e, contestualmente, ha sospeso per il 2024 e 2025 il limite, già fissato, del 20 per cento del numero dei candidati idonei.

Aggiungo che in taluni settori, come istruzione e sanità, il Governo sta ponendo in essere misure finalizzate a ridurre il contenzioso, e per la scuola, tra i principi e criteri direttivi del nuovo testo unico dell'istruzione, come previsto dall'articolo 15 e dall'Atto Camera n. 2393, già approvato dal Senato, è stabilita proprio la deflazione del contenzioso. Aggiungo, infine, con riguardo proprio al tema dei precari e degli LSU, che la Commissione europea ha recentemente chiuso il caso EU Pilot, stabilendo la conformità alla direttiva 1999 sui contratti a tempo determinato della disciplina prevista per i lavoratori socialmente utili impiegati in varie regioni italiane. Non ho alcun motivo per sentirmi vittima.

 

ANDREA CASU. Ministro, purtroppo ancora una volta evidentemente non ha compreso il senso della nostra domanda, non si è reso conto di quella che è la reale condizione. Noi le abbiamo chiesto di quantificare il costo diretto e indiretto delle conseguenze delle scelte sbagliate che sta portando avanti questo Governo nella pubblica amministrazione non per attaccarla, ma per aiutarla ad aprire gli occhi. E questo non solo per diminuire il numero di contenziosi, l'unico vero record del suo Ministero, ma per offrire servizi migliori a tutti i cittadini.

Perché, quando le chiediamo il piano straordinario di assunzioni, di fare subito non solo i concorsi, ma anche tutte le proroghe, gli scorrimenti degli idonei immediatamente necessari a rinnovare e rafforzare subito la PA, di non sbattere la porta in faccia ai precari, non lo facciamo solo per dare un'opportunità a una generazione che ha studiato, che ha fatto sacrifici, che merita di entrare in campo, che non deve più aspettare in panchina, ma per far funzionare meglio scuola, sanità, giustizia, trasporti, sicurezza, enti locali.

Ascolti un consiglio, perché noi per contrastare l'azione scellerata di questo Governo siamo in quest'Aula, senza dormire, da 36 ore, ma evidentemente su questo tema è lei che non si è ancora svegliato da quando è diventato Ministro. Cominci almeno a leggere le migliaia di lettere che riceve ogni giorno - come facciamo noi – e capirà che non è solo il PD a chiedere di cambiare rotta ma è l'intero Paese che è stanco di subire ingiustizie.