21/01/2025
Marco Simiani
BARBAGALLO, BRAGA, CURTI, EVI, FERRARI, BAKKALI, CASU, GHIO, MORASSUT e FORNARO
3-01675

Al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica. — Per sapere – premesso che:

   nel novembre 2024 è stato pubblicato il parere n. 19 della Commissione – Via e Vas sul Ponte sullo Stretto di Messina, un'opera inutile, costosa e pericolosa, che al momento ha il solo effetto di drenare risorse che si sarebbero potute utilizzare per strade, ferrovie e infrastrutture diffuse;

   la composizione della Commissione è stata integrata, con decreto del Ministro interrogato, a pochi giorni dall'espressione del parere, da componenti di dubbia autorevolezza e di chiara appartenenza politica della maggioranza;

   il citato parere rileva la non ottemperanza delle prescrizioni poste nel 2003 al progetto preliminare e pone 62 prescrizioni all'attuale progetto definitivo aggiornato che confermano tutte le eccezioni sollevate dalla città metropolitana di Reggio Calabria e dalla città di Villa San Giovanni, soprattutto circa la carenza di studi di dettaglio specifici, progetto di cantierizzazione e progetti di risoluzione delle interferenze;

   il parere, rinviando ogni valutazione di compatibilità ambientale ad un giudizio di ottemperanza previsto, per la maggior parte delle prescrizioni, «prima della presentazione della progettazione esecutiva», non dà sufficienti garanzie;

   gli approfondimenti e le integrazioni documentali richieste presuppongono l'esecuzione di analisi e indagini di campo che non sono mai state effettuate, approfondimenti che difficilmente potranno risolversi nel giro di pochi mesi;

   inoltre, la Valutazione d'incidenza ambientale (Vinca) si esprime negativamente su alcune aree ricomprese nei siti della Rete Natura 2000, disciplinate dalla direttiva 92/43/CEE «Habitat» per le quali si propongono misure di compensazione che si configurano, a giudizio degli interroganti, come deroga alla direttiva stessa;

   permangono dubbi, inoltre, circa la sicurezza sismica dell'opera, data l'ubicazione in una delle aree a più alto rischio sismico del continente europeo. Per non parlare della circostanza che uno dei piloni del ponte, in località «Cannitello», sorgerà su una faglia attiva che, a detta della Società Stretto di Messina, non risulta essere una faglia sismogenetica, ovvero in grado di produrre scuotimento sismico del suolo;

   a fronte di tale granitica certezza, l'assenza di un mandato formale e trasparente all'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia per svolgere una valutazione istituzionale sul rischio sismico solleva interrogativi sull'effettiva affidabilità delle analisi presentate finora e potrebbe compromettere la credibilità complessiva del processo decisionale –:

   come si intendano escludere i rischi sulla sicurezza sismica e il pieno rispetto delle normative ambientali, anche mediante il conferimento di un mandato ufficiale all'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia per lo svolgimento di studi relativi al rischio sismico dell'opera.

Seduta del 22 gennaio 2025

Illustrazione di Marco Simiani, risposta del Ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica, replica di Anthony Emanuele Barbagallo

MARCO SIMIANI, Grazie, Presidente. Ministro, nel novembre del 2024 è stato pubblicato il parere n. 19 della commissione VIA-VAS sul ponte dello Stretto di Messina, un'opera costosa e a questo punto forse anche pericolosa.

Il citato parere rileva la non ottemperanza delle prescrizioni poste nel 2013 al progetto preliminare e pone 62 prescrizioni all'attuale progetto definitivo di progetti che sono stati, in questo caso, messi in discussione dai sindaci di Reggio Calabria e di Villa San Giovanni.

Per questo permangono dubbi importanti circa la sicurezza sismica dell'opera, data l'ubicazione di una delle aree a più alto rischio sismico del continente europeo, per non parlare della circostanza che uno dei piloni è proprio nel situato nella località Cannitello, che sorgerà sulla faglia attiva. Ecco perché cerchiamo di capire la vostra granitica certezza e l'assenza di un mandato formale da parte dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia per svolgere una valutazione istituzionale sul rischio sismico, sollevata dagli interrogativi che tutti noi oggi abbiamo, non solamente da televisive, ma soprattutto dal fatto che oggi non esistono certezze per il prosieguo dell'opera.

GILBERTO PICHETTO FRATIN, Ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica. Grazie, Presidente, e un grazie agli interroganti. Con riferimento al quesito posto dagli onorevoli interroganti, si rappresenta che la valutazione del rischio sismico non rientra tra i compiti istituzionali del MASE, così come l'eventuale conferimento di mandato ufficiale all'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia per lo svolgimento di questa attività, in considerazione del fatto che la valutazione dell'azione sismica attiene alle verifiche strutturali dell'opera, da valutarsi in ambito diverso da quello del VIA, della valutazione d'impatto ambientale.

Come recentemente indicato anche dal Ministro Salvini, in occasione di un'interrogazione al Senato, il progetto definitivo del ponte sullo Stretto per quanto attiene agli aspetti sismici è completo e dettagliato. Non è stato, di conseguenza, previsto alcun mandato ufficiale all'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia.

Ciononostante, alcuni ricercatori dello stesso Istituto hanno collaborato con il contraente generale sia nella fase di redazione del progetto del 2011, sia nel recente aggiornamento. Inoltre, il progetto definitivo del ponte è già corredato dei livelli di approfondimento superiore a quello del livello 3 della micro-zonizzazione sismica, richiesto per la progettazione di opere strategiche. In relazione alle procedure di valutazione ambientale, si anticipa che, con riferimento alle 62 condizioni poste dal parere positivo, certamente, della commissione tecnica VIA-VAS, la società Stretto di Messina lo scorso 24 dicembre ha trasmesso la documentazione relativa alla condizione ambientale 1), che è attualmente in valutazione presso la Commissione tecnica. Come previsto dalla normativa vigente, si procederà successivamente con la comunicazione alla Commissione europea, ai sensi della direttiva Habitat.

Con riferimento, infine, a quello che concerne la VIncA e il parere negativo rispetto ad alcuni siti specifici, verificata la mancanza di soluzioni alternative rispetto a quella prospettata e attestati i motivi imperativi di rilevante interesse pubblico del progetto, si fa presente che è stata redatta una valutazione di incidenza di livello 3, al fine di delineare ogni necessaria misura di compensazione atta a garantire comunque gli obiettivi di conservazione dei siti e volta ad annullare le incidenze residue, che permangono in seguito alla attuazione delle misure di mitigazione definite. Tali misure dovranno essere meglio vagliate, secondo quanto previsto dalla normativa vigente.

ANTHONY EMANUELE BARBAGALLO, Grazie, Presidente. Signor Ministro, in questi anni il PD ha evidenziato le insopportabili forzature e le illegittimità che avete fatto sulle procedure relative al ponte, a partire da quella relativa all'aggiudicatario. Avete scelto, in violazione di tutte le procedure, il contraente che aveva perso il giudizio di primo grado e avete stabilito un importo superiore di ben cinque volte al costo originario dell'opera.

La sua risposta di oggi non solo non ci convince per niente, ma acuisce tutte le nostre perplessità. A nessun cittadino verrebbe consentito di costruire un immobile su una faglia attiva e men che mai esitare un progetto con 62 prescrizioni di carattere ambientale. Lo Stato, la parte pubblica, è chiamata a dare l'esempio e a rispettare i principi dello Stato di diritto, cosa che nelle procedure del ponte sistematicamente non avviene. Andava fatta la VAS (la Valutazione ambientale strategica). La VIA è, poi, abbondantemente scaduta, per cui andava fatta una nuova valutazione e non integrata quella vetustà di anni fa.

La scorciatoia che decidete di prendere oggi vi porterà a sbattere. Le continue violazioni delle norme comunitarie porteranno a una pronuncia della Corte di giustizia europea e la Vinca negativa resta uno scoglio insormontabile. Signor Ministro, sa che, mentre questo Governo continua a promettere di realizzare il ponte, i siciliani, in questo momento, non hanno neanche un treno che colleghi Palermo a Catania? E che la dispersione scolastica in Sicilia continua ad aumentare, secondo i dati dell'Ufficio scolastico regionale, perché i ragazzi non hanno neanche un servizio di trasporto pubblico locale - pullman o treno - che li faccia arrivare puntuali a scuola?

Concludo, signor Presidente. Continueremo ad incalzarvi, anche a proposito del necessario parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici e, soprattutto, a proposito dell'indifferibile verifica di ottemperanza. Le 62 prescrizioni della commissione VIA andranno tutte ottemperate, altrimenti non si potrà procedere. Saremo pronti a controllare, centimetro per centimetro, quelle prescrizioni.