10/06/2025
Marco Simiani
BRAGA, CURTI, EVI, FERRARI, AMENDOLA, BARBAGALLO, DE LUCA, GRAZIANO, IACONO, LACARRA, LAI, MARINO, UBALDO PAGANO, PORTA, PROVENZANO, SARRACINO, SPERANZA, STEFANAZZI e STUMPO
3-02003

Al Ministro per la protezione civile e le politiche del mare. — Per sapere – premesso che:

   dai dati degli Osservatori distrettuali permanenti, emerge una situazione preoccupante riguardo i livelli di siccità: severità idrica media tendente ad alta per il distretto dell'Appennino Meridionale, media per la Sardegna, e alta per la Sicilia;

   al momento è già stato dichiarato lo stato di emergenza per grave deficit idrico in atto nella Regione Siciliana, in Basilicata e in Calabria e anche le altre regioni del Sud, quali la Puglia, la Campania e la Sardegna stanno affrontando la medesima problematica;

   l'ultimo documento di finanza pubblica 2025, in relazione al «Piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza nel settore idrico» (Pniissi), riporta che, a fronte di 418 interventi previsti dal Piano, per un fabbisogno complessivo di 12 miliardi di euro, le proposte ricevute dalle regioni sono 562 con un fabbisogno richiesto di oltre 13,5 miliardi di euro. Le risorse effettivamente disponibili, però, ammontano a soli 4,075 miliardi, meno di un terzo del necessario;

   nella seduta della Cabina di regia per la crisi idrica del 19 marzo 2024 il Commissario straordinario nazionale per l'adozione di interventi urgenti connessi al contrasto della scarsità idrica ha illustrato quelle azioni ritenute prioritarie, sia per promuovere l'adattamento ai cambiamenti climatici, sia per far fronte allo stato di crisi;

   per fronteggiare la crisi è emersa la «Prima proposta d'azione alla Cabina di regia (Ppac)», elaborata con il supporto delle autorità di bacino distrettuali, consistente in un elenco di opere prioritarie, nell'ambito della più ampia programmazione che ha come cardine il Piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza nel settore idrico;

   il Commissario ha quindi individuato 127 interventi, da euro 3,672 milioni, definiti prioritari, di cui 55 sono geograficamente collocati nel Sud e Isole per un importo di quasi 1.7 miliardi di euro;

   le regioni meridionali e le isole continuano a pagare il prezzo più alto della fragilità infrastrutturale e della mancanza di investimenti strutturali;

   è evidente che la gestione delle risorse idriche non può più basarsi sulle sole misure emergenziali, ma richiede una strategia nazionale coerente, fondata su interventi strutturali, rapidi e adeguatamente finanziati, in grado di affrontare gli effetti del cambiamento climatico;

   nonostante gli stati di emergenza in atto, risultano infatti scarse o assenti le azioni correttive da parte del Governo che non ha affrontato efficacemente l'emergenza idrica e non risultano programmi concreti di realizzazione di infrastrutture idriche –:

   quali iniziative di competenza intenda adottare per affrontare efficacemente l'emergenza siccità, soprattutto nelle isole e nel Meridione d'Italia, e affinché si pervenga alla realizzazione delle necessarie opere infrastrutturali, a partire da quelle ritenute prioritarie.

Seduta dell'11 giugno 2025

Illustrazione di Anthony Emanuele Barbagallo, risposta del Ministro per la Protezione civile e le politiche del mare, replica di Marco Simiani

ANTHONY EMANUELE BARBAGALLO, Grazie, signor Presidente. Signor Ministro, l'estate è alle porte e, nonostante le copiose piogge invernali, la situazione degli invasi è peggiore dello scorso anno. In Sicilia le reti colabrodo, unitamente alle carenze infrastrutturali e a qualche pasticcio amministrativo, come quello della diga Trinità, dove sono andati perduti milioni di litri d'acqua, stanno generando grande apprensione nella popolazione; pasticcio amministrativo dovuto a responsabilità specifiche della regione siciliana e del Ministero delle Infrastrutture. Altri segnali sono preoccupanti, come ad esempio il lago Arancio, nell'agrigentino, dove vi è la metà dell'acqua rispetto allo scorso anno. Nonostante gli stati di emergenza in atto, le azioni poste in essere dal Governo risultano assolutamente insufficienti.

Le chiediamo pertanto quali iniziative di sua competenza intenda adottare per affrontare l'emergenza siccità nel Sud Italia, in Sicilia e in Sardegna.

NELLO MUSUMECIMinistro per la Protezione civile e le politiche del mare. Grazie, signor Presidente. L'onorevole interrogante sa che la competenza della materia non è della Protezione civile, nel senso che parliamo di un intervento strutturale e quindi a medio e lungo termine. In ogni caso vorrei ricordare che mi sembra una valutazione riduttiva quella di considerare solo il Mezzogiorno suscettibile di una emergenza idrica. Appena due o tre anni fa, cinque regioni del Nord - Emilia Romagna, Piemonte, Lombardia, Friuli e Veneto - hanno chiesto lo stato di emergenza perché il tema ormai non è più contingente, è un'emergenza, se posso definirla, strutturata, per la quale servono interventi a media e a lunga scadenza ed è per questo che, dopo decenni e decenni di distrazione e di disinteresse sul piano della programmazione, il Governo Meloni ha dato vita ad una struttura commissariale che si occupa a livello nazionale della pianificazione degli interventi.

Intanto, sul piano della emergenza, lo stato di calamità è stato riconosciuto proprio lo scorso anno nelle regioni Basilicata, Calabria e Sicilia. È pervenuta nel '25, quindi poche settimane fa, la richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza anche dalla Regione Sardegna ed è in corso l'istruttoria, prevista dalla legge, in fase di ultimazione. Riguardo agli interventi di medio-lungo periodo, non ricadenti quindi nella gestione emergenziale - per la quale si interviene soltanto con l'ausilio di autobotti per fare fronte alle immediate esigenze della risorsa idropotabile, e in agricoltura, e negli stabilimenti produttivi -, l'attuale crisi idrica secondo noi va affrontata su due piani: uno inerente azioni di immediata realizzazione affidate dalla cabina di regia al Commissario straordinario per l'emergenza idrica, che tanto per cambiare si chiama Dell'Acqua; l'altro piano è quello afferente alla realizzazione di opere e interventi strutturali. Con riferimento alla prima attività, il commissario straordinario è stato incaricato della realizzazione e messa in esercizio, entro la stagione estiva '25, di impianti di dissalazione in Sicilia presso i siti Porto Empedocle, Gela e Trapani, e della realizzazione in Umbria di interventi di manutenzione straordinaria volti al ripristino della situazione di criticità del lago Trasimeno. Il commissario si è anche attivato con incontri con gli enti preposti di ciascuna regione interessata, per poter definire le opere realizzabili nel breve termine.

In relazione alle competenze del MIT, quel Dicastero è impegnato a promuovere pratiche di gestione sostenibili delle risorse idriche, indipendentemente dall'uso della risorsa e della tipologia di infrastruttura idraulica. Il numero totale di interventi di realizzazione e progettazione in corso è di 654, per un totale di 5 miliardi e 400 milioni di euro. Ad oggi sono in costruzione tre grandi dighe, una in Sicilia, una in Sardegna e una in Emilia-Romagna; importanti opere di riefficientamento dei grandi canali irrigui e opere di derivazione di grandi dighe, completate anche al Sud e non pienamente utilizzate.

Presidente, posso lasciare agli atti il resto della risposta? Se posso avere solo un minuto, le prometto che concludo.

 Benissimo. In questo contesto si inserisce il Piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza del settore idrico, che riguarda 418 proposte di interventi, per un fabbisogno complessivo di 12 miliardi di euro. La differenza tra il numero di proposte riportate e quelle ammesse nella pianificazione, cioè 418, è conseguente al fatto che molte delle proposte presentate al MIT dalle regioni e dalle altre autorità non hanno conseguito valori sufficienti.

MARCO SIMIANI, Grazie, Presidente. Suo tramite, Presidente: Ministro, lei è un Ministro della Repubblica italiana, è un uomo del Sud. Lei al Sud le risorse non ce le ha portate, perché la Lega non vuole. Lo dica chiaramente, è arrivato il momento di dirlo. La situazione è grave, sono stati tagliati, in questi 2 anni e mezzo, 3 miliardi e mezzo dal Fondo perequativo infrastrutture e questi soldi servivano per la crisi idrica, perché il dato è questo!

Ecco perché lei deve cambiare disco e narrazione. Guardi, le do io un po' di numeri, le do io un po' di numeri: in questo momento, nella Sardegna, c'è il 52,8 per cento di perdite nella rete idrica, così come in Sicilia, regione che conosce bene, 51,6 per cento; la città di Siracusa è 65,5 per cento; tutta la rete dell'Appennino meridionale 50,4 per cento; e c'è una regione, la Basilicata, che ha perdite per il 65 per cento, con la città di Potenza al 71 per cento. Cosa ci racconta? Che il problema è anche al Nord? Il problema è al Sud e le risorse vanno al Sud in questo momento!

È il 10 di giugno, è ormai passato; è già una settimana che il termometro è sopra i 35 gradi. La crisi climatica è un fatto oggettivo, è inutile che i nostri colleghi della Lega e di Fratelli d'Italia dicano che non c'è la crisi climatica. C'è la crisi climatica. Ecco perché c'è bisogno di un investimento concreto. Voi siete al centesimo, quasi al centesimo decreto-legge; ormai la quota 100 l'avete raggiunta, perché solo quella raggiungete, ma su questo punto ci vorrebbe, da subito, un decreto-legge sull'acqua; c'è il progetto, come giustamente dice il commissario Dell'Acqua, con interventi prioritari e puntuali, di 1 miliardo e 700 milioni per il Sud, per tutte le regioni del Sud! Ecco perché oggi c'è bisogno che lei dia una risposta concreta su questo, un decreto-legge.

Il Partito Democratico c'è e ci sarà in quel momento, se voi portate quel provvedimento; ci sarà e lo voterà anche. Spetta a lei proporlo e spetta al Governo Meloni dare una risposta.