16/10/2019
Stefano Ceccanti
Fiano, De Maria, Fragomeli, Madia, Pollastrini, Raciti, Gribaudo, Enrico Borghi. 
3-01034

Al Ministro dell'interno. – Per sapere – premesso che:

   da notizie a mezzo stampa si è appreso che il segretario della Lega Nord Matteo Salvini ha partecipato nella giornata di lunedì 14 ottobre 2019 ad una trasmissione televisiva indossando una polo della polizia penitenziaria, mentre, tra le altre cose, faceva campagna elettorale in vista delle prossime elezioni amministrative in Umbria;

   l'uso disinvolto di divise e simboli appartenenti alle forze dell'ordine per fini politici di parte solleva forti perplessità, alla luce del fatto che gli appartenenti alle forze dell'ordine svolgono una funzione fondamentale al servizio dello Stato e dei cittadini, e appare quanto meno inopportuna l'utilizzazione delle loro divise o simboli per fini meramente politici da parte di singoli parlamentari;

   altrettanto preoccupante appare l'uso a fini di propaganda politica di partito fatto dal medesimo segretario della Lega Nord in occasione di due visite svolte agli agenti della polizia penitenziaria presso il carcere di Spoleto e precedentemente in quello di San Gimignano, che ancora una volta sembrano alludere, per le modalità con cui sono state svolte e per le conseguenze mediatiche che hanno determinano, ad una presunta vicinanza politica al segretario della Lega Nord di tali forze, con grave lesione della credibilità di immagine di un intero comparto, il cui compito è quello di assicurare la sicurezza di tutti i cittadini, e non certo di una singola parte politica;

   resta fermo il legittimo e fondamentale esercizio da parte di tutti i parlamentari dei poteri ispettivi loro riconosciuti nell'ambito dell'ordinamento –:

   se non intenda adottare iniziative, anche normative, che affermino l'illegittimità dell'uso di divise e simboli appartenenti alle forze dell'ordine da parte di terzi e se non ritenga di promuovere un'indagine amministrativa circa le modalità «mediatiche» con cui sono state effettuate le visite nelle carceri di Spoleto e San Gimignano.

 

Seduta del 16 ottobre 2019

Illustrazione di Stefano Ceccanti, risposta della Ministra dell'Interno Luciana Lamorgese, replica di Laura Boldrini

STEFANO CECCANTI: Signora Ministra, il tema che vogliamo sottoporle oggi è il carattere inaccettabile dell'uso a fini di parte di simboli che appartengono a tutti. Nell'interrogazione facciamo riferimento solo ai tre ultimi episodi che riguardano l'ex-Ministro Salvini, che notoriamente usa molto queste tecniche propagandistiche, sia in una trasmissione televisiva sia in due visite a istituti carcerari, annettendo l'immagine di forze di polizia a sé e alla propria parte politica. Per questo le proponiamo il seguente quesito: se non intenda adottare iniziative anche normative che affermino l'illegittimità dell'uso di divise e simboli appartenenti alle forze dell'ordine da parte di terzi e se non ritenga di promuovere un'indagine amministrativa circa le modalità mediatiche con cui sono state effettuate le visite nelle carceri di Spoleto e di San Gimignano (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

 

LUCIANA LAMORGESE, Ministra dell'Interno: Signor Presidente, onorevoli deputati, l'ordinamento vigente prevede norme di natura primaria e secondaria che disciplinano l'uso della divisa laddove la stessa costituisca il segno distintivo di un ufficio o di un impiego pubblico. In particolare l'articolo 498 del codice penale, concernente il reato ora depenalizzato di usurpazione di titoli ed onori, prevede, per la fattispecie dell'uso abusivo della divisa in pubblico, una sanzione amministrativa pecuniaria. Credo sia anche opportuno segnalare come sia da ritenersi che detto illecito si configuri solo laddove si vesta l'intera divisa d'ordinanza al fine di indurre l'opinione pubblica ad un'errata identificazione della persona che la indossa (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). In effetti con la citata disposizione il legislatore ha inteso tutelare la pubblica fede, sanzionando i comportamenti suscettibili di creare false apparenze con la conseguenza di indurre in errore i terzi sulla reale qualifica del soggetto agente. Un analogo orientamento è stato espresso anche dalla Corte di Cassazione con sentenza dell'aprile del 2012. Sul caso specifico, segnalato dagli onorevoli interroganti, il Ministero della Giustizia ha riferito che il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria si è riservato la facoltà di avviare opportune verifiche volte ad individuare, a fini disciplinari, l'eventuale coinvolgimento di appartenenti al corpo nella cessione del capo di vestiario di cui trattasi, fermo restando che articoli, come quello in questione, possono essere acquistati da rivenditori autorizzati oltre che oggetto di possibili contraffazioni.

Lo stesso Dicastero relativamente alle visite effettuate dal senatore Salvini presso gli istituti penitenziari di Spoleto e San Gimignano, nel comunicare che nessun aspetto di criticità sia stato segnalato dalle direzioni degli istituti interessati, ha sottolineato come, ai sensi delle disposizioni vigenti, i membri del Parlamento possono visitare gli istituti di pena senza preventiva autorizzazione come ben noto (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

 

LAURA BOLDRINI: La ringrazio, signora Ministra per la risposta che ha voluto dare alla nostra interrogazione. Signor Presidente, è chiaro che nessuno di noi qua intende mettere in discussione il potere ispettivo di un parlamentare di visitare i luoghi di detenzione e anche di verificare le condizioni delle persone che vi sono trattenute così come le condizioni di lavoro del personale. Ma con la nostra interrogazione noi abbiamo voluto denunciare due fatti. Il primo è stato già anticipato dal mio collega professor Ceccanti, cioè che l'ex-Ministro e attuale senatore Salvini al fine proprio di propaganda politica - vedete colleghi questo fine - propaganda politica di partito. Se è ancora possibile parlare in quest'Aula senza i “boom” da stadio, le sarei profondamente grata  signor Presidente, siamo in un'aula parlamentare. Dicevo che amava e ama tuttora indossare le magliette delle forze dell'ordine, anche adesso che non è Ministro. Ma le forze dell'ordine sono al servizio dello Stato, signor Presidente, dunque al servizio di tutti i cittadini e le cittadine indipendentemente dal loro orientamento politico. Quindi, signora Ministra, lo ritengo molto grave perché si rischia di ledere – vedete, colleghi e colleghe - il prestigio e l'imparzialità delle stesse forze dell'ordine.

Inoltre c'era il secondo aspetto, signor Presidente: il fatto che noi vogliamo denunciare è che non si può andare in un penitenziario, in un carcere, come ha fatto il segretario della Lega, strumentalizzando quindi le sue prerogative di potere ispettivo, e fare i comizietti e convocare queste adunanze per fare dei comizi a carattere elettorale, perché non ci sfugge, signor Presidente, che questo è stato fatto in una regione dove si va alle elezioni, in Umbria, tra pochi giorni . E allora, cari colleghi, un po' di civiltà istituzionale. Capisco che è chiedere molto, forse troppo. Il senatore Salvini poi ha dato. ampio spazio mediatico facendo riferimento anche a fatti falsi . Ha detto delle bufale quando ha detto che un detenuto tunisino ha morso l'orecchio di una guardia, di un agente della polizia, quando non è vero. Tutto questo, tutto questo non è concepibile ci vuole rispetto! Ci vuole rispetto.