11/02/2025
Stefano Graziano
Fornaro, Bonafè, Ascani, Carè, De Maria, Fassino, Cuperlo, Mauri, Ghio, Ferrari, Casu
3-01724

Al Ministro per i rapporti con il Parlamento. – Per sapere – premesso che:

   è notizia di questi giorni che il dottor Francesco Cancellato, direttore della testata giornalistica on line Fanpage risulti essere stato segnalato da Meta fra quelli «targeted» da uno spyware prodotto dall'azienda di fondazione israeliana e attualmente di proprietà di un fondo Usa, Paragon solutions;

   il dottor Cancellato avrebbe ricevuto una comunicazione del servizio sicurezza di Whatsapp con la quale veniva avvertito di aver «interrotto le attività di una società di spyware che riteniamo abbia attaccato il tuo dispositivo»;

   le utenze del nostro Paese che sarebbero state interessate da questo sistema invasivo di controllo risulterebbero essere sette su novanta in totale;

   la Paragon solutions risulta essere una società piuttosto nota nel settore, offrendo la propria tecnologia ai Governi di Paesi democratici, con obiettivi di sicurezza e contrasto al terrorismo;

   secondo quanto riportato da Techcrunch, l'azienda produttrice, anche a seguito di quanto accaduto al dottor Cancellato, non ha smentito che l'Italia sia tra gli acquirenti e utilizzatori di questo strumento «invasivo» che consente di entrare in possesso delle informazioni di un telefono semplicemente con messaggistica su Whatsapp;

   l'eventuale presenza dell'Italia tra i clienti di Paragon è elemento centrale nella ricostruzione di quanto accaduto al direttore di Fanpage, testata che si è resa protagonista di diversi scoop giornalistici che hanno riguardato esponenti e azioni di Governo;

   la notizia ha oggettivamente suscitato polemiche e preoccupazioni afferenti alla sicurezza e al pregiudizio di libertà e prerogative costituzionalmente garantite;

   il Governo, con una nota ufficiale della Presidenza del Consiglio dei ministri, ha escluso che siano stati sottoposti a controllo da parte dell'intelligence, e quindi del Governo, i soggetti tutelati dalla legge 3 agosto 2007, n. 124 («Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica e nuova disciplina del segreto»), compresi i giornalisti e di aver attivato l'Agenzia per la cybersicurezza nazionale;

   la nota del Governo non chiarisce le circostanze di un episodio inquietante su cui permangono tutti i dubbi e le preoccupazioni, a partire dal fatto di come siano state individuate e scelte le utenze su cui installare il citato spyware e, soprattutto, richiede tempestivamente un'azione di chiarezza e trasparenza –:

   se e quali iniziative di competenza il Ministro interrogato, al fine di chiarire come sia stato possibile l'introduzione di tale spyware e, in particolare, chi e con chi sia stato contrattualizzato tale sistema, intenda assumere, anche nell'ambito delle opportune sedi comunitarie e internazionali, per assicurare il rispetto di libertà civili costituzionalmente garantite, quali la libertà di comunicazione e di informazione.
 

Seduta del 12 febbraio 2025

Illustrazione di Federico Fornaro, risposta del Ministro per i rapporti con il Parlamento, replica di Stefano Graziano

FEDERICO FORNARO, Grazie, Presidente. Signor Ministro, è notizia di questi giorni che il dottor Francesco Cancellato, Direttore della testata Fanpage, abbia ricevuto dal servizio di sicurezza WhatsApp la notizia che il suo cellulare era stato attaccato da un software spia, in grado, sostanzialmente, di entrare nel telefono e di sottrarre tutti i dati. Successivamente, il Governo ha smentito con una sua nota che siano stati sottoposti a controllo da parte dell'intelligence e, quindi, del Governo, giornalisti o soggetti simili, mentre risulta che siano stati attaccati, con la stessa procedura che ha subito Francesco Cancellato, altri sette cittadini italiani, tra cui alcuni dirigenti di ONG. Siamo qui a chiedere, quindi, per competenza al Ministro interrogato, al fine di chiarire come sia stata possibile l'introduzione di tale spyware e, soprattutto, se sia vero che sia stato contrattualizzato tale sistema che, secondo la ditta Paragon, viene venduto da Governo a Governo e, quindi, da questo punto di vista, perché venga utilizzato, come sia stato utilizzato e anche se non ritenga di agire nell'ambito delle opportuni sede comunitarie per assicurare il rispetto di libertà civili funzionalmente garantite, quali la libertà di comunicazione e di informazione.

LUCA CIRIANI, Ministro per i Rapporti con il Parlamento. Grazie, Presidente. Onorevoli deputati, come tutte le intelligence del mondo, anche i servizi italiani, al fine di contrastare le organizzazioni terroristiche e criminali in nome della sicurezza nazionale, da molti anni fanno ricorso a strumenti come quelli prodotti e forniti dalla azienda Paragon Solutions. Il Governo ribadisce quanto già affermato con una propria nota nella immediatezza della diffusione della notizia, cioè che le agenzie di intelligence rispettano, nel modo più rigoroso, la Costituzione e le leggi e in particolare la legge del 3 agosto 2007, n. 124. Questo rigoroso rispetto vale, anzitutto, verso i soggetti specificamente tutelati da tale legge, in primis i giornalisti. Tutto ciò avviene sotto il controllo, ciascuno per la sua parte, dell'autorità delegata, del Copasir e della magistratura. Va dato atto che la società Paragon Solutions ha garantito la fornitura del servizio in ottemperanza alle clausole contrattuali, con massima professionalità e serietà.

Nessuno ha rescisso, in questi giorni, alcun contratto nei confronti dell'intelligence, tutti i sistemi sono stati e sono pienamente operativi contro chi attenta agli interessi e alla sicurezza della Nazione. La puntuale e costante applicazione della legge n. 124 non esclude la disponibilità ad aggiornare la legislazione medesima, se necessario. Compete, in ogni caso, all'autorità giudiziaria accertare l'origine delle vulnerabilità denunciate. I servizi italiani sono pronti a dare tutto il loro supporto. Puntuale risposta agli interrogativi sollevati da queste vicende è stata fornita al Copasir nella giornata di ieri, 11 febbraio, dal Direttore di AISE audito dal Comitato e altre ne verranno nelle prossime settimane, qualora sia richiesta l'audizione di altri appartenenti all'intelligence italiana.

STEFANO GRAZIANO, Grazie, Presidente. Mi sembra evidente l'imbarazzo del Ministro Ciriani. Siamo totalmente insoddisfatti della risposta perché noi abbiamo fatto una domanda molto semplice, che è la seguente: perché è stato spiato con un software che si chiama spyware, il direttore di Fanpage? E, soprattutto, da chi? E, insieme a lui, altri sette, almeno da quello che risulta, sono stati spiati.

Io penso che questo sia un fatto molto grave, eccessivamente grave. Vicino a lei, Ministro Ciriani, c'è il Ministro dell'Interno: come può accadere una cosa del genere? Quale può essere la sicurezza di un cittadino che è oggetto di questo senza un motivo? Siccome questo software viene utilizzato da Governo a Governo, quindi viene venduto da Governo a Governo, bisogna capire quale è la lista, chi ha deciso che quella lista venisse spiata e perché accade una cosa del genere. Io penso che questa sia una cosa grave, che riguarda in generale il cittadino.

Se non c'è una risposta di chiarezza in qualche modo, si innescano dubbi: perché nessuno vuole mettere in discussione gli apparati di intelligence, però tutti vogliono avere, allo stesso tempo, il grado di sicurezza per le persone se qualcuno decide di spiarle senza un motivo o senza avere un motivo chiaro. Questo è il punto vero sul quale c'è una preoccupazione diffusa nel Paese, perché si immagini che cosa può accadere se ognuno immagina di voler spiare a seconda delle posizioni politiche.